- Rinunceresti all'amore per il piacere carnale? - Jimin è di fronte a me. Indossa i miei occhiali e gioca con il suo cibo.
Intorno a noi le persone vivono in massa, suddivisi in gruppi omogenei che manifestano in maniera differente i medesimi argomenti con differenti ritardi.
Annego dentro quella domanda.
- Non ho mai avuto un rapporto con Sabrina. -
Jimin è a conoscenza, e forse è il solo, della mia difficoltà nel spingermi oltre con la mia stessa ragazza. Il suo quesito è solo una maschera per una proposta difficilmente accettabile per chi ha un minimo di buonsenso: tradimento. La sua logica e il flusso medesimo del pensiero sarebbe un metodo per superare il mio piccolo trauma, ma non ne sono certo.
- Tu non sai cosa si prova, sono anni che non hai un assaggio dell'atto divino. Scegli una qualsiasi ragazza, e vedrai che se riuscirai a spingerti con lei, potrai poi farlo anche con Sabrina. - Il suo sorriso è confortante, forse è così che si mascherano i peccati.
Dei 10 comandamenti, ne ho già infranti alcuni.
- Non c'è ragazza che riesca a farmi provare sentimenti alla pari della mia ragazza. -
Sono innamorato realmente oppure è solo una scusa per diffidarmi dalla proposta di Jimin?
Jimin mi volta il viso. La direzione è la massa.
- Tu non devi provare sentimenti, tu devi solo usufruire di una persona per compensare qualcosa. -
Il mio bon ton è in bilico. Io sono in bilico.
- Sei stranamente silenzioso. -
Sabrina mi riporta al presente attuale. Mi sono distaccato troppo a pensare.
- Io sono sempre silenzioso. -
Come potrei parlarti ora che sto valutando di tradirti per superare una fobia? Non basterebbero tutte le motivazioni del mondo. Una relazione, seppur alla nostra età, dovrebbe essere un metodo di insegnamento per maturare.
- Il tuo sguardo ti tradisce. Qualcosa non va a casa? - Domanda più innocua del mondo.
La verità è che non mi hai mai messo pressione per tutti questi mesi. Non capisco cosa non vada in me, e se la colpa sia effettivamente mia o di qualcosa che non riesco a vedere.
Ti ammiro ma non riesco a toccarti.
- Va tutto bene Shipka. Oggi hai gli allenamenti con le ragazze pon pon? -
Quanto son squallido e codardo? Dovrei avere quel coraggio sempre presente nell'uomo secondo il pensiero che ci accomuna. Sono di fronte a lei, accecato da questione mie.
La verità è che io mi definisco nel baratro dell'errato, ma chi lo definisce ora che bene e male sono concetti relativi come la verità delle cose.
Io so di star sbagliando, la morale presente in me me ne fa nota, eppure è complessa la mentalità nostra, tanto da spingermi a trovare qualcosa che possa alleviare la pesantezza del mio atto.
- Sì. Finisco tardi questo pomeriggio. Vuoi venire? - Quanto è soave questa graziosa fanciulla?
- No. Sono con Jimin. -
Ieri ero con Jimin. Prima ero con Jimin. Domani sono con Jimin. L'unica persona che ascolto e che mi ascolta. Mi porta a braccetto su una strada scorretta, ma almeno mi fa compagnia.
Potrei parlarti amore, e dirti cosa mi preme, ma lo reputo complicato e per niente appetitoso. Prendo la via buia, quella illuminata da bellissime luci colorate, la stessa che pare corta.
- D'accordo. Ma prima, ti dispiacerebbe accompagnarmi nello spogliatoio? Il mio lucchetto si è danneggiato e non so a chi chiedere. -
Annuisco e la seguo. Ed è lì che mi rendo conto da cosa sono stato attratto.
Mi sento ancora più nel torto. Mi sotterro.
Vige la volontà di soffermarsi su come sia una persona interiormente, ma come può accadere quando noi esclamiamo questa frase divenuta slogan, ma poi affianchiamo la bellezza con l'aspetto fisico.
Le sue gambe mi hanno attratto, da lì l'ho notata. Prima di sapere il suo nome e prima ancora di renderla soggetto unico dei miei paesaggi. Su una cosa ho il coraggio di ammettere.
- Se tu non avessi avuto un bel fisico, molto probabilmente non avrei iniziato la relazione. -
La verità è così chiara e ferrea, che persino il mio cervello lo lascia traboccare con facilità. Io lo ammetto a me stesso e di conseguenza, come a catena, mi è estremamente facile ammetterlo agli altri. In fin dei conti, quando sono in pace con me medesimo, la paura del pensiero altrui evapora, diventando insignificante.
- Come scusa? -
Non mi ha sentito. Si volta confusa, e le mie pupille si dilatano. Lo fanno sempre; loro non hanno paura di gridare al mondo intero quanto io sia attratto da lei.
Rido con la coscienza appagata. - Nulla tesoro, stavo ammirando le tue gambe. -
Sono sereno nel avere la totale sicurezza di provare attrazione vera solo con e per lei.
Le si colorano le guance. - Devo forse pensare che tu ami solo le mie gambe? -
Un tempo; prima di guardare da vicino i tuoi occhi e prima ancora di ammirare quel sorriso complice delle mie parole.
- Questo mai mia cara. -
- E allora cosa ti piace di me, dimmelo misterioso personaggio della mia vita. - In tono divertito prende la mia mano.
- Amo come tu riesca a levare la mia maschera nuda. -
Viaggio senza pensieri. Sono leggero. Mi tiene lontano dalla realtà maligna quel soave tocco.
Citare Pirandello non è certamente romantico, ma a lei piace. A me piace. Noi siamo la piccola virgola di qualche capitalo in un libro qualsiasi.
Chi si sarebbe mai accorto di noi? Insieme dentro uno spogliatoio spoglio, intenti a definire l'amore.
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Coitofobia
FanfictionHo un grande problema: vedo il mondo in maniera contorta e non riesco ad avere rapporti con la mia ragazza.