Cap.1 [incontri. Circa.]

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Era una giornata tranquilla, e come al solito stavi andando a scuola ascoltando metal dai tuoi auricolari neri e parzialmente annodati, visto che non avevi la minima intenzione di snodare e passare un quarto d'ora della tua vita a cercare di disfare nodi 100 volte più complessi del nodo di Zeus tagliato da Alessandro Magno (AYYYY HISTORY KICKS IN). Raddrizzarsti lo zaino che stava lentamente scendendo dalla spalla al braccio con un piccolo saltino, e finalmente arrivasti ai grandi cancelli metallici della scuola. Lì fosti accolta, come d'abitudine, da un coro di galli-ehm, ragazze, che si stringevano intorno ad uno studente vestito di nero, e spaventosamente alto. Sembrava abbastanza infastidito dalla situazione, e non ti sorprendesti minimamente quando urlò "siete dannatamente fastidiose! Lasciatemi in pace". Ti sorprendesti per la reazione delle ragazze, che invece di indietreggiare gli si strinsero ancora di più intorno. Stanca della situazione, evocasti il tuo stand, augurandoti che nessuno lo vedesse, e lo usasti per fermare momentaneamente il tempo. Il necessario per arrivare in classe, sederti e sistemare i libri che ti erano necessari per la lezione.
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~time skip + informazioni~
Stand Name: Pendulum
Stand Master: T/N T/C

Statistiche dello stand:
Vanno da 1(minimo) a 5(massimo)
Potere Distruttivo: 3/5
Velocità: 5/5
Raggio: 2/5
Persistenza: 2/5
Precisione: 5/5
Possibilità di migliorare i poteri: 2/5

Aspetto dello stand:
Alto e slanciato, non possiede la parte dalle gambe in giù, che si dissolve in fumo azzurro. Il tronco dello stand è estremamente magro e di colore grigio chiaro. Dalle spalle hanno origine delle catene di rame di 1 metro, a cui sono collegate le mani. Esse sono anch'esse grigio chiaro, e presentano dei guanti neri con borchie appuntite sulle nocche che aumentano i danni arrecabili. I guanti vengono rimossi solo quando lo stand manipola il tempo, che è la sua abilità principale, ed è resa possibile grazie agli occhi presenti uno sul palmo della sua mano destra, che rappresenta lo scorrimento del tempo in avanti, e che quindi lo velocizza, ed uno sul dorso della mano sinistra che al contrario del destro, lo rallenta. Quando le mani vengono poste vicine, ed entrambi gli occhi sono rivolti verso avanti, il tempo si ferma. Il volto dello stand ha i tratti delicati. Le labbra sono cucite da un sottile filo di rame, e sulla fronte è possibile scorgere dei piccoli ingranaggi di rame che ruotano costantemente. I capelli invece, sono lunghi e neri. Lo stand presenta degli orologi appesi alle orecchie tramite delle catene di rame, come fossero degli orecchini.
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Alla tua uscita da scuola, ti aspettavi tutto, tranne che il ragazzone di prima venisse da te, ti prendesse per un braccio e ti trascinasse con sè. Ci furono vari minuti di silenzio, in cui tu lo guardasti con un'espressione annoiata ed in cerca di spiegazioni mentre vi dirigevate verso una scalinata che portava ad un ampio marciapiede "non voglio sembrare fastidiosa, ma come mai mi stai costringendo a camminare con te? E poi non ho la minima idea di chi tu sia."
A queste parole, il ragazzo si fermò, si girò verso di te e ti fissò con due occhi che sembravano delle gemme verde acqua, ed iniziò a parlare "tu hai uno stand."
Continuaste a camminare, avvicinandovi alla scalinata, all'inizio della quale vi era un ragazzo con i capelli rossi che dipingeva "sì, e con questo? Siccome lo vedi anche tu, suppongo che tu ne abbia uno."
