Luca - GATTI

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Dove mi trovo? Sembra quasi che io non abbia un corpo: ogni centimetro della mia pelle è pressoché insensibile. Avete presente quando siete immersi parzialmente in acqua? Ecco, più o meno la sensazione è quella.

Provo a guardarmi attorno ed effettivamente il mio corpo c'è, se mi muovo? Si, per fortuna le dita si muovono. Ma voltandomi verso le dita mi rendo conto di non essere in acqua, sono in aria a galleggiare come se fossi disteso in mare, però tutto quello che mi circonda è il nulla... è tutto nero e c'è un silenzio inquietante, il più grande silenzio che abbia mai... sentito in vita mia.

«C'è nessuno?» grido in mezzo al niente più totale, rendendomi conto che almeno i suoni esistono ancora.

«Oh, finalmente ti sei alzato!» dice una voce proveniente da tutte le direzioni.

Davanti a me si palesa una creatura assai bizzarra: era un gigantesco uomo blu, muscoloso tanto da vedere le vene sporgere dalla pelle, aveva i piercing ai capezzoli e indossava solo un paio di slip rossi. La cosa veramente bizzarra è che quell'uomo non è un uomo: la sua testa è animalesca, per essere più specifici è quella di un gatto.

«Ciao, Enrico. Come stai?» mi dice il gatto umano, facendo risuonare le pareti e mentre mi mette in verticale usando le sue enormi mani,

«Io... non capisco. Cos'è questo posto? E tu chi sei?»

«Enrico, mio caro... io sono Dio.»

«Dio?»

«Dio!»

Starà dicendo sul serio o è solo un sogno squilibrato che ho concepito dopo una giornata altrettanto squilibrata?

«Sto sognando, allora.» gli dico.

«No. Che ti piaccia o meno, tu sei qui perché sei morto e io, ti giudicherò.»

«Cosa vuoi farmi?» chiedo, con palese paura.

«Non ti spaventare: il destino degli uomini è quello di lodare i gatti, e tu non ne hai mai maltrattato uno.»

Seriamente?

«Seriamente?»

«Assolutamente si.»

«Ma come è possibile? Nessuno ci ha mai detto di farlo.»

«Gli antichi egizi lo avevano capito e infatti ci veneravano con il giusto rispetto e con la giusta quantità di pesce.»

Ok, è sicuramente un sogno malato, conseguenza di una sbronza micidiale o di una peperonata prima di andare a letto. Però quel gatto continua a fissarmi con quegli occhi gialli... mi impaurisce e non voglio contrariarlo. Starò al gioco e vediamo fino a che punto arriva questo sogno malato.

«Posso accarezzarti?» gli chiedo freddamente.

«Stai chiedendo a Dio di poterlo accarezzare!? Hai una gran faccia tosta, ragazzo.»

«Scusa! Non lo farò più.»

Il dio si avvicinò e mi porse la guancia: «No no, fai pure. Hai una gran faccia tosta ma una carezzina non si rifiuta mai.»

Accarezzo con dolcezza la testa dell'uomo gatto gigante, ed è morbido come poche cose al mondo. Lui fa le fusa, facendole risuonare attorno a me.

Poi si sposta all'improvviso: «Basta! Non puoi corrompermi con le carezze.»

«Come scusa?»

«Il tuo destino non è dei più felici e quindi stai cercando di comprarmi per avere dei favoritismi.»

«Sinceramente non so di cosa tu stia parlando.»

Il gatto apre una specie di schermo circolare battendo le mani, da quest'ultimo appaiono immagini della mia vita, e sono solo quelle inerenti ai gatti.

«Ti sto facendo vedere, mio caro Enrico, che la tua vita è stata piena di gioie: non ci hai venerato ma infondo non te ne faccio una colpa... la vostra società non ci venera più, ahimè.»

«Cosa significa tutto questo?»

«Significa che sei a malapena sufficiente.»

«Ovvero?»

«Avrai accesso al paradiso, ma non sarai un gatto di bell'aspetto. Magari ti metto un occhio malato o una zampina atrofizzata.»

Di che diamine sta parlando?

«Che cosa!?»

«Oh che noia.», sbuffò. «Devo spiegarti tutto...»

«Non sto capendo nulla di ciò che mi sta succedendo. Ho bisogno di spiegazioni. So che è tutto un sogno, ma ormai mi ha preso.»

«Allora: quando gli uomini muoiono vengono qui da me e io li dovrò giudicare. Deciderò se sono meritevoli di raggiungere il paradiso e diventare dei gatti, unendosi così ai miliardi di occhi felini che ho a disposizione per scrutare il mondo.»

«Quindi tu mi stai dicendo che tutta la nostra vita non è giudicata in base a quanto siamo buoni o a quanto siamo fedeli in dio, bensì a quanto amore abbiamo dato ai gatti!?»

«Oh bene, almeno capisci più in fretta di quella di prima.»

«Ma è una cosa da pazzi! È tutto sbagliato... non ci hanno mai insegnato una cosa del genere.»

«Beh, non è così male, infondo siamo comunque venerati da molte persone. Chi non possiede un gatto è più soggetto all'inferno, quindi cerco sempre di invogliarli a comprarne o adottarne uno, usando come tramite dei video teneri di micini o tramite lo sfregamento occasionale di gatti in giro per il mondo.»

«E quindi il paradiso è diventare un gatto?»

«Ma certamente!»

Incredibile. Averi una voglia matta di dirlo al mondo.

«Adesso quindi mi trasformerai in un gatto?»

«Un gatto disabile però.»

«Accidenti... perché?»

«Ti ho già detto che non te lo meriti: ci hai sempre accarezzati ma non ci hai mai accudito o adottato, quindi diventa un gatto e vivi il paradiso.»

«Un momento! Che accadrà dopo che morirò da gatto?»

«Oh, giusto! Resusciterai per nove volte, e alla nona morte scomparirai per sempre.»

«Ma è orribile, non voglio scomparire per sempre!»

«Vivrai da gatto per nove intere vite! Devi essere felice. Ora scompari e vivi da gatto.»

«Un momento! Cos'è l'inferno?»

Il gatto ghigna entusiasta: «L'inferno è uno stato fisico e mentale orribile, dove ti reincarnerai per diciotto volte nei nostri predatori: topi, scarafaggi, uccelli, pesci... e morirai ogni volta per mano nostra.»

Schiocca le dita e mi ritrovo risucchiato in un vortice da vomito.

Apro gli occhi ed eccomi... sono un gattino, appena uscito. Non che lo abbia capito da ciò che vedevo, perché i gattini sono cechi; lo capivo dai miagolii della mia mamma e dei miei fratellini.

«Che dolci!»

Sento delle voci umane.

«Quello lì ha un occhio malaticcio.»

«Povero.»

«Non mi piace, Antonio... toglilo dal gruppo, mi rovina la foto.»

Mi prendono e mi tolgono da mia madre, ma devo avvisarli che questo comportamento non è adatto al trattamento di un dio! Rischiano l'inferno accidenti, come li avviso..? come?

"Miao! miaooo"

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⏰ Last updated: Feb 14, 2020 ⏰

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Luca - GATTIWhere stories live. Discover now