Regrets

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Privet Drive, una via molto tranquilla e silenziosa, soprattutto oggi in questa giornata piovosa e senza sole.

Dentro una casa, per precisare la numero 4, affacciata alla finestra c'era una donna sulla trentina, il suo nome è Petunia Dursley, moglie di Vernon Dursley e madre di Dudley Dursley, ma anche sorella maggiore della ormai defunta Lily Evans Potter e zia del nipote Harry James Potter.

Petunia guardava come la pioggia cadeva contro il finestrino e produceva quel suono rilassante ma allo stesso tempo portatrice di ricordi che vorrebbe dimenticare e rimorsi.

Si ricorda ancora quando il loro vicino di casa, Severus Piton, rivelò alla sorella che tutti quei strani fatti che le accadevano era a causa della magia.

Si ricorda ancora quando scrivò una lettera a Silente nel tentativo di farsi ammettere in quella scuola.

Si ricorda ancora quella lettera di rifiuto, rendendola invidiosa di sua sorella, pur non avendone colpa, e l'odio, che tutt'ora ha ancora, verso la magia.

Si ricorda ancora quando decise di e vita e di escludere qualsiasi cosa legata alla magia e alla sorella

Si ricorda ancora quando ritornava a casa per le vacanze e come la ignorava pensando che lei sia un mostro, un qualcosa di anormale, rendendo la loro relazione sempre più inesistente.

Si ricorda ancora quando cercava ogni tipo di scusa plausibile per evitare di accompagnarla in quella stazione.

Si ricorda ancora quando decise di andare a vivere a Londra lasciando la casa dei genitori a Cokeworth.

Si ricorda ancora quando rivelò la vera natura della sorella al marito durante uno dei loro appuntamenti.

Avevi ragione te, mia cara, la vita non dura mai una sera.

Si ricorda ancora quando andarono al doppio appuntamento e la piega che prese.

Si ricorda ancora come finì,loro che corsero fuori dal ristorante e Lily scoppiata a piangere.

Si ricorda ancora il suo matrimonio e la sua decisione di non rendere la sorella la damigella d'onore.

Si ricorda ancora quando decisero di trasferirsi via da Londra,in un posto tranquillo.

Il tempo di una follia è breve

Si ricorda ancora quando arrivò l'invito al matrimonio tra la sorella e il futuro cognato, che ignorarono.

Si ricorda ancora quando le arrivò l'ultima lettera da parte della sorella volendo informarla della nascita del nipote,il 31 luglio 1980.

Si ricorda ancora come buttò via quella lettera nel cestino.

Si ricorda ancora l'unico regalo che le inviò,un vaso dai gusti discutibili.

fugge via e poi cosa rimane

Si ricorda ancora come quel giorno, il 1º novembre 1981, aprendo la porta si ritrovò un bambino con una cicatrice sulla fronte,avvolto da una coperta e una lettera.

Si ricorda ancora tutta le emozioni contrastanti che ha provato leggendo quella lettera.

dentro di noi

Tristezza

Per la notizia appena ricevuta

Felicità

Per chissà quale ragione provava gioia per la dipartura

Disgusto

Verso se stessa nel provare gioia alla morte della sorella

Rabbia

Verso se stessa

Dolore

Per la dipartura della sorella

Compassione

Verso il nipote

Rimpianto

Provava rimpianto per aver troncato i rapporti con la sorella

Provava rimpianto per non aver rialacciato i rapporti nonostante tutte le occasioni che si erano presentate

Provava rimpianto per non essere stata una sorella maggiore migliore per lei

è questa celeste nostalgia

Provava rimpianto per tante cose che non era riuscita a fare per sua sorella,ma ormai era troppo tardi,lei ormai non c'è più e non potrà più rimediare.

Decise di allontanarsi dalla finestra e inconsciamente andò nel ripostiglio nel sottoscala,aprì uno dei tanti scatoloni che erano lì e tirò fuori una copertina,non quella del suo Dudley,ma quella di Harry,suo nipote,guardandola le venne in mente il giorno in cui trovò il nipote davanti la porta di casa avvolto in quella coperta.

Rimise a posto la copertina e chiuse la porta di quel ripostiglio con il chiavistello.

Guardò l'ora,erano le 2.45 pm del 31 ottobre del 1996,il giorno in cui loro sono morti.

Visto che suo marito era al lavoro e suo figlio era a scuola decise di uscire e andare a visitare la tomba della sorella per la prima volta,prese le chiavi della casa,il giubotto,la borsa,un ombrello e chiamò un taxi,disse all'autista di andare dal fioraio e di aspettare.

Prese un bouquet di gigli bianchi e risalì dentro il taxi e chiese all'uomo di guidare fino a Godric's Hallow.

Quando il taxi si fermò,scese e aprì l'ombrello per poi dirigersi verso il cimitero ma non prima di aver pagato l'autista.

Quando arrivò davanti alla tomba della sorella posò i gigli e la guardò.

"Ciao Lily,sinceramente non ho molte cose da dirti,voglio solo dirti che mi dispiace tanto per averti abbandonata,per non averti parlato,vorrei tanto recuperare tutto il tempo cha abbiamo perso,ma so che questo non potrà mai accadere e per questo provo tanto rimpianto - dice mentre lacrime scorrono giù per le sue guance - sai Lily,Harry ora è un bell'ometto sono sicura che tu saresti stata fiera di lui.
Avevi ragione tu, mia cara, la vita non dura mai una sera. Il tempo di una follia è breve, fugge via e poi cosa rimane dentro noi è questa celeste nostalgia" dice per poi allontanarsi da quel posto e dai ricordi che riguardano lei,Lily Evans Potter.

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