Acryiloak

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"Quando la mattina i giovani ragazzi della cittadina escono, preferiscono stare in gruppo, scherzare, giocare, gridare.
Francamente, più ci penso, più capisco che è questo quello che rende la nostra cittá così unica.

Ma non starò qui a balbettare, ora voglio seriamente tirare fuori quello che ho da dire, per non rendere 'sto testo insignificante;

Acryiloak, la nostra città. Da più di centocinquant'anni, non fu commesso nessun crimine. Né omicidio, né furto, né semplici risse pubbliche.

Una città perfetta.
E tutto grazie a lei, la nostra regina.

Chi viene qui s'innamora, e resta tutta la vita! Ma proprio tutta, in senso, si trasferisce, eh! E ci sta pure per molto! Per non parlare dei semplici turisti: Ma sapete quanto ne parlano all'estero? Penso che saremo, molto di fama ormai!

Tralasciando questi semplici pettegolezzi, passiamo al punto.
Su questo testo ho voluto esprimere tutta la mia ammirazione verso questa città, e prof, sa, ne ho davvero molta.

E voglio che tutto il mondo lo sappia, a partire da-" La mano di Lireal si fermò.
La penna tra le sue dita fece un balzo, e la ragazza, agitata, guardò verso la cattedra.

"Dai, forza, sbrigatevi! Non voglio passare tutta la giornata su un tema! Mancano solo 10 minuti, veloci!" Disse, spazientita, la giovane donna seduta sul suo bancone imperiale, davanti a tutti.

Ma certo, solo 10 minuti. Lireal non poteva sprecare neanche un secondo di questi minuti preziosi, per lei fondamentali per finire il suo testo.

Dopotutto, lei è sempre stata così.

Lireal Fisar, una giovane ragazzina che frequenta la terza media, profondamente attirata dalla Monarchia. Una impulsività pazzesca, orgogliosa, tattica e bizzarra. Un carattere strano per uno studente così impeccabile, ma non perfetto.

Passarono 5 minuti, e tutti i ragazzi nella classe, iniziarono già a spazientirsi. Iniziarono ad urlare, lanciare palline di carta, oppure alzandosi di nascosto: insomma, tipici comportamenti da giovani.

Si alzò un ragazzo dal suo banco, e di avvicinò a lei. "Ahh Lireal, ti vedo contentrata. Buona fortuna allora! Sono sicuro il tuo tema sarà il migliore!" Disse il ragazzo dai capelli nocciola, legati solo da un elastico, con gli occhi azzurri e lo sguardo rilassato.

"Grazie, Frann." Con un sorriso furtivo, si diedero la mano in segno di rispetto.

Ma questo d'altronde, è dai lei. Non si mette mai in mostra, e preferisce rimanere nel suo gruppo con i suoi due amici.
Non volendosi mai vantare troppo, tende ad indossare gli abiti scolastici, praticamente sempre.

Una camicia bianca col colletto, nella parte alta a destra del petto, un logo raffigurante una 'A' circondata da fiori d'alloro.
Dei semplici pantaloni con una cintura marrone, che non contestano nemmeno con il colore rosaceo dei primi.
E ultimo, ma non per importanza, il suo orologio da polso, nel braccio sinistro. Per lei, è fondamentale avercelo.

Sapete, lei ha un grande fiuto, nell'azzeccare che ore sono. Riesce dirti correttamente che ore sono, includendo i minuti e il tempo passato.
Ovviamente, non riesce mai ad indovinare l'ora di quando si sveglia, sarebbe impossibile.

Quanto incredibile possa essere, non è perfetto.

Infatti, sbaglia sempre di qualche minuto.
Anche quando sembra che lei abbia potuto raggiungere l'apice della perfezione, è proprio lí che fallisce sempre, non raggiungendo il "perfetto"

"Basta, tempo scaduto, consegnate!"

/frush/ "Bene, benissimo, giust'in tempo! Sapevo di farcela, tutto questo impegno porterà di certo ad un ottimo voto, mia mamma sarà felicissima..."

Pensava Lireal mentre si avvicinava alla cattedra, consegnando il suo foglio, e con un cenno rapido, tornò indietro.

Ed intanto che proseguì la giornata, le campanelle suonarono, e tutti uscirono di scuola, e s'avventurarono come ogni giorno, nella vecchia Acryiloak, la città serrata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 01, 2020 ⏰

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