Quella notte, la pioggia tamburellava sui vetri, come minuscole dita. Non riuscivo a prendere sonno, così andai di sotto, e mi feci una bella tazza di cioccolata fumante. Il rumore della pioggia, che martellava la casa in cerca di un passaggio per entrare, mi inquietava parecchio. Mi affacciai alla finestra per vedere la situazione, ma non si vedeva nulla. Così mi feci forza, andai fuori e accesi la lanterna. Non si vedeva molto, solo l'acqua che si fiondava sull'erba del giardino, e la luna. Quella notte, la luna era piena, e, da un color panna, verteva a un color aranciato, verso il centro. Il rumore della pioggia era forte, ma si potevano distinguere in lontananza gli ululati dei lupi, e il verso dei gufi. Quel giorno, il mio cane Ron, non era tornato a casa, cosí decidi di andarlo a cercare. Non potevo permettere che gli succedesse nulla di male. Tornai dentro, e presi un giubbotto, con degli stivali di gomma. Uscendo, chiusi a chiave la porta, e facendo un passo indietro, sbattei la gamba al cancelletto dell'entrata di casa, e caddi a terra, provocandomi un dolore allucinante, e bagnandomi tutta. Mi rialzai, presi la lanterna che avevo appoggiato sul davanzale della finestra per chiudere, e dolorante mi incamminai nell'aperta campagna, dove feci costruire la mia vecchia casa.