1.

890 51 45
                                    

Todoroki's pov:
Era una giornata come tutte le altre, mi alzai sentendo il suono della sveglia che rimbombava sopra il mio comodino, segnava le 06:45, come ogni giorno la presi spegnendola.
Almeno la sveglia, era l'unica fonte di suono proveniente da quella casa solitaria, dove ormai solo io vivevo: mia sorella era andata a convivere, mia mamma era ricoverata in un ospedale psichiatrico e mio padre era uno degli eroi più citati degli ultimi anni, non stava mai a casa.

Mi alzai prendendo la divisa e portandola in bagno, mi lavai e mi inserì quei capi freddi e gelidi, un po' come la mia anima. Beh, non sono mai riuscito ad esprimere i miei sentimenti a nessuno, nemmeno alla mia famiglia e questa cosa la odiavo, perché volevo mostrarmi per come sono realmente, ma da quando in passato sono successi quei fatti con mia madre non ho più provato ad esternare niente.

Detto ciò, mi diressi in cucina, presi le mie medicine e le misi nella tasca frontale del mio zaino, inserendo successivamente anche i libri e le chiavi di casa: era ora di andare a scuola.

Bakugou's pov:
Ahh.. erano le 06:00, come ogni giorno la mia sveglia suono facendo vibrare il mio telefono all'impazzata, ma la ritardai fino alle 06:30.
Mi alzai prendendo la divisa e mettendomela violentemente, per la fretta mi scordai anche la cravatta, ma non mi importava più di tanto.

Quella mattina, casa era vuota, mamma sicuramente era andata fuori con delle amiche, infatti mi lasciò un bigliettino sul frigo: "ti ho lasciato il cibo in un contenitore sopra alla credenza, sarò fuori quindi non aspettarmi!".
"A quella donna non importa di me" pensai.
È mia madre si, ma non lo sembrava per niente, non si è mai interessata della mia vita privata e mai se ne interesserà.

Dopo questo momento di riflessione, presi lo zaino ed uscì, chiusi la porta dietro le mie spalle lasciando le chiavi dentro al vaso vicino alla finestra.
Per andare a scuola dovevo fare pochi metri, seguivo una scorciatoia silenziosa, priva di disturbo.
Non ci passava nessuno tranne me, è strano vedere figure alle 06:40 della mattina per le vie vicino a casa mia.

Todoroki's pov:
Uscí di casa più presto del solito, infatti decisi di visitare un po' delle vie taciturne vicino alla scuola e beh, incontrai proprio lui: Katsuki Bakugou.
Quel ragazzo mi è sempre interessato per il semplice fatto che si mostra tanto forte, ma infondo è un bambino depresso.

Mi ricordo ancora quando, mesi fa, lo vidi seduto in quella panchina del parchetto vicino casa mia, lo scrutai da lontano per poi avvicinarmi senza farmi vedere.
Fissava il vuoto, aveva gli occhi lucidi, gli occhi di chi teneva tutto dentro e beh.. mi ritrovai un po' in lui.

Bakugou quella mattina non mi aveva visto, decisi di seguirlo silenziosamente.
Camminava con passo lento, non se ne accorse ma gli cadde a terra il portafoglio, quindi glielo presi aumentando il passo.

Bakugou's pov:
Sentì dei passi dietro di me, mi girai di scatto ed era Todoroki, Todoroki Shouto.
"Ehi, stavi camminando e ti è caduto questo" disse porgendomi il portafoglio.
"Skt.. grazie" dissi guardandolo dalla testa ai piedi "che ci fai tu in queste stradine? È difficile trovarci qualcuno"
Shouto mi guardó quasi sorpreso della tranquillità con cui gli stavo parlando, rimase attonito.
"Ehi, ci sei?" Dissi scuotendogli la mia mano davanti ai suoi occhi.
"S-si.. scusami. Beh, sono arrivato presto a scuola e non sapevo cosa fare, stavo camminando per i paraggi e ti ho visto, tutto qua"
Lo guardai storto "mi stavi seguendo?!"
"No, non ne avrei nemmeno il motivo" disse, sospirando dopo la sua frase. 

Era strano, era tutto molto strano.
Todoroki che mi parla? Da quando?
...

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

I suoi occhi-Todobaku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora