questioni di cuori

:)

pov ali:
"Salve a tutti, io sono il professor aizawa, sarò il vostro docente di classe, voi sarete la sezione "a" ovvero 1a"
suona bene.
"ora vi porterò nei dormitori, potrete scegliere i vostri compagni di camera, le stanze sono previste per 5 persone"
ah- quindi oltre fra e stasia devo condividere la stanza con due sconosciute, perfetto
pov fra:
speriamo solo che non ci becchiamo due zoccole,
"questa è la parte maschile del dormitorio, le stanze sono abbastanza grandi, all'intero non avrete i bagni ne nella parte femminile ne maschile, li dovrete condividere, si trovano al centro del corridoio uno in faccia all'altro"
"COSA?!" esclamammo tutti in coro.
un ragazzino basso con delle palle viola in testa fece una faccia abbastanza maliziosa e osservò noi ragazze
lo guardai disgustata e ricominciai ad ascoltare aizawa che blaterava senza sosta sulle regole
"è assolutamente vietato vagabondare nei dormitori altrui la notte, vi è chiaro?"
chiarissimo-
guardai nella direzione di izuku, mi stava fissando? ah.
pov stasia:
la cosa del bagno mi scoccia parecchio, già il fatto di avere due estranee in camera con me ali e fra mi turba in più il bagno in comune? davanti a quello dei ragazzi? anche no-
Aizawa andò nella parte femminile del dormitorio per poi scendere alla mensa
È davvero grande, i tavoli e le serie sono in legno ed è pieno di vetrate.
Poi uscimmo all'esterno dove c'è una piscina enorme, una palestra e uno spiazzo vuoto probabilmente per allenare i quirk
"qui, è dove faremo allenamento e attività fisica come ginnastica, nuoto, corsa e altri sport vari"
ci portò in varie aule, cominciai a stancarmi, non ce la facevo più
"stanca principessa?" disse la voce stridula di bakugo
"e a te te ne frega?" risposi a tono, bah non so se lo odio o se comincia a piacermi, NO, LO ODIO E BASTA
pov ali:
Aizawa stava spiegando il funzionamento delle aule, mi appoggiai al muro e todoroki fece la stessa cosa, vidi con la coda dell'occhio che mi stava fissando, mi sentivo un po' in imbarazzo ma continuai a guardare altrove.