gomme

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«sbrigati o arriveremo in ritardo!» gridò Luca dal salotto.

Feci finta di non sentirlo, odiavo quando mi gridava da un'altra stanza e lo sapeva benissimo, ma nonostante tutto lo faceva fin da quando eravamo bambini.

«Anna so che mi senti, sbrigati!» percepì che era infastidito e ciò mi irritò a tal punto che uscì di corsa dalla mia stanza per raggiungerlo e gridargli «Riesci a capire che le tue grida non mi aiutano a finire di preparare la valigia, magari se spegnessi il telefono, alzassi il tuo grossissimo culo e venissi ad aiutarmi riusciremmo ad uscire in tempo!!!»

«Se avevi bisogno di aiuto bastava chiederlo, non devi sempre incazzarti per tutto...»

Sapevo che aveva ragione, e sapevo anche che non era la prima.

«Scusa. Sei adorabile e io ti tratto male ingiustamente. Forse non del tutto però lo sai benissimo che non mi puoi gridare sempre da un'altra stanza, diventi irritante.»
L'unica cosa che si limitò a fare è stato sorridermi e in silenzio andare in camera mia a chiudere la valigia per poi portarla all'entrata.

«Tu lo sai che hai il fratello migliore del mondo vero?» disse ridendo
«So di non avere il peggiore, ma questo non vuol dire che Dio mi abbia fatto l'immenso regalo di donarmi il migliore» risposi per poi dargli una pacca sulla spalla.
«Anna...» disse
«mh mh»
«Perché devi sempre parlare così, lo sai che non capisco!»
«AHAHAHAH, certe cose dipendono da te caro Lu. Dai chiudi le finestre e ricordati le valige, io intanto vado e accendo la macchina.»

Luca ha compiuto da poco 20 anni, ma ne dimostra di più fisicamente parlando. È alto, capelli ricci e mori come me e la mamma, occhi verdi come le foglie in estate, ha sempre le guance rosse forse per la sua costante timidezza. Siamo molto molto diversi, probabilmente è questo che ci fa essere così uniti, sopratutto ora che siamo appena usciti da un periodo di merda. Per non parlare della mia migliore amica, non so come farò a stare senza di lei.

Salì in macchina e la accesi, tirai il freno a mano per poi alzarmi e sedermi nel sedile del passeggero. Non amo guidare con la pioggia, anche se le giornate uggiose mi piacciono, ma non quando sono su quattro ruote.

Lu mi raggiunse affannato «Una mano me la dai o ti devo gridare per averla?» Lo guardai subito «Si scusami, ero distratta stavo pensando»

Scesi dalla macchina è aprì il bagagliaio così che Lu potesse mettervi le valige. Poi partimmo.

Il viaggio non fù affatto noioso, Lu cantò tutto il tempo mentre io lo ascoltavo, sorridevo pensando a papà. Non è morto, almeno che io sappia. Una sera ha avuto una pesante lite con la mamma, aveva scoperto qualcosa che però nostra madre non ci ha mai raccontato. Quella notte mio padre è andato via, sparito nel nulla e da allora non lo vedo da 5 anni.

I miei pensieri furono poi interrotti da un sobbalzo, una gomma si bucò e per fortuna eravamo vicino ad un auto grill così ci fermammo per cambiare la parte danneggiata.

Appena scesi dalla macchina ci separammo. Avevo bisogno di comprare le gomme da masticare. Andai al piano superiore e
appena entrata mi accorsi di quanto grande fosse veramente questo posto. Iniziai a vagare frettolosamente per trovare le mie gomme.

Passavo da uno scaffale all'altro ma niente non c'erano, fino a quando non mi voltai e le vidi alla fine della corsia, così aumentai il passo e... BAM

«scusami non ti avevo vista»
rimasi in silenzio a guardare il ragazzo che involontariamente avevo urtato e mi abbassai subito per aiutarlo a raccogliere ciò che gli avevo fatto cadere.

«ma sei muta?» mi chiese dubbioso
«no, non sono muta» gli dissi riconsegnandoli le sue cose.
«ah bene» continuavo a guardarlo cercando di capire cosa fossero tutte le cose aveva in mano.
«è pizza» mi rispose «salsa rosa e coca»
non capivo cosa centrasse la salsa rosa, ma in fondo non erano affari miei, quindi devi un semplice «mh» per poi superarlo e prendere l'ultimo pacchetto di gomme che si trovava dietro di lui.

Ma appena mi voltai per andare a pagare lui me le prese dalla mano.

«ma cosa vuoi!» risposi infastidita
«queste le volevo io, e le avrei prese prima di te sennò mi fossi saltata addosso»
«Saltata addosso a te, io, mai» mi allungai per prendere le gomme ma lui alzò il braccio e mi resi conto che era troppo alto, non lo avrei mai raggiunto.
Così mi arresi, ma prima di andarmene mi girai un'ultima volta
«Sei una persona maleducata, arrogante e fastidiosa sono felicissima di andarmene da questo posto di merda senza quelle gomme di merda e non rivedere mai più una persona di merda come te!» tutti si girarono a guardarmi

«ma dai sono solo delle gomme...» mi disse

andandomene gli alzai il dito medio e prima di uscire mi girai verso la commessa «non lo pensavo veramente, sono sicura che le gomme siano buonissime. mi scusi»