𝘦𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦.

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ɴᴇɪ ᴍᴇᴅɪᴀ: Dance with me by shiloh dynasty, itssvdᴡᴏʀᴅꜱ: 405

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ɴᴇɪ ᴍᴇᴅɪᴀ: Dance with me by shiloh dynasty, itssvd
ᴡᴏʀᴅꜱ: 405

Quando ti vidi in quel pomeriggio di Agosto mi parvi un miraggio.

Io; beduina nel deserto che assetata e straziata dal caldo mi trascinavo sulla sabbia con le unghie spezzate aggrappate al terreno arido, cercando di arrivare a meta prima che l'anima mia abbandonasse il corpo.

Tu; unica fonte d'acqua in quell'immenso Sahara.

Eppure di acqua quel giorno ce ne era a bizzeffe.

Oh, come scorreva veloce l'acqua del fiume; orsù dimmi, te la vedevi anche tu passarci davanti come una raffica di pioggia? Andava giù a cascata e batteva sulle rocce sottostanti modellandole.

E i miei pensieri su di te a raffica come quelle acque, volevano modellare il tuo corpo: la tua vita stretta, le tue braccia fragili, fino a percorrere le tue gambe sinuose.

Ma dannate acque, mi volevano un male... perché mi separavano da te! dal miraggio che mi manteneva in vita, dalla donna sull'altra sponda simile ad una fata dei boschi.

Ti tuffasti in intimo bianco nelle acque fresche, ed io precipitosa ti copiai.

Ti raggiunsi nel verde petrolio che più verde petrolio non c'è.

Le alghe mi solleticavano le caviglie, tu ridevi, io cadevo nel profondo pozzo dell'amore.

Nuotando ti raggiunsi; dannazione, era ora!

Avevo troppa sete e tu eri l'unica in grado di saziarmi.

Ti chiamavi Chaeyoung, ma io ti chiamavo Amore.

Mi aggrappai al tuo collo bianco e esile e sfiorai le tue labbra rosee con le mie.

Eravamo in preda ad una tenera passione; giocavamo a fare le amanti e le donne grandi in quel dì di Agosto.

E poi i nostri corpi intrecciati nell'acqua combaciavano perfettamente che non poteva essere un caso, se non opera del fato.

I lunghi capelli biondi ti si erano incollati al collo e alla faccia allungata creando giochi di forme e spirali sulla tua pelle che sembrava fatta di perle; altro che fata dei boschi, una ninfa eri!

Ed io ero il tuo Ulisse, caduto in tentazione e carico di desiderio ma lontano dalla mia adorata moglie.

Eri una disgrazia tremendamente bella.

Una manna dal cielo.

Ed era tutto così straordinariamente bello che si era fermato il tempo, come in un locus amenous descritto da un poeta di tempi antichi.

Antica era anche la tua bellezza autentica, da vera opera d'arte, una di quelle inestimabili.

E le mie dita tuoi pennelli, il mio sangue, sudore e lacrime tuoi colori.

Fammi tua.

❝𝘵𝘳𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪.❞ 𝐂𝐇𝐀𝐄𝐋𝐈𝐒𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora