CAP 2- [ I feel pain ]

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È lui.
Sgranò gli occhi e lui fa lo stesso così riesco a scrutargli meglio le iridi: sono sempre le stesse, sono rimaste identiche a distanza di sei anni, con quelle affascinanti sfumature grigie, come nuvole cariche di pioggia, che partono verso l'esterno e si tramutano in un marrone scuro, profondo come mogano intorno alla pupilla.
Mi ci perdo dentro finché non scuoto la testa e noto anche gli stessi riccioli mori ammassati sulla fronte e i lati rasati, il naso all'insù e la stessa espressione provocatoria. L'unica cosa che è cambiata sono le sue guance, una volta paffute, ma che ora hanno lasciato posto a degli zigomi lisci e leggermente cavi, mantenendo però le simpatiche fossette.
Vedo che fa per alzarsi e inseguirmi ma  avviso i suoi movimenti e fuggi via dalla classe prima di avere alcun contatto con lui.

Finalmente suona la campanella con quel rumore metallico, così prendo il mio libro e la mia solita merenda schifosa, esco velocemente dalla classe e mi sistemo in una panca non poco lontana cercando la tranquillità in quel mare di caos. Non faccio in tempo ad aprire il libro che sento delle braccia che mi circondano la vita e stringono la mia felpa larga.

"Fanculo coglione" urlo prima di girarmi per avere un quadro completo della persona che già mi immagino.

"Ehi, se non te lo ricordassi mi chiamo Noah e sono il tuo migliore amico d'infanzia che sicuramente ti sarai dimenticata" dice con l'aria da permaloso"comunque come stai, jinny?"

"Allora, per prima cosa non mi sono dimenticata di te, secondo, non mi chiamare 'jinny' e terzo va tutto male"  lo dileguo velocemente.

Lui però non si arrende ed è deciso a portare avanti la conversazione: "Sempre a leggere eh" indica il titolo del mio libro " Mockingjay? Lo stai rileggendo di nuovo? Alla fine l'ho letto anche io sai?"

"Davvero?" Alzo lo sguardo la prima volta, un po' sconcertata.

"Ovvio, alle elementari mi facevi una testa così" continua, mette tre dita sulla bocca e le protende in avanti, dopo di che si schiarisce la gola:"are you, are you, coming to the tree"

Devo avere una espressione sconcertata perché ride leggermente così decido di interromperlo:
"Okay, okay, ora posso degnarti della mia attenzione"

Si siede vicino a me, decisamente troppo vicino per i miei gusti...
"Anche di un abbraccio magari, visto che non ci vediamo da tanto?" Chiede mentre cerca di intrappolarmi di nuovo tra le sue braccia ma io lo precedo.

"Scusami ma non amo molto il contatto fisico, anzi possiamo dire che mi infastidisce molto" provo a dire dolcemente ma il tono di voce non era quello che pensavo...

"Ah okay, scusami... Quando avevamo 10 anni mi ricordo che abbracciarvi sempre tutti" risponde un po' intristito.

"Lo so,ma il tempo passa... Ora siamo 16 anni, sveglia genio... E con il passare del tempo le persone cambiano" ribatto e la conversazione cade per un po' nel silenzio però lui non si arrende e continua.

"Me lo sono immaginato però non pensavo così tanto, per esempio guarda me: non sono poi così cambiato se non per l'aspetto fisico, ma il carattere e sempre uguale... Tu invece hai lo stesso viso dolce e i capelli castani con i boccoli, ma sembri tutto il contrario di ciò che eri... Prima eri una bambina solare e spensierata e adesso chi mi trovo davanti? Una ragazza scontrosa che sembra odiarmi." Il suo tono cambia completamente, non l'aveva mai usato prima d'ora...

"Quindi vorresti dire che sono una bambina asociale?" La mia solita voce arrabbiata cede il posto ad un tono che sembra quasi rotto,come quel caso di porcellana, però misto a un po' di delusione e risentimento.

"Non ho detto questo, solo che hai mantenuto le tue caratteristiche fisiche mentre quelle caratteriali no... Solo una cosa sembra cambiata in te, i
tuoi..." Prima che finisca la frase lo interrompo.

"Si lo so, me lo dicono tutti... I miei occhi" li alzo e lo fissò mentre lo sorprendo con un espressione quasi amorevole e di tenerezza.

"Esatto... Prima me li ricordo di un verde chiaro, come l'acqua del mare... Ora sono di un verde scuro, sembra quasi militare, molto scuro, molto profondo. Sembrano incupiti come il tuo carattere..." Afferma mentre mi scruta meglio gli occhi troppo scuri in questi ultimi anni.

"Si, il dolore cambia le persone" dico con la mia solita voce spezzata e mi infilo le cuffiette in cui parte "Hate me" di Ellie Goulding.




Esco dalla vasca in cui mi sono sfinita nuotando e mi dirigo verso il mio armadietto: lo apro e prima di prendere lo shampoo e il balsamo per dirigermi alla doccia, controllo l'i-phone nero e subito mi accorgo di una notifica. Con calma lo sblocco e leggo il messaggio...

Da: Noah
Ehi jinny :)

Così gli angoli della bocca mi si alzano di poco e un leggero sorriso mi si dipinge sul viso mentre gli rispondo...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2020 ⏰

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