One to Go.

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«Che diamine stai facendo?» Harry uscì dal bagno con un solo asciugamano avvolto attorno alla vita, i capelli bagnati lungo il suo collo.

«Lo sai cosa sto facendo, Harry.» Dissi, infilando le cose nella valigia con velocità. Ogni vestito non aveva un ordine preciso, cercai solo di infilare tutto l’occorrente.

«Non puoi andartene davvero.» La sua voce era severa e dominante. «Non puoi lasciarmi.» Harry camminò lentamente fino ai piedi del letto, posizionandosi di fronte a me.

«Non posso nemmeno perdere questa opportunità!» Continuai ad infilare le cose nella valigia non curante dei suoi occhi profondi che continuavano a scrutarmi con attenzione.

«Noi due abbiamo appena fatto sesso, Felicity.» Disse, sottolineando l’ovvietà. «Non puoi dirmi che quello era il tuo modo per dirmi addio ed andartene a fanculo perché non può essere, tu non puoi farlo.» Harry incrociò le braccia al petto, aspettandosi una reazione che non arrivò. Ci mise poco a perdere la pazienza e bloccare le mie braccia dal movimento verso la valigia.

«Tu non puoi andartene.» Bisbigliò sulle mie labbra, guardandomi intensamente. I vestiti che avevo tra le mani caddero a terra, facendo un’impercettibile rumore.

«E’ proprio per questo che me ne vado, sai?» Dissi, staccandomi dalla sua presa. «Io devo stare dietro a te e alle tue cose ma tu non puoi lasciarmi fare quello che voglio. Quando ti ho detto di questa opportunità di lavoro non hai mai espresso di essere felice per me e per l’obiettivo che stavo raggiungendo; non hai nemmeno tentato di trovare una soluzione al nostro vivere separati: hai semplicemente detto che non dovevo andare. Ecco, questo è egoismo, Harry. Perché se tu hai già realizzato tutti i tuoi sogni questo non significa che non possa farlo anche io.»

Odiavo quella parte di Harry. Era amorevole e passionale, ma pensava fin troppo a sé stesso. Avrei voluto vederlo felice per me, per una volta.

«Puoi essere felice anche qui, con me. I tuoi sogni li puoi realizzare anche qui.»

Alzai gli occhi al cielo. «Certo, come no.»

«Andiamo, Felicity. Lasciami darti un solo buono motivo per il quale dovresti restare, lasciami darti questo motivo e se ti sembra abbastanza convincente allora, ti prego, resta.»

Puntai i miei occhi su quelli di Harry, vedendolo per la prima volta serio. Alzai nuovamente gli occhi al cielo, sussurrando successivamente un leggero: «Va bene.»

Harry scansò la valigia con un piede, posizionandosi davanti a me e facendomi lentamente girare e dargli le spalle. Con un movimento fluido prese i miei fianchi coperti da un leggero vestito estivo e li adagiò al suo petto nudo. Scese subito con le labbra al livello del mio collo, lasciando una scia di baci lenti e umidi fino alla spalla scoperta. Se voleva sedurmi, di certo questo non era il momento più adatto. Avevo già chiamato Alex e deciso di prendere quell’aereo, non mi sarei fatta distrarre da Harry e dalle sue abili mani.

«Harry…» Proferii con tono riprovevole, mentre le sue mani mi toccavano ovunque.

«Harry non puoi semplicemente far così.»

«Ssh» Fu tutto quello che disse lui, prima di iniziare a sfiorare il mio ventre e l’orlo delle mie mutandine di pizzo.

«Non puoi risolvere tutto sempre e solo con il sesso.» Cercai di mantenere il punto, ma certamente resistere a lui era un’impresa più che ardua. Le sue labbra soffici sul mio collo, i capelli bagnati che mi solleticavano la spalla, il suo corpo appiccicato al mio e la sua mano che esplorava esperta le mie parti più sensibili erano difficili da scansare. Era difficile resistere ad Harry, tutto ciò che faceva sembrava così fottutamente giusto. In un lampo di razionalità ripresi la facoltà di pensare chiaramente, rendendomi conto di cosa stava succedendo. Non poteva semplicemente averla vinta così, solo perché era bravo a scoprire i miei punti più sensibili.

«Devo andare,» mugugnai soffocando un gemito istintivo, prima che un suo braccio si allungasse attorno alla mia vita.

«Io ti faccio sentire così bene, Felicity.» Sussurrò al mio orecchio con voce roca e profonda, facendomi tremare. «Mai nessuno ti farà sentire così, lo sai.» Mi lasciai andare al tocco di Harry, mentre ci posizionavamo sul letto e lui saliva su di me.

«Non andare, Felicity. Non mi lasciare.» La sua voce eccitata sembrava così bisognosa in quel momento che non dovetti nemmeno lottare più di tanto con la mia parte razionale. Ero già sopraffatta da lui e dalle sue gentili attenzioni quando il mio telefono prese a suonare e capii di avere ormai perso il mio volo e la mia più grande opportunità di lavoro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19, 2014 ⏰

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