decisamente.
C'erano quei giorni in cui le scoppiettava la testa e le idee spingevano prepotenti per uscire veloci e palesarsi sul foglio. Quei giorni in cui le sue dita erano talmente rapide sui tasti che a volte scopriva quel che succedeva solo leggendolo.
Si chiamava ispirazione, dicevano alcuni. A lei sembrava più l'urgenza dei personaggi di arrivare a destinazione, come se l'autore, in realtà, fosse solo il mezzo di trasporto, un corriere espresso delle idee.
Quello era uno di quei giorni.
Eppure lei sapeva che non bastava stare seduti ad aspettare, la fantasia andava stimolata come un muscolo.
"Così come la capacità di desiderare", ribadì ad alta voce.
Nonostante tutte queste considerazioni, la storia continuava a non scriversi.
Inutile insistere.
Passò il resto della giornata a tergiversare attorno al computer, leggendo e preparando una scaletta di canzoni da ascoltare mentre scriveva...
quando avrebbe cominciato a farlo, ovviamente.