7.

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Quando mi risveglio, impiego qualche minuto a capire dove sono e cosa è successo prima che mi addormentassi. Penso anche di aver dormito come non accadeva da tempo. Poi improvvisamente realizzo che non sono a casa mia e che quello in cui sono sdraiata non è il mio letto.

Sgrano gli occhi e un'epifania improvvisa sulle ultime otto ore mi colpisce come uno schiaffo in pieno volto.

Weston.

Sono a casa sua e ieri sera, dopo i pretzel siamo finiti a letto.

Allungo una mano verso il suo lato ma ancor prima di sentire il materasso freddo, capisco che lui ha lasciato questa casa già da molto prima che mi svegliassi.

Fantastico.

Faccio del sesso da sballo con il mio panettiere, nonché re del reality show, mi addormento nel suo letto e lui taglia la corda alle prime luci dell'alba. Che poi, dove mai sarà andato, visto che questa è casa sua?

Sedotta e abbandonata, ecco come mi sento. E gli ho anche dato la soddisfazione di dirgli che potrà sfornare i pretzel nella mia boulangerie utilizzando la mia ricetta!

Sono davvero un disastro.

Leggermente dolorante per via di tutta quell'attività fisica di ieri sera, mi siedo sul bordo del letto e cerco di riflettere sul da farsi.

Se ho imparato a conoscere Weston almeno un po', so per certo che non è andato a procurarsi la colazione, tanto vale quindi non crearmi false speranze e cercare di procacciarmi da sola del cibo.

Ovviamente, dopo essermi vestita ed aver usufruito della doccia di Weston, la prima cosa che faccio è andare in cucina e infilare nella borsa un paio di quei preziosi pani che abbiamo impastato prima di strapparci i vestiti di dosso.

Non si è fatto trovare questa mattina dopo aver visto parti del mio corpo che non mostro a tutti, mi pare il minimo che mi ripaghi in pretzel.

Quando arrivo in panetteria, la serranda è già alzata e dal laboratorio arriva il solito profumo di pane appena sfornato. Weston si è nuovamente alzato all'alba per venire a lavorare, il che è un bene ma poteva almeno lasciarmi un bigliettino. So cosa significa quando un uomo si comporta così. Vuol dire che dopo l'orgasmo ha ripreso a far funzionare il cervello e non ha intenzione di avere una relazione con la ragazza che si è addormentata nel suo letto, che nella fattispecie sarei io.

Cerco di cacciare nell'angolo più recondito della mia mente qualsiasi pensiero che riguarda Weston e quello che abbiamo fatto insieme ieri sera ma quando Evie esce dal laboratorio con un vassoio di pretzel appena sfornati, non riesco a non sgranare gli occhi e sento il cuore sussultare nel petto.

«Chloe! Buon Dio che ti succede? Hai una faccia! E quei capelli arruffati?»

Passo automaticamente una mano sulle ciocche dietro la nuca. Non ho pensato di sistemarli dopo la doccia e posso immaginare che non abbiano una piega perfetta.

«C'è vento», mento. «E va tutto alla grande. Tu piuttosto, non avevi l'influenza?»

Evie fa spallucce. «Un paio di aspirine, una notte di sonno profondo e mia madre che ha tenuto la piccola canaglia a casa sua hanno fatto il miracolo.» Risponde lei, sistemando il vassoio sulla vetrina del bancone.

«Ma dimmi, cosa ne è stato dei nostri pretzel? Perché questi sono bellissimi ma non somigliano affatto a quelli che ti ha insegnato a fare tua nonna.»

Sospiro, mi sfilo la sciarpa e mi preparo a raccontare li ultimi avvenimenti alla mia migliore amica.

«Ieri sera sono andata a casa di Weston. Mi ha proposto una sfida di impasti per determinare quali pretzel esporre e ha vinto lui.» Taglio corto, omettendo completamente la seconda parte della serata. Non mi sembra davvero il caso di raccontare i dettagli piccanti con Weston nel laboratorio accanto.

Amore, zucchero e cannella - una novella di Natale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora