CAP 1 - [ broken heart ]

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Scrivo quelle 2 fottutissime parole, 5 lettere, ma con un solo significato:
Ti amo...
Mentre le mie fragili mani tremano invio quel messaggio: un solo click, un tocco e tutto in frantumi, come se avessi fatto cadere un vaso di porcellana con una leggera spinta quasi inesistente, il problema è che quella porcellana è il mio cuore e anche se per quanto impossibile, il vaso si potrà riaggiustare, il mio cuore no...

Da: crush
Sei carina e anche intelligente...

Per un attimo mi illudo che ricambi ma è troppo bello per essere vero, infatti, la vibrazione del telefono mi fa riconcentrare sullo schermo.

Da: crush
Ma io non ricambio, non mi piaci, scusami ma è la verità, rimaniamo amici comunque vero?

Crollo e la porcellana dentro di me si spezza...

Cado sul tappeto dal morbido tessuto nero, che viene presto bagnato da una lacrima salata, e poi da un altra, ma dopo, al contrario dalle mie aspettative i miei occhi si rifiutano di espellere il dolore sottoforma di quelle piccole goccioline, ormai troppo conosciute...

A: crush
Ahahahahah, ma neanche a me piaci...
Era un obbligo... Sorry ahahah...

Mando un messaggio alla mia migliore amica per metterla al corrente di tutto.

A: Melissa
Meli, l'ho fatto, ed è come pensavo...

Urlo.
Urlo per liberare tutto il mio dolore.
Non me ne frega niente di cosa penseranno gli altri, i miei genitori, i miei vicini.
Mi accascio vicino al muro, con le mani che portano i ginocchi vicino alla testa, in posizione fetale.
Ecco che sento il cellulare vibrare di nuovo e vedo che è una videochiamata di Melissa: le ho sempre voluto bene e mi è sempre stata simpatica, sin dal primo giorno.
Lei, con la frangetta e i lunghi e boccolosi capelli mori, mi faceva sempre ridere e superare i momenti difficili in cui pensavo di non farcela.
Li ho sempre tutti superati, ma mi hanno lasciato la cicatrice dentro, e questa delusione è troppo...
Non ho voglia di vedere e parlare con nessuno perciò, respingo la videochiamata e lancio l' i-phone contro il muro con tutta la rabbia che ho dentro, tutto il dolore che mi tengo dentro da troppo.

É troppo.

Quindi, mi rimetto in piedi asciugandomi le lacrime che solcano le mie guance con le mani ancora tremanti. Raccolgo il povero i-phone che però non si è rotto e anche le cuffiette, che mi ficco negli orecchi ancora prima di collegarli al cellulare.
Faccio partire Falling di Daniel Travor e mi infilo una felpa una felpa nera sopra alla fine maglietta di cotone viola. Scendo le scale che portano al piano di sotto velocemente. Prima che mia madre possa chiedermi che cosa è successo, apro la porta, esco e gliela sbatto in faccia. So che non è né gentile, né educato ma ora non mi interessa. Ora tutto ciò che vedo è il mio dolore.

Corro.
Corro più che posso per scappare da quella camera piena di pianti che nessuno si è mai accorto. Da quella camera piena di frustrazione.
Vado in uno dei miei soliti nascondigli: mi siedo di un vecchio salice  nel giardino di una casa abbandonata, circondata di siepe così che nessuno possa vedere le mie lacrime.

A: Melissa
Ehi, scusami se non ti ho risposto ma sto troppo male... Secondo te cosa è meglio fare adesso?

Da: Melissa
Non so cosa dirti, semplicemente segui il tuo cuore...

Si, ma se il tuo cuore è in mille pezzi, quale pezzo segui?



Il mattino dopo mi alzo dal letto, vado in bagno, mi lavo via i segni delle lacrime, mi pettino, e mi guardo allo specchio: mi sollevo gli angoli della bocca, indossando quel finto sorriso.
Mi infilo un paio di leggins e la mia felpa nera più larga e lunga, che mi dà un senso di calore, come se qualcuno mi stesse abbracciando... Ma nessuno lo fa. Mi metto le Vans viola, prendo lo zaino in spalla e proseguo per la stradina che mi porterà nel inferno dantesco.
Sento la campanella suonare e così mi metto a correre, entro in classe e tutti mi guardano male.
Aspetta... Classe sbagliata... UPS!
Però mi giro e lo vedo... Non posso non riconoscerlo, anche se non lo vedo da molto tempo.
No, non è quello stronzo di crush...

È lui.

ᴘᴀɪɴ ᴄʜᴀɴɢᴇs ᴘᴇᴏʟᴘᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora