1) Non ti ho mai detto il mio nome da hero

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Il sole splendeva nel cielo il giorno del funerale di Eijiro Kirishima.

Era un'afosa giornata di Aprile, senza neanche un soffio di vento, tanto che le diradate nuvole simili a batuffoli di cotone non si erano spostate di un millimetro nelle ultime sei ore. E questo Bakugo Katsuki lo sapeva bene, dato che era quello il lasso di tempo che aveva trascorso steso immobile sulla spiaggia, il viso rivolto verso il cielo.

Si sentiva la testa ovattata per via della prolungata esposizione ai raggi solari, ma questo gli aveva permesso di entrare in una sorta di stadio assoluto di concentrazione, tanto che non riusciva più a smettere di pensare. Oramai, era completamente prigioniero del suo flusso di ricordi, ricordi dolorosi, ma al contempo era anche troppo stanco per interromperlo.

In realtà era abbastanza sicuro di trovarsi a un passo dall'incoscienza, infatti i suoi pensieri erano costituiti quasi completamente da memorie sensoriali.

Sentiva una risata calda, spontanea, ma non aveva idea di a chi appartenesse.

Percepiva un odore salato, che istintivamente gli faceva provare un istantaneo guizzo di gioia, prima di venire sommerso da una fastidiosa malinconia.

Avvertiva tutto il corpo scosso dal vento e dell'adrenalina, come se avesse spiccato un salto nel vuoto, e poi improvvisamente le dita della mano destra rievocavano il brusco contatto con una stretta salda, e si sentiva sicuro, strabiliato, euforico....

...Ma quando mai qualcuno aveva osato afferrargli così la mano, con la consapevolezza che avrebbe potuto fargli saltare l'intero braccio con un'esplosione?

Ma non era l'unico ricordo che aveva di quella stretta. L'ultimo era recente, risaliva all'incirca a una settimana prima, ed era accompagnato dalla stessa risata che continuava a risuonare nella sua testa:

-Ah, e così alla fine ti sei deciso, eh? Ora devo andare, me lo dirai quando tornerò!-

"Non ti ho mai detto il mio nome da Hero"

Erano queste le uniche parole che da ore gli pulsavano in testa, parole morte, oramai prive di significato.

L'opportunità di dire quelle parole l'aveva persa, per sempre.



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Angolino autrice:

SE SIETE ARRIVATI FIN QUI GIÀ VI VOGLIO BENE.

Ho deciso di dividere la storia in tante piccola parti lunghe più o meno quanto questa, così non risulta pesante alla lettura.

E dovrei pubblicare due capitoli al giorno.

E boh vi piace? :D

NO OCCHEI È PRESTO PER DIRLO, LO SO, DATEMI SOLO FIDUCIA.

P.s. la copertina sembra la pubblicità di una soap opera spagnola.

Sotto Il Ponte   {Kiribaku/Bakudeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora