1- home.

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Questa volta non avrò pietà, mi dissi, ucciderò Jason alla fine di questo stupido gioco con le mie stesse mani.

-Ehi, Nico! Aspettami!- Gridò Will dietro di me mentre camminava veloce nel sottobosco cercando di raggiungermi.

Io accelerai. Non volevo stargli troppo vicino, mi sarei innervosito, come al solito. E avrei fatto qualche sciocchezza come far spuntare scheletri e non morti dal terreno e fidatevi che non è la figura migliore da fare con una persona che vuoi tenerti amica.

Era quello il problema Will era un grande amico ed io vivevo nel terrore di fare qualcosa di sbagliato e di rovinare la nostra amicizia; mi ero perfino autoimposto di smettere di fantasticare su noi due.
E poi c'era Jason, super convinto che io Will eravamo fatti l'uno per l'altro... Sciocchezze!

Era per colpa degli stupidi tentativi di Jason di farci mettere insieme che ora ero in quella situazione imbarazzante.

Era il venerdì dove di solito si faceva caccia alla bandiera, ma per quella sera si era deciso di organizzare un'altra sfida, sempre nella foresta, a coppie, fatte da Jason e Piper. Fantastico.

La sfida consisteva nel trovare tre oggetti della lista che ci era stata data, che beh... conteneva tre oggetti, e tornare al campo prima degli altri, per vincere cosa? Gloria eterna? autostima?

Sinceramente a me non importava, volevo solo finire quell'inutile gioco e tornare nella mia cabina a crogiolarmi nel mio dolore.

-Nico, vuoi rallentare, per favore? Non riesco a starti dietro.- Ansimò Will mentre inciampava nelle radici e nei cespugli nel tentativo di raggiungermi.

-Solace! Se vuoi vincere devi darti una mossa!-

-Ma io non voglio vincere!- Si lamentò il figlio di Apollo.

-Sì, certo! Come no?- dissi sarcastico. -Forza muoviti! Dobbiamo trovare una... statua di bronzo di un maiale?- Leggendo la scritta strabuzzai gli occhi.

-Un maiale di bronzo?- Mi fece eco Will! -Fantastico, ho sempre amato i maiali di bronzo.- Disse sarcastico.

-Pensavo avessi sempre amato le ragazze.- Sussurrai con amarezza, poi mi maledissi perché mi aveva sentito.

-Le ragazze? Beh, più o meno. Tu invece cos'hai sempre amato?- Disse mentre scostava un ramo per passare.

I miei sensi scattarono subito all'erta, non volevo intraprendere discorsi del genere, sapevo, eccome se lo sapevo, non ne sarebbe uscito niente di buono.
-Io non amo nessuno.- Tentai di chiudere il discorso, ma Will era una persona impossibile.

-Sai che potresti essere affetto da una patologia? Si chiama filofobia, mi pare... È la paura di amare. Infatti deriva dal greco, sai? Da φιλια, che vuol dire amore e φόβος che vuol dire paura. Sai che un sacco di nomi di fobie derivano dal greco? -

-Will, per favore smettila, se no mi verrà la "willfobia".- Poi mi morsi la lingua, cavolo che battuta patetica, sarebbe stato meno imbarazzante far spuntare una ballerina di kan kan zombie dal terreno.

Lui rise. -L'ho notato, sai? - Continuò poi.

-Notato cosa? Esattamente?-

-Che hai paura di me, di restare solo con me, lo eviti spesso, anche adesso non ho bisogno di essere un satiro per capire che non sei affatto contento della cosa! Cos'è? Ti sto antipatico?-

-No, tranquillo. Sei solo un po' fastidioso, ma per il resto sei adorab...- Mi resi conto dell'idiozia che stavo dicendo troppo tardi, ma mi rifiutai comunque di concludere la frase...

-Ah ah! Sgamato! Stavi dicendo adorabile!-

-Will...-

-Lo sapevo che...-

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