Tha magic under the Christmas Tree

The magic under the Christmas Tree

Stiles osservò malinconico le mille luci accendersi in un secondo sul grande albero del Rockefeller center di New York. L'accensione di quelle millemilla lucine colorate fu accolta da un enorme urlo da parte di tutti i presenti, capace di sovrastare anche la musica.

Il ragazzo guardò quell'albero e quelle luci e si sentì triste, come succedeva ormai da tre anni a quella parte. Nel momento in cui quelle luci vennero accese, Stiles sentì la solita fitta di malinconia attraversargli il cuore. Anche quell'anno si sarebbe limitato a guardare un albero di Natale. Già solo guardare per lui era doloroso ed era comunque abbastanza masochista da recarsi lì per vederne l'accensione, ma aveva ancora sufficiente amor proprio per decidere di non farne uno.

Quando giungeva il Natale, Stiles si sentiva un po' Grinch, ma non era sempre stato così. Lui amava il Natale. Aveva amato il Natale tanto quanto aveva amato la persona che glielo aveva definitivamente rovinato.

Perché Stiles aveva amato Derek Hale, lo amava tutt'ora. Ed era proprio perché, nonostante Derek fosse scappato, nonostante quel lupo emotivamente costipato lo avesse lasciato, Stiles lo amava ancora.

Ce l'aveva ancora a morte con lui, come non avrebbe potuto del resto. Solo Derek Hale era capace di lasciare una persona, il suo fottutissimo compagno, solo perché stava perdendo i suoi poteri da lupo e credeva che, non essendo più in grado di difenderlo, lui sarebbe stato più al sicuro senza di lui. Stiles lo aveva odiato così tanto quando lo aveva scoperto, perché solo un martire come Derek poteva pensare che Stiles non si sarebbe messo nei guai da solo, solo uno così masochista come Derek avrebbe potuto pensare che Stiles, per la sua umana incolumità, avrebbe lasciato Scott e tutti i suoi problemi mannari. Il giovane sorrise amaramente, perché solo uno che pensava di meritare l'infelicità come Derek lo avrebbe potuto lasciare per una scusa così banale e futile.

Stiles tirò fuori il cellulare e ne sbloccò la schermata facendo semplicemente scorrere un dito. Troppe volte aveva dovuto chiamare Scott (o Derek) mentre era inseguito da qualche strano mostro che voleva ucciderlo e aveva scoperto che era molto più efficace non avere un dannatissimo blocco schermata che ti complicava la vita!

Come al solito Stiles sentì la solita fitta al cuore quando vide la foto che, nonostante tutto, ancora restava come sfondo della sua schermata Home sul cellulare. Perché alla fine come dice anche il proverbio, Dio prima li fa e poi li accoppia e Derek Hale non era l'unico masochista. Perchè anche Stiles aveva la sua bella dose di masochismo dato che teneva ancora come sfondo la foto che Scott gli aveva scattato il Natale di cinque anni fa, il loro primo Natale insieme, quando Derek lo aveva baciato sotto il vischio. Si, proprio quel Derek Hale che trovava stupida l'usanza del bacio sotto il vischio, stesso vischio che per poco non aveva ammazzato sua sorella Cora nello scontro con il Darak... bhe quel Derek Hale aveva semplicemente allungato un braccio e spinto il volto di Stiles sotto quella pianta verde e gli aveva dato il bacio più travolgente di cui l'umano avesse ricordo.

Stiles guardò un'ultima volta quella foto, ripetendo di nuovo a se stesso che era meglio così. Infilò il telefono in tasca, ma proprio in quel momento un gruppo di ragazzini lo urtò con forza e Stiles non cadde con il sedere a terra solo perché erano tutti talmente attaccati l'uno all'altro che le altre persone attorno a lui riuscirono a sostenerlo.

«Ehi! State un pochino più attenti!» Urlò mentre cercava di riprendere l'equilibrio. Ovviamente quei ragazzini lo guardarono non solo male, ma uno di loro addirittura alzò il dito medio nella sua direzione.

«M-Ma... davvero io non ho parole.» Borbottando contro la maleducazione delle nuove generazioni Stiles si avviò verso casa non notando la sagoma scura che gli passò accanto e che, poco dopo, raccolse qualcosa da terra.