I: un nuovo mondo

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All'inizio era tutto sospeso nel blu, poi una grande macchia verde scuro si aprì dinanzi al ragazzo, che finì a terra sull'erba. Un forte dolore accompagnò il tutto; come minimo aveva almeno 5 costole rotte.
O forse era solamente la sua visione catastrofica dell'insieme, non si era nemmeno mai rotto una costola prima di quel momento. Nel più probabile dei casi non era veramente nulla, ma non essendo abituato a voli del genere non ne aveva veramente la più pallida idea.

Non fece nemmeno in tempo a rialzarsi che gli piombarono accanto i due rapitori.

"Portalo tu, sai che non mi piacciono i lavori pesanti" disse il primo. Forse ad un'altra persona si sarebbe storto il naso venendo trattato come un oggetto, ma non ad Ilario. Era troppo impegnato a chiedersi chi fossero quei due e cosa volessero da lui, cercando di non sprofondare nella paura.

Il ragazzo si rialzò velocemente, o almeno ci provò. Se il suo intento era di scappare il più lontano possibile dové spostare i suoi sforzi in primis sul non crollare a terra, e poi sul non vomitare. Una vita normale dell'inizio del terzo millennio purtroppo non prevedeva acrobazie di questo tipo all'ordine del giorno, ne tantomeno una volta ogni mille anni; e probabilmente era proprio quello il problema.

Ma non era tutto, dal primo istante che era finito lì aveva iniziato a sentire sensazioni strane, come se qualcosa stesse continuando ad attraversarlo da capo a piedi, lanciandogli ondate di energia e di calore.
E quel qualcosa non aveva la minima intenzione né di lasciarlo, ne di rendergli la vita più facile.
Dava sensazioni di pesantezza e stanchezza, oltre che far girare la testa più del dovuto.

Questa condizione davvero non lo aiutava, e nel tentativo di rialzarsi Ilario venne come minimo scombussolato completamente, e fu costretto nuovamente a terra.

"Sta' fermo tu, hai appena avuto modo di capire che non ti conviene muoverti troppo. La magia non è sempre molto buona con chi ne è estraneo" intimò l'uomo, e Ilario decise di seguire il suo suggerimento.
Ma più che altro; il sentir pronunciare quella parola, magia, lo risvegliò un momento, e da terra cercò di guardare cosa stesse intorno a lui, non trovando altro che una fitta schiera di alberi, che a quanto pare aveva lasciato spazio ad uno spiazzo vuoto nel quale era atterrato.

Nella sua testa non facevano che balenargli diverse domande. Se si parlava di magia allora era davvero possibile che questo fosse il mondo che lui ed i suoi amici avevamo creato? Quindi lo avevano fatto loro? Ciò che aveva intorno in quel momento era una loro creazione?

Ma alla fine la stanchezza ebbe la meglio, e rinunciò a cercare una risposta. La stanchezza e non solo.

La ragazza sollevò Ilario da terra e lo mise in spalla come fosse una piuma, stupendolo non poco, soprattutto per la noncuranza con cui l'azione inaspettata venne svolta.

"Un giorno te ne pentirai della tua pigrizia; non è detto che ci sarò io a colmarla. In ogni caso, il mio nome è Nakina, non Nak" commentò la ragazza, in tono aspro. L'uomo sembrò infastidito e bisbigliò qualcosa, facendosi lanciare un'occhiataccia dalla compagna.

Durante il viaggio Ilario osservò meglio il paesaggio, almeno per quello che poté, viste le sue misere condizioni. Soprattutto perché sicuramente a dei rapitori non sarebbe mai piaciuto un getto di vomito a sporcare i vestiti.

Comunque sia attraversarono un percorso, in mezzo a quella che era effettivamente una grande foresta verde abbastanza fitta da avere una scarsa illuminazione.

Non avendo un senso buono dello scorrere del tempo, se non si fosse portato l'orologio Ilario non avrebbe mai avuto la minima idea che solamente in un quarto d'ora raggiunsero una parete di roccia, dove stava l'ingresso di una caverna. E stranamente era ancora tutto d'un pezzo, visti i conati di vomito che inizialmente gli salivano a quasi ogni passo. Ma piano piano diminuirono e la sensazione di pesantezza si affievolì.

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⏰ Last updated: Jan 25, 2020 ⏰

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Therian: la scoperta di un nuovo mondoWhere stories live. Discover now