Ti attanaglia il fiato, ti blocchi e per un po' esiste solo il nulla, affoghi in un mare di niente che ti trascina per la gola. I polmoni bruciano come se ci fosse un fuoco che vi arde e il nero più totale ti annebbia la vista.
Ti afferra forte e ti porta giù, sempre più in profondità, dove senti solo freddo, dove tutto quello che hai sbagliato ti passa davanti agli occhi, dove ti senti niente, dove capisci di essere solo un grande niente.
Ti schiaffeggia in faccia un guanto di sfida: vuoi ancora respirare, esistere con la consapevolezza di essere polvere, di essere un'immagine, di seguire ideali a cui nessuno crede o preferisci perdere i tuoi diritti come essere vivente e concederti di prendere fiato realizzando che non aspiri aria ma solo terra. Terra putrida, puzza di marcio, terra sporca dei mille piedi che ti calpestano. Terra invisibile che ti ricopre, terra che diventa fango ogni volta che ti lasci cadere una lacrima. Quel fango è ancora peggio, macchia nel profondo, non puoi capire con lucidità quello che ti circonda. Sei il mostro di fango degli incubi, solo più cattivo. Allontanato da tutti, circondato solo da tutto quello che è malsano, ti sei arreso al fatto che non verrà nessuna bambina a giocare a pallone con te perché sei un mostro. Una cosa da cui tutti si vogliono tenere alla larga. Chi ti si avvicina ogni tanto dopo poco fugge, scappa prima di poter anche solo immaginare di finire come te.
Troppe volte ti sei detta: cosa posso fare? Senza mai trovare una soluzione reale. Sei stanca di essere un nessuno, un pezzetto di niente che tutti si sentono di poter distruggere, ognuno si ritiene abbastanza degno da strappare via un pezzetto ogni volta che sta male ma ora di te resta la polvere. Tu sei sempre stata polvere, solo che nessuno te lo ha mai detto.
Apri gli occhi.
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pensieri
Short Storyinsieme di cose da leggere quando si è tristi, pensate per farci sentire ancora più tristi