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Benji pov

<Hey hey calmati, non voglio farti del male....Anzi....Voglio aiutarti > provo a mettere la mano fra i suoi capelli ma lui si scansa ancora più spaventato. Mi siedo vicino a lui e lo guardo, è così carino🥺💗: ha dei riccioli neri che quasi gli coprono gli occhi pieni di lacrime, il nasino rosso a causa del pianto e le labbra carnose perfette da bacia-BENJI TORNA NELLA REALTÀ! Sembrano così morbi-BENJAMIIIN! È un bimbo da proteggere. Noen mi chiama ma attacco, sono troppo impegnato ad aiutare il ragazzo.
<Ti accompagno a casa? > Fa di no con la testa
<n-non ho u-una c-c-casa> Mi risponde.
COSA?COME FAI A CACCIARE DI CASA UNA CREATURINA COSÌ BELLA!?
<allora ti porto a casa mia!> Mi alzo ma il ragazzo rimane seduto, non mi vuole seguire
<Va bene hai ragione, nessuno seguirebbe uno sconosciuto incontrato in un parco. Mi chiamo Benjamin ma puoi chiamarmi Benji, ho 18 anni e bho..... Mhm....Sono simpatico!> Ridacchio
<ora tocca a te!> Continuo
<I-io s-so-s-sono J-j-jo-jorge e-e-e ho 17 a-an-anni> Mi risponde con fatica,la sua voce trema. Cerco di rassicurarlo e dopo quasi un'ora riesco a convincerlo farlo dormire da me, non volevo lasciare quel cucciolo indifeso su una panchina.
Mi alzo, con una mano prendo il guinzaglio del cane e con l'altra la mano del ragazzo. Arrivati, dopo una breve camminata, prendo le chiavi di casa e le giro nella serratura per aprire il portone; All'improvviso sento due mani stringermi "forte" il braccio
<Ahia! Mi fai male>Cerco di staccare Jorge da me.. Ma sta piangendo
<shhh, non avere paura, ci sono io con te>

Jeyjey pov

Il ragazzo castano dice di calmarmi, ma non ci riesco perché ho tanta paura.
Ho paura di esser ritrovato da mio padre, ho paura di esser menato di nuovo o peggio.... Stuprato. Ho di nuovo il nodo alla gola, abbasso lo sguardo e noto che le mie mani stanno tremando, un senso di vomito invade il mio corpo; sono spaventato, percepisco il respiro di quel bastardo sul mio collo e ora brrrr i brividi lungo la schiena, sento la sensazione di quei stupidi e bavosi baci che mi lasciava su tutto il corpo. Ritorno nella realtà quando l'altro mi chiede se voglio andare a casa sua non mi sembra una buona idea, potrebbe essere una trappola quindi faccio di no con la testa. Decide di presentarsi ma non lo sento perché mi sono perso nei suoi immensi occhi color nocciola che trasmettono miliardi di emozioni.
<ora tocca a te> Mi dice sorridendo e cazzo che sorriso~
<I-io s-so-s-sono J-j-jo-jorge e-e-e ho 17 a-an-anni> Gli rispondo, sto balbettando a causa della paura, odio quando lo faccio. Lui cerca di abbracciarmi ma mi sposto, odio il contatto fisico. Dopo molto che mi parla di lui mi fido e lo seguo verso casa sua ma sono ancora leggermente spaventato. Arrivati cerca di aprire il portone di casa, mi metto a piangere e gli stringo con le mani il braccio.
Quel maledetto rumore....

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