il testo che segue, sebbene fossi parecchio combattuta sulla scelta di pubblicarlo, è una sorta di diario che ho incostantemente tenuto durante il mese trascorso in ospedale.
è più che probabile che questo si riveli di scarso interesse per i malcapitati lettori ma, dal momento che si trova già scritto tanto vale tentare e renderlo pubblico.
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(S)FIORIRE
Ho provato più volte a scrivere di me, ma ci sono talmente tante storie simili che sarebbe presuntuoso credere di essere speciale.
Quindi questo sarà un diario... o qualcosa che possa ricordarlo; ne sfrutterò la stesura come passatempo, distrazione in questi giorni che prima ancora del loro inizio non vedo l'ora volgano al temine.
Scriverò del periodo decisivo in cui ho lasciato che qualcuno mi guidasse verso la luce in cima al pozzo dell'anoressia quando le mie buone intenzioni non bastavano più, poi chiuderò per sempre questa porta-parentesi della mia esistenza e butterò via la chiave.
NON è MAI TROPPO TARDI PER CHIEDERE AIUTO
"Ce la faccio da sola" mi sono detta per quasi due anni .
"Ce la facciamo insieme" ci siamo rassicurati tra le pareti della nostra casa io mia madre, mio padre e le mie sorelle.
Poi succede che scivoli di nuovo e non ci sono più lacrime né forze sufficienti per tenere in piedi tutto.
E proprio quando riconosci di non farcela trovi il coraggio di dire "adesso basta ".
Senza avere ben chiaro da dove tutto questo disastro sia cominciato, quando ti ci ritrovi dentro le uniche due cose che puoi fare sono chiudere gli occhi e morire o continuare a nuotare.
Magari non ce la farai al primo tentativo, ma non sarà colpa tua; non fallirai fosse anche solo perché hai deciso di provarci. Ti capiterà di bere, ma non annegherai.
Sarà stato ogni piccolo passo, ogni apparentemente misera decisione presa quotidianamente ad averti portato dove sei adesso.
Nulla è sprecato.
a mia madre
Oggi inizia l'autunno.
La mia stagione preferita. Non credo più al caso, sono fermamente convinta che ogni cosa accada per un motivo preciso.
C'è il vento stasera e a guardare gli alberi ho realizzato che dietro alla loro ritualistica perdita di foglie ci sia effettivamente una sincera e consapevole volontà di lasciare andare ciò che di loro è ormai morto.
Penso che dovremmo imparare dagli alberi.
24 Settembre
Il calendario filosofico di oggi:
Carpe diem...
meglio pentirsi
di averci provato
che vivere
con il rimpianto
di non averlo fatto.
Ho preso la mia decisione.
Se sarà stata giusta o sbagliata lo vedrò solo alla fine (o all'inizio) di tutto.