Marlene

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Non sono mai stato una brava persona. Non mi sono mai ritenuto tale.

Fin da bambino. I miei compagni giocavano a fare gli eroi. Correvano spensierati, credevano di essere buoni. Credevano davvero di essere loro, le brave persone.

Quanti di loro ora come ora sono in carcere? Drogati? Prostitute?
E quanti di loro hanno tutt'oggi una vita soddisfacente?  

Certo, i più fortunati sono riusciti a sfondare. Sono uomini d'affari, o donne in carriera. Quelli che non si lamentano più di tanto invece, magari lavorano al MacDonald's, aspettando di far fruttare la propria laurea...sempre se ne hanno conseguita una.  Ma la maggior parte di loro. Che fine ha fatto? Magari quelli portati per la musica, che sognavano un palcoscenico circondato da una folla urlante, ora -si, ora. Proprio in questo momento - stanno suonando in stazione chiedendo l'elemosina. Quanti di quelli portati per il disegno hanno fatto una fine dignitosa? Nel migliore dei casi hanno un'account instagram con una manciata di followers, una goccia in un mare di persone che fanno la stessa identica cosa.
Quante delle mie compagne che sognavano di diventare ballerine di fama mondiale, ora non stanno ancora a casa dei genitori in cerca magari del lavoro più sporco e mal retribuito della storia, pur di tirar su qualche soldo?

Sono ancora quelle brave persone che speravano di diventare da bambini?

Tutti abbiamo dei segreti, più o meno oscuri. Alcuni di essi sono  imbarazzanti, altri...semplicemente strani. Non li raccontiamo perché...la gente, semplicemente non capirebbe. Altri ancora sono storie passate. Separazioni andate diversamente bene, abusi subiti, o semplicemente litigi familiari molto intensi.  

Poi ci sono le perversioni. Le nostre amiche/nemiche più pericolose e recondite. Nessuno dice liberamente le sue perversioni a tutti.
La maggior parte della gente ne ha di normali, ma il resto...

Potremmo schifarci solo a sentirli certi feticismi. Io e Marlene ne abbiamo un sacco. La conobbi nei pressi di un locale notturno. Aveva uno sguardo smarrito e spaventato. Capii subito che lei sarebbe stata la donna della mia vita. Riuscii a portarla a casa mia, e quella sera stessa facemmo l'amore ripetute volte, e spero davvero che duri per sempre. La sua pelle candida, che sembra non aver mai visto un singolo raggio di sole, le sue curve mozzafiato...ne avrei di perversioni su quel corpo. Se solo mi desse una mano in casa, sarebbe la donna perfetta. Ma, ahimè, non fa nulla. Dalla mattina alla sera. Non mangia nulla, forse lo fa quando non sono a casa. È sempre sdraiata sul letto. Ormai sta da me da quasi due settimane, e non sembra volersene andare.

Ci hai mai pensato? Magari proprio il tuo vicino di casa, quel vecchietto gentile che annaffia sempre le piante ogni pomeriggio, perché la mattina si sveglia alle 6 per il suo solito giro in bici.
È sempre così disponibile con tutti...ecco, se proprio lui nutrisse una strana simpatia per i bambini? Una di quelle simpatie malate, convulse. Una simpatia di quelle che ti gela il sangue nelle vene. 

O se proprio il bambino che la domenica mattina vedi giocare nel campetto vicino a casa tua con i suoi amici, si, il più timido del gruppo. Quello silenzioso, che sta sempre in disparte e non prende mai parte ai litigi dei coetanei. Se proprio quel bambino avesse recentemente scoperto quanto possa essere soddisfacente incollare una lucertola ad un tavolo e tagliarla in tanti piccoli pezzettini? Se si stufasse delle lucertole e passasse ad animali più grandi? Tipo, una di quelle rondini che viene a beccare le briciole di pane nel tuo giardino dopo aver sbattuto la tovaglia utilizzata per il pranzo? E se una volta stufatosi anche di quella, voglia puntare più in alto? Che ne so, magari al gatto randagio a cui la vecchia signora che abita all'inizio della tua via, da sempre il latte.  Se si stufasse di uccidere e basta, e volesse iniziare a torturare le sue piccole vittime, come la prenderesti?

Se il marito della giovane ragazza che vive al 3^ piano del condominio davanti a casa tua e di cui sembra follemente innamorato, se proprio lui stesse pensando di togliersi la vita, piuttosto che continuare a subire i le molestie e le violenze di  quella ragazza dal volto dolce e gentile? Parlarne con lei? Macché, sciocchezze. Chi ricorre alle mani non sa parlare. Denunciarla? Nah, raddoppierebbe solo la razione giornaliera di mazzate che il giovane è costretto a subire. Lasciarla? ...lasciarla. Come se fosse una soluzione. È mentalmente instabile, finirebbe per passare dallo stalking alle aggressioni con l'acido, e la sua vita sarebbe rovinata per sempre, tutto per quella donna che gode nel vederlo soffrire e nel controllarlo in maniera ossessiva. Quella donna che dovrebbe amare, e che non ha la forza di lasciare.

E se il tuo scrittore preferito, quello che scrive horror sanguinolenti, descrivendo i dettagli con cotanta minuziosità, se proprio lui avesse messo in atto tutto ciò che ha scritto? Per provare il brivido, o più semplicemente per ritrovare l'ispirazione perduta.

Una mosca si posò sul taccuino dell'uomo seduto davanti alla finestra, risvegliandolo come da un sonno mistico. Quell'uomo era completamente immerso nella scrittura. Con un gesto veloce e sgarbato cacciò l'insetto.

《Marlene! Ti ho detto di portare fuori la spazzatura mentre finivo di scrivere. Possibile che debba fare tutto io?! Guarda! La casa si sta riempiendo di mosche.》

Queste parole riecheggiarono per la casa silenziosa, seguite da un profondo sospiro dell'uomo. Marlene non rispose. Non lo faceva mai. Non lo ha mai fatto, da 2 settimane ormai, Marlene non apriva bocca. Non per dire qualcosa, almeno, ma soprattutto, non di sua spontanea volontà. Forse perché non voleva, o più probabilmente perché non poteva. E credo proprio che non potesse farlo, se quando parliamo di Marlene, intendiamo il cadavere in putrefazione che giace sul letto dello scrittore.

~Yami

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