Miei cari compagni e fratelli della nostra adorata "brise dorée"(nome del giornale), oggi vi racconterò del mio breve ma significativo incontro con l'affrettatissmo "Jean-Baptiste Antoine Marcellin de Marbot" Conte della Lorena e arciduca della scelleratezza, la stessa che dispensa senza posa ai poveri nostri compagni di Mosa e Vosgi. Ma tornando a noi proprio ieri ,guarda te il caso! Mi trovai in cortese visita all'opulento palazzo di Versailles per riportare, ai miei stimati lettori ,le più fresche e veraci novelle, quando, come un tuono al ciel chiaro mi imbattei nella abbondante silhouette del Conte, impegnato a radunare cianfrusaglie di vario genere, da semplici abiti a preziosissimi lussi per l'abbellimento del corpo; Ma giacché appariva logorato e gravato dal peso di questi innumerevoli bagagli chiesi d'impulso<le aggrada un appoggio? Devono essere molte le cose da portar via per lei> Ovviamente pronunciai questa cortesissima sentenza al termine di un reverente inchino, che altro non fece mio malgrado che peggiorare la tensione del mio tubolante amico, al’ché lui rispose ,con non poche gocce di travaglio al di sopra delle orbite,<che scherzo è mai questo? Torna con la tua prosapia,tutti ladri siete,>e poi tra sé e sé <poco fan di buono e male nuoccion tanto alla brava gente, che vergogna!>.Quasi non catturai il senso di quelle parole tanto erano pronunciate con pura violenza zaccagnante gravissima & crudo sbigottimento! E quasi non riconobbi il volto corrucciato del pacatissimo Conte che,mito vuole, riesca a ingurgitare,copiose porzioni di Clafoutis alle amarene accompagnate da vaste vantabili “vaisselle” di “Huîtres françaises” con la stessa placida serenità di un eremita appisolato sul cucuzzolo di un monte nebbioso… il tutto mentre discute con sua Maestà! Faticosamente Tra un gemito disperato e una soffocata imprecazione appresi dal garbato conte le sue intenzioni che stranamente riguardavano un ritorno repentino a Metz,sua città natale, al'ché chiesi <a cosa deve questa dipartita così sbrigativa?> E quindi lui <si tappi quella fogna! Taccia per cortesia! La vita della brava gente come me è stata messa in pericolo dai criminali come voi, ma questa diatriba non è destinata a persistere , feccia siete e feccia tornerete,"Et revertetur in stercore"!
Giacché la nostra nobilissima conversazione ebbe luogo nel divenire caotico delle stanze e corridoi di Versailles ci apprestammo a varcare la soglia dell’obbiettivo primario del Nobile: l' uscita sul retro di uno degli alloggi della servitù situati nell'ala destra della reggia a distanza di pochi minuti dalla Sala da Pranzo Reale.Fu allora che turbato, scosso e disorientato dai comportamenti del povero ricco uomo urlai, dando parzialmente sfogo alla rabbia nei miei polmoni:< ma insomma siore è giusto che io conosca le cause del suo malessere!> InizialmenteJean-Baptist Antoine Marcellin de Marbot mi fisso spiazzato come se avessi pronunciato qualche oscura formula rituale poi guardo dritto a sé e provò a smorzare le lacrime con le sue inquietanti turbercolotiche risate, ma finalmente parló:<ma allora davvero non sai... La tua gente... Il popolo... La Bastiglia è caduta, la fine è arrivata per tutti noi...
Cioè che disse per ultimo si sciolse come neve al sole in schiocchi di frusta e nitriti selvaggi lasciando me e la mia mente soli a sopportare il torpore di un avvenimento cosí memorabile.
Oggi miei concittadini si concludono le vicende del conte e di tutti i nobili di Francia, miei amici e fratelli e fidati compagni del sovvertimento. l'ora della rivoluzione è giunta miei cari fratelli! e la sua scorta è fulgida e vittoriosa! La sua spada spadroneggia lambendo e dilaniando la carne marcia dei nostri padroni che per troppo tempo ha infettato le viscere ormai stanche della nostra beneamata Capitale, oggi Parigi mi aspetta e domani chissà! ma oggi io combatto per il popolo di Francia e per un mondo più giusto!Libertà uguaglianza! Fraternità!
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Sinestesia di FranciaCorta
Historical Fictionpiccola visione di pochi semplici uomini alle prese con la presa. Della Bastiglia.