Capitolo 28

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Pierre si rigirò nel letto, in preda al mal di testa.

Aprì leggermente gli occhi, intravedendo una figura vestita di rosso davanti a lui. Spalancò di colpo gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che lo circondava.

Non si trovava nella sua camera d'albergo. Dove accidenti era finito?

Spostò lo sguardo sulla persona presente nella stanza e sospirò sollevato vedendo che si trattava solo di Charles.

"Ben svegliato" lo salutò il suo amico mentre finiva di indossare la tuta Ferrari. Pierre si passò una mano sul volto "Che è successo ieri sera?". Charles si voltò verso di lui "Oh, fammi pensare da cosa devo partire. Forse hai bevuto un po' troppo, hai baciato Vega due volte, poi Anne voleva concludere la serata nella sua camera d'albergo ma ho pensato che dopo aver baciato un'altra ragazza, forse passare la notte con la tua fidanzata non era esattamente il tuo più grande desiderio, per cui ti ho salvato portandoti in camera mia con una scusa".

Pierre però si era fermato solo alle prime parole del suo amico. Era sconvolto. Aveva baciato ancora Vega? Chiuse gli occhi cercando di trattenere la sua disperazione. "Aspetta, aspetta. Fermati un attimo. Ripetimi cosa è successo con lei..." mormorò a fatica. "Ti ho detto che voleva portarti nella sua stanza e..." "No, no -lo interruppe Pierre con un gesto della mano- non intendevo Anne, ma Vega".

Charles rimase zitto per qualche istante, poi mormorò "Beh, è più grave del previsto". Pierre ignorò il suo amico e si alzò dal letto, valutando le sue condizioni. Era vestito come la sera prima, ma il suo abito era decisamente stropicciato e macchiato anche di qualche strana sostanza alcolica appiccicosa.

"Ma...Vega...come ha reagito?" chiese non volendo sapere davvero la risposta. Charles sollevò le spalle "Ha lasciato la festa". Pierre si sedette di nuovo sul letto, battendo una mano sul materasso come gesto di stizza "Perché sono un tale idiota? Ho rovinato di nuovo tutto". Charles gli si sedette accanto "Vi ho visti ieri sera. E ho visto soprattutto come tu ti sei comportato. Certo, eri un po' ubriaco, ma i tuoi sentimenti erano sinceri. Dovresti rifletterci bene e parlarne con Anne. Non è giusto che tu la inganni in questo modo". Pierre si strinse la testa fra le mani "Non so cosa fare, Charles. È da tempo che mi pongo questa domanda, so che dovrei fare una scelta, ma non riesco. Voglio bene ad Anne, nonostante tutto. E non voglio farla soffrire" "Beh, non mi pare che tu stia raggiungendo il tuo scopo, in questo modo" ribatté il monegasco.

"Non posso nemmeno dichiararmi con Vega, siamo totalmente opposti, non funzionerà mai. E non posso davvero, lo sai bene il motivo". Charles si alzò dal letto, sospirando "Ma non puoi negare i tuoi sentimenti, non ha più senso. L'unica cosa è affrontare il discorso direttamente con lei. Io posso reggerti il gioco con Anne, ma non per sempre". Pierre sollevò gli occhi verso l'amico, sentendoli brillare per le lacrime "Ma secondo te...Vega mi parlerà ancora oppure ho distrutto tutto?". Il silenzio di Charles gli valse come mille risposte.

"Ti sei già giocato una possibilità, deve essere completamente pazza per dartene un'altra" rispose alla fine il monegasco dopo qualche secondo. Pierre scosse la testa. Era vero, non avrebbe dovuto complicare la situazione maggiormente. Chris gli aveva già intimato di evitare di avvicinarsi troppo a sua figlia e in più lei era una ragazza così seria, mentre lui molte volte avvertiva la necessità di divertirsi un po', staccando totalmente dall'impegno del suo lavoro. Non era superficialità, semplicemente non riusciva a rimanere sempre in linea, ogni tanto usciva dal tracciato. Niente di irreparabile, un classico comportamento da persona famosa probabilmente, nulla di cui si sarebbe preoccupato normalmente. Ma conoscere Vega lo aveva spinto ad interrogarsi su tanti aspetti del suo comportamento, ritenendosi inadeguato in molti ambiti. Questo non gli piaceva per niente, lo poneva in forte disagio, e probabilmente anche per questo aveva preferito allontanarsi dalla giovane Horner. Ma nonostante tutto lei era ancora lì, che attraversava il suo corpo come un brivido di cui non poteva fare a meno.

1 (prima parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora