Cominciò tutto con Jason. Maledetto bastardo.
La notte del 27 agosto mi trasformai per la prima volta. Mi ricordo ogni minima sensazione.
Il corpo si rimodellava, era come se mi sciogliessi in un’ondata di piacere per poi rimettermi insieme in una forma più solida e possente.
Da volto a muso, da piedi a zampe e da unghie ad artigli. La folta coda rendeva il tutto più bello. Senza rendermene conto iniziai a scodinzolare dalla felicità. Quella forma che avrebbe dovuto spaventarmi, mi stava piacendo molto e iniziai a rotolarmi sulla schiena mettendo in mostra la pancia con le zampe all’aria, come farebbe un cucciolo in vena di giochi.
Ero in camera mia e sentivo la mia famiglia dormire nelle altre stanze… sentivo tutte le famiglie del palazzo dormire nelle loro stanze. I miei sensi erano fenomenali , sentivo tutto, vedevo tutto nonostante la luce spenta e soprattutto ANNUSAVO tutto.
L’olfatto del lupo è straordinario. Crea una sorta di scia luminosa con una luce diversa per ogni odore.
Alla mia prima trasformazione non trovai il coraggio di uscire di casa, qualcuno avrebbe potuto vedermi e non mi sembrava il caso.
Il giorno dopo però , prima che calasse la notte, andai in macchina in un bosco vicino, ma abbastanza lontano dalla civiltà, quanto basta per essere sicuro che non arrivasse nessuno.
Già durante il tragitto sentivo il mio corpo muoversi sotto gli spasmi della trasformazione. Era un po’ come sentire lo stimolo di andare in bagno , mi bastava trattenerlo anche se ogni tanto mi piegavo con una smorfia di fastidio.
Arrivato nel bosco e liberatomi dei vestiti, rilassai i muscoli e la trasformazione arrivò immediatamente. Una sensazione fantastica.
Mi accovacciai per terra, sentendo l’erba fresca a contatto col pelo. Era un tale piacere essere in cosi intimo contatto con la natura.
L’aria era piena di scie luminose che portavano a diversi punti di origine. Carcasse di animali, piante, tracce lasciate dai cani randagi sugli alberi, che provvedevo immediatamente a coprire, e molte altre cose.
Fu quando si aggiunse quell’altra scia che le cose iniziarono ad andare male.
Lo stramaledetto scarico della macchina dello stramaledettissimo Jason. Un compagno di classe che si divertiva a prendermi in giro.
Che ci faceva li ? Mi aveva seguito da casa ? Si divertiva cosi tanto a tormentarmi ? Al punto da venire fino in questo posto sperduto per insultarmi ?
Seguii la scia fino al suo punto di origine e arrivai alla macchina di Jason.
I lupi sono spaventati dagli uomini, se ne tengono alla larga più che possono. Attaccano soltanto per difesa o per necessità e diciamocela tutta, quello era il mio territorio e lui era un intruso.
Decisi comunque di rimanere un po’ ad osservarlo da lontano, nascosto nella boscaglia nell’attesa che se ne andasse.
Giravo nervosamente attorno alla sua macchina senza fare il minimo rumore. Ogni passo era leggerissimo e quasi impercettibile.
Jason sembrava non voler uscire dall’auto e mi sembrava di capire perché.
Quando spense il motore di quella carcassa metallica riuscii a distinguere tre scie. La prima era di Jason, la seconda era di una femmina che emanava feromone a quantità industriali e la terza era una specie di fumo, molto probabilmente droga.
Passato un po’ di tempo, riuscii ad avvertire l’eccitazione di tutti e due e allora capii cosa stava succedendo li dentro.
Non lo ritenni più una minaccia, perciò mi acciambellai a terra e rimasi un po’ li a riposare, tenendo comunque le orecchie tese.
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Fra natura e morte
HorrorIl breve racconto di un licantropo alla scoperta della tranquillità della sua natura... o quasi