Il tuo 'accompagnatore' sfiorò la visiera del suo cappello sussurrando un "pensa te" e cominciando a scendere la lunga rampa di scale. Subito una sensazione di freddo ti investì
"Oi! Tizio! Non scendere oltre!" Proprio mentre pronunciavi queste parole, un largo taglio si aprì sul retro della gamba del ragazzo, facendolo cadere in avanti. Nonostante non lo conoscessi, ciò non voleva dire che potevi lasciare che si spaccasse il cranio contro uno scalino, perciò evocasti subito Pendulum che con un rapido movimento a frustata acchiappò la gamba 'sana' dell'infortunato, prima di appoggiarlo alla fine della rampa di scale e ritornare a te. Immaginando perfettamente ciò che era successo, risalisti le scale percorse a passo rapido e guardasti il pittore dai capelli rossi con uno sguardo assassino. Calciasti via il cavalletto che reggeva la tela, facendola cadere per terra ed ottenendo l'attenzione del ragazzo che vi sedeva dietro fino a poco prima. "Chi sei? E soprattutto, cosa ti dà il diritto di far fracassare la testa sulle scale a qualcuno? Manco ti avesse rubato il bentō. In quel caso ti capirei, ma siccome questo è un ambito differente..." evocasti Pendulum, che apparve dietro di te quasi isantaneamente "... mi sa che dovremmo fare i conti" il ragazzo dai capelli rossi si alzò, e con una posa teatrale annunciò "io sono Noriaki Kakyoin, e sono qui per conto di lord Dio. La mi missione è quella di uccidere tutti i Joestar, il loro discendenti e coloro che si oppongono a lord D-" fu interrotto da un cenno della tua mano "abbastanza drama, tizio ciliegia. Stai zitto e vattene, prima che mi arrabbi sul serio e ti prenda al calci." Nel frattempo, il ragazzo che era caduto dalle scale stava risalendo lentamente, al che Kakyoin si allontanò. Hm? Se ne va così? Probabilmente mister cappello osceno  sta risalendo le scale, e siccome non vuole farsi prendere a pugni da lui se n'è andato. Che razza di idiota. Scendesti le scale ed andasti ad aiutare 'mister cappello osceno' a salire le ultime. "Andiamo in infermeria, non mi sembra che sia un taglietto da niente" mentre tu e lui vi dirigevate in infermeria, molte ragazze ti squadrarono, ma tu abbassasti lo sguardo non avendo voglia di stare a sentire le loro voci isteriche e le loro lamentele. A quanto pareva, il tizio che avevi in spalla era popolare tra le ragazze. Una volta arrivati in infermeria, l'infermiera cominciò subito ad occuparsi del tizio che le avevo portato, e che a quanto pare si chiamava Jotaro Kujo. "Jotaro, eh?" Jotaro ti guardò "è il mio nome" sorridesti "perfetto, da adesso sarai Joots mc Noots." Il volto di Jotaro si contrasse per il fastidio "non chiamarmi così, idiota" "troppo tardi Joots" cercò di alzarsi per raggiungerti e sollevarti dal colletto, ma in quel momento l'infermiera iniziò a dare di matto, ficcando una penna  nell'occhio ad uno dei finti malati presenti nella stanza urlando "ti sembra forse una penna?!" Jotaro, la cui gamba era già fasciata, si alzò subito e prese posto accanto a te. Ma tu non eri intimidita, anzi, eri veramente tanto, ma tanto incazzata. Prendesti l'infermiera per il colletto, sollevandola da terra ed urlasti "Esci fuori, tizio ciliegia! So che c'entra il tuo stand. Usare il corpo di una donna per nascondersi è da codardi!" Non appena terminasti il discorso, Kakyoin si sedette sul davanzale della finestra, tenendo una marionetta di legno in mano. "Cosa devi fare con quella? Il saltimbanco? Allora ti farò due lividi sugli occhi, così non avrai bisogno del trucco da clown." Evocasti Pendulum, ma Kakyoin rise "il mio stand, Hierophant Green, ama stare nascosto, e quando viene tirato fuori dal nascondiglio crea danni." Guardasti Jotaro "Joots, il tuo stand ha poteri distruttivi alti?" Il ragazzo annuì "appena ti dico spacca, tu spacchi" "Oi, non prendo ordini da t-" lo interrompesti con uno sguardo assassino "preferisci che ci vada di mezzo un'innocente, Joots mc Noots?" A quel punto, Jotaro era infuriato "allora fai come ti dico" istantaneamente, Pendulum baciò l'infermiera, tirando fuori lo stand di Kakyoin con i denti "spacca" con una veloce sequenza di 'ORA! ORA! ORA!' Kakyoin perse i sensi, ma prima di svenire ghignò "avevo già detto che Hierophant Green si arrabbia quando viene tolto dal suo nascondiglio?" In quel momento l'infermiera cominciò a sanguinare, fiotti di liquido rosso uscirono dalle sue labbra e dal naso, dissanguandola rapidamente. Jotaro provò a chiamare un'ambulanza, ma non ci mise molto a capire che ormai era troppo tardi. Tu, dal canto tuo, avevi voglia di distruggere qualcosa. Per questo ti avvicinasti al corpo di Kakyoin, pronta a prenderlo a calci, ma ti fermasti quando tra i suoi capelli vedesti una strana... verruca? No. A guardarlo meglio, sembrava altro. "Joots" un grugnito, seguito da passi lenti e pesanti che ti si avvicinavano "sai cos'è?" Scosse il capo in senso negativo "C'è un amico di mio nonno che forse lo sa." "È un problema se ti accompagno da questo 'amico di tuo nonno'?" Ti guardò male per un attimo, ma ti fece segno di alzarti e seguirlo, mentre si caricava il corpo senza sensi di Kakyoin sulle spalle "andiamo. Non so ancora il tuo nome, comunque." "T/N" "non hai un cognome?" "Non ti è dato saperlo. Ora muoviti"

~~~~~~le time skip~~~~~~~~~~
Una volta arrivati a casa di Jotaro (che era sorprendentemente grande), adagiaste Kakyoin su un futon gentilmente offerto da Holly o Seiko che dir si voglia, la gentile e disponibile madre di Jotaro. La prima cosa che ti passò per la mente di fare, fu andare a controllare il 'bozzo' che avevi visto sulla fronte di Kakyoin poco prima. Ti raggiunsero Jotaro ed un uomo di colore che alla vista di ciò che stavi esaminando trasalì: "quello è un bocciolo di carne!" Subito arrivasti dritta al punto "Perchè ti sei allarmato?" "Un essere malvagio di nome Dio ha fatto quel bocciolo di carne. Serve a controllare le azioni di coloro a cui è stato impiantato" "facciamola breve. Come si toglie?" "Signorina, ho paura che non si possa togliere... è collegato direttamente al cervello." "Joots" Jotaro ti guardò con fare annoiato "renditi utile. Ho visto che il tuo stand è preciso e veloce. Sai già cosa sto per chiederti." Contro ogni aspettativa, Jotarò annuì, ed inginocchiandosi accanto a Kakyoin, afferrò il bocciolo di carne e cominciò a tirarlo fuori. Evidentemente, il bocciolo non la pensava allo stesso modo, poichè non appena lo stand di Jotaro lo afferrò, sparò in aria dei tentacoli appuntiti, uno dei quali trafisse la mano di Jotaro. Volendo agevolarlo, fermasti il tempo per il bocciolo, impedendogli di muoversi. In questo modo, Jotaro potè sfilarlo completamente, e chiamò un certo 'vecchio'. Nella stanza entrò un uomo sulla sessantina, alto e muscoloso, che prese il bocciolo bloccato e lo espose al sole, facendolo polverizzare. Nel frattempo tu armeggiavi con delle garze, che appoggiasti sulla fronte di Kakyoin e fissasti con delle bende. Il ragazzo aprì i suoi occhi viola, che ti eri accorta solo in quel momento, erano veramente splendidi "Perchè mi avete curato?" Non ricevette risposta, se non un tuo dito che si appoggiò delicatamente sulle sue labbra. "Riposa".
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1770 parole.
AHOY, spero che esistano persone a cui piaccia Cherry Boy ed a cui piaccia anche la mia storia QwQ.
Spero che anche lo stand sia di vostro gradimento.
~KaKyOiN-ChErRyBoI

Kakyoin x reader: You are precious!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora