GLI ORCHI

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GLI ORCHI 

La pioggia era fitta e fredda ,la strada deserta  attraversata  di corsa dalle macchine  macchiate di fango e sangue  svelte e scattanti dai pistoni di bronzo pompanti e sbuffanti come locomotive infuriate su  freddi binari , rigidi e argenti che corrono paralleli ,immobili fin sulle nuvole oltre le grandi montagne sfidando lo spazio e il tempo. Non ho mai avuto paura della morte  , di affrontare il mio destino ,  vivere e combattere  per una  giusta causa. Ritorno dalla guerra , mi sento quasi inutile, reduce di mille battaglie . Ho perso il conto di quante volte sono stato ferito. Tante , infinite volte,  trafitto da lame e proiettili. Ogni mia ferita e una storia un momento cruciale  un tragico evento  che mi ha preso per i capelli  o con il bavero della giacca e mi ha tra trascinato giù all' inferno.  Sono  venti giorni che cammino con queste scarpe rotte in compagnia d'un mio compagno d'armi  morto tre anni fa.  Lui non parla, mi guarda  mi segue  qualche volta sorride.  Abbiamo combattuto insieme contro le armate  degli orchi nella rigida  steppa caucasica  in pieno inverno ricoperta  di bianca ,soffice  neve. Orde  di orchi affamati ,pronti a divorare il nemico a distruggere  ogni cosa che ostacolasse la loro ascesa  verso il potere delle  tenebre sulla luce .  Lo visto cadere un giorno di primavera trafitto dalla lancia  di un orco . Non ho potuto far nulla per salvarlo era già tutto troppo tardi.  Il carro della morte trainato dai sauri neri scalpitanti fiamme  e scintille  guidato da una  oscura signora lo  ha caricato in fretta  sul suo carro per poi scomparire nel nulla.  Quanti scontri ,quante notti passate all’agghiaccio  non rammento più chi sono ,da dove vengo ? Ho paura del domani ,di scoprire  una oscura esistenza che mi ha partorito che mi ha reso soldato. Non so neppure se ho famiglia  e dove si trova casa mia.  Continuo a camminare insieme ai miei incubi. Sperando di trovare un varco ,una porta da cui entrare o uscire da questo orrore. Gli spettri delle mie paure  mi seguono  ,forse attendano  che io diventa  uno di  loro  , m'aspettano  impaziente  sull'altra sponda . Poi un mattino di sole un cavallo alato, si è fermato  vicino a me  ero ridotto ad uno straccio pelle ed ossa mi  ha sollevato con il muso dalla polvere, mi ha  scrollato e nitrito in faccia  . Non avevo  più la forza di reagire ,di  vivere ancora ,l’unico desiderio  abbandonarmi  al fato che mi conduce verso  una profonda  fossa.  Ma ho la forza di reagire  ,sento qualcosa in me che e superiore ad ogni altra cosa,  sento in me qualcosa di diverso , rammento dei momenti intimi ,familiari ,vissuti tanti anni fa,forse in un’altra vita.  Il cavallo alato  mi tira su con i denti mi fa   salire in groppa . Salgo ho sete ,tanta voglia di farla finita con questa onirica avventura . Forse è giunto il momento ,forse domani sarò insieme ai tanti miei compagni d'arme ,forse domani ritornerò a sorride a sperare a credere che tutto quello che fino adesso ho vissuto e solo frutto della mia fantasia .

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 17, 2014 ⏰

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