2. Odiare il mondo

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2007
Amelia

Rabbia.

Un miscuglio di sensazioni tetre mi opprimeva il cuore. Non sapevo da dove avessero origine, avevo solo imparato a conviverci.

Medicine.

Delle piccole pasticche grigie e di forma ovale erano in grado di soffocare quel tormento solo per pochi istanti. Negli anni ero riuscita a dargli una rappresentazione grafica in modo da comprenderlo. Aveva un andamento ciclico: cresceva, arrivava al vertice, esplodeva. Nella maggior parte dei casi sapevo quando sarebbe arrivato l'apice; accadeva ogni volta che sentivo il bisogno di rompere qualcosa, di sferrare un pugno sulla faccia di Craig Thomson, di gridare fino a che fosse la mia stessa gola a pregarmi di smettere.

Era come avere un macigno sullo stomaco, una costante sensazione di irrequietezza. Bastava una piccola scintilla per far esplodere tutto. Lo sapevo bene, e anche mia zia. Ecco perché continuavo a prendere le dannate pasticche.

Mi lasciavano nel palato uno strano gusto amarognolo.

Era quel sapore a ricordarmi chi fosse la vera me. Ogni giorno, allo scoccare delle tredici, era come se qualcuno mi rimembrasse, nel modo in cui farebbe una fastidiosa sveglia, quanto fossi maledettamente sbagliata per quella vita. Ma come per magia tutti quei pensieri andavano a scemare quando entravo nella foresta.

Era un fungo... un fungo dal gambo sottile e lungo, dal cappello piatto e circolare come uno di quei vecchi dischi in vinile. Strano e particolare. Le striature erano tinte di un bianco perlato ed emanava un odore speziato. Erano quasi le tredici, sapevo che non sarebbe successo nulla di giorno, ma per non so quale ragione i miei occhi non la smettevano di fissarlo.

Rimasi accovacciata, con gli stivaletti usurati immersi tra le foglie umide, il respiro che si addensava, appannando per pochi istanti quell'immagine. Ero certa di averlo visto brillare dalla finestra di camera mia. Un tiepido bagliore aveva attirato la mia attenzione prima di andare a dormire, come se ci fosse stato un piccolo specchio che rifletteva la luna. Nello stesso punto però... avevo trovato un fungo.

Sbuffai.

Lo avevo sempre detto che Notwick non era una città come le altre e non per il fatto che fosse completamente isolata, ma perché percepivo che nell'aria aleggiava qualcosa di più. Le montagne e l'oceano la incastravano in un esiguo spazio di misteri e incoerenze, per quello non ero stupita nel vedere un fungo brillare di luce propria. Poco si sapeva delle sue origini e i siti internet altro non riportavano che le solite e noiose informazioni quali: clima, il nome dei fiumi, delle vette e la densità della popolazione. La gente che viveva a Notwick faceva parte delle nuove generazioni dei fondatori, dal momento che nessuno straniero avrebbe avuto motivo di trasferirsi. Erano rari i volti nuovi, tutti si conoscevano tra loro ma, allo stesso tempo, si ignoravano come se vi fosse un sottile e invisibile astio. Come se la città fosse sorta dal sangue. Da un sacrificio. Da una guerra.

Forse dovevo solo rassegnarmi all'idea che tutto sarebbe risultato più interessante di andare a scuola. Era liberatorio rimanere ore intere nella foresta Robur, la più grande a Notwick, nonché quella che accerchiava casa mia. Potevo finalmente respirare aria pulita, non inquinata dal vociare insistente di persone che non mi avrebbero capita. Tranne zia Heléne, lei aveva un non so che di sadico che mi piaceva. Tirai fuori la fiaschetta di whisky che portavo sempre nel giubbotto e ne assaporai un piccolo sorso. Che manna dal cielo.

«Marinato la scuola anche oggi, eh?»

L'alcol mi andò di traverso, incendiando gravemente la gola. La sentivo ardere e, dopo aver tossito, lanciai un'occhiataccia alla figura impalata dietro di me. Era Crystal. La ragazza perfetta per eccellenza, o così appariva ai miei occhi solo perché mi ero sempre tenuta distante dalla sua vera storia. Sentivo lo sguardo puntato sulle mie spalle ricurve. Così, roteando gli occhi, mi alzai e il suo profumo di lavanda non esitò a invadermi le narici.

The Last Moon - La maledizione dei Lupi NeriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora