sempre a b. a cui ho squarciato lo stomaco con delle parole d'acciaio
uccidiamo queste dannate farfalle incastrate nella bocca dello stomaco. aiutami, yoon. aiutami a cacciarle fuori e a schiacciarle una alla volta. le sento sfarfallare nel ventre mentre il tuo sguardo mi scalfisce la pelle di latte. sei stato tu a metterle lì? sei stato tu a riempirmi la bocca di dannate falene colorate? me lo ricordo ancora quando si sono incastrate lì e non ne hanno voluto sapere di sgualcirmi il ventre e volare via: era il secondo giovedì del quarto mese e tu mi avevi graffiato gli occhi con il tuo sguardo di pece. perché mi avevi guardato, yoon? perché avevi deciso di gratificarmi con le tue iridi profonde come due buchi neri, prima di imbottire il mio stomaco di farfalle svolazzanti? mi guardasti di sfuggita. era così che facevi all'inizio, prima di tutte le parole amare che mi avevano tagliato le orecchie. dimmi, yoon, perché mi hai fatto questo? perché mi hai intrappolato in una teca insieme ad altre miriadi di farfalle e non mi hai lasciato più via di scampo? uscimmo due volte prima di incollare le nostre bocche e mescolare le nostre lingue. eri così calmo. io le sentivo invece, le sentivo distruggermi il ventre e graffiare per volare via. i tuoi occhi da demone mi scrutavano dalla parte opposta della stanza e il tuo sorriso da angelo faceva straripare la mia bocca di farfalle, sembravi l'elisio e la dannata geenna. fu tutto così confuso la prima volta che facemmo l'amore. te lo ricordi, yoon? tu lo chiamasti così, mi dicesti che era ciò che facevano due persone che si amavano. tu mi amavi, yoon? anche tu ti sentivi rosicchiare dalle centinaia di farfalle che aspettavano solo di divorarci? non fu strano, non per te almeno. io mi sentii logorare dall'interno, con una macchia invisibile che sporcò il mio cuore per sempre. non capii il vero significato di illusione finché non ti dimenticasti della mia esistenza, te ne eri davvero dimenticato, yoon? davvero non ti ricordavi più il volto che chiamavi angelo? oh, yoon, che cosa hai combinato? hai infilato così tante farfalle nel mio stomaco che nemmeno io lo riconosco più. ti ricordi la nostra prima litigata? era per quel dannatissimo maglioncino che avevi prestato a quel tuo amico appiccicoso; ero geloso, yoon, ero geloso da impazzire, com'è che tu non te ne rendesti mai conto? mi guardavi sempre al bar, durante le lezioni, durante le presentazioni di quel corso di arte che tu avevi deciso di fare con sfacciataggine nonostante fossi un cane a disegnare, continuasti a guardarmi anche quando, a detta tua, ti dimenticasti del mio viso. vorrei definirti la causa della mia rovina, yoon, vorrei davvero farlo, ma continui a scalfirmi l'anima da lontano con il tuo sguardo di cera. il mio cuore è di cera. gli desti fuoco e ti godesti la fiamma che lo scioglieva. la cera è caduta sulle farfalle, yoon, stanno urlando di dolore mentre provano a lacerarmi la carne. aiutami a farle uscire, yoon, ti prego, falle sparire dal mio stomaco. aiutale a morire senza soffrire, non torturarle in questo modo. non far cadere la cera bollente sulle loro ali, schiacciale col piede, ma non farle soffrire. non le senti che gridano? ascoltale attentamente, ti stanno implorando. sei così spietato da lasciarci urlare? ti prego, yoon, schiacciamo le farfalle che mi tormentano, uccidiamole in fretta, liberaci dal peccato a cui i tuoi occhi da demone mi hanno condannato. mi hai intrappolato con le mie falene, perché mi lasci qui, yoon? perché mi volti le spalle dopo avermi conficcato una lama nel petto? aiutami ad uccidere la farfalle, te ne prego, non le voglio con me. svolazzano intorno alla mia mente e annebbiano i pensieri, lo so che lo fanno, non lasciarle librarsi nel cielo, non lasciarle intrappolate nel mio stomaco. distruggiamole insieme, yoon, ho bisogno di te per farlo. mi stanno uccidendo, quelle farfalle che mi hai ficcato in gola. sei così angelico da essere un diavolo con le ali. ti sei librato nel cielo anche tu, yoon? hai seguito le farfalle e sei uscito dal mio stomaco e dalla mia mente? ti prego, yoon. vola via dai miei pensieri, portati quelle dannate falene dai colori sgargianti che mi solleticano le interiora. portale con te, ma te ne prego, vola via dalla mia testa, non farmi più soffrire.
**** se scrivo cose per b. mi immedesimo sempre in l*i, sono van gogh dal mio punto di vista e una stronza dal suo.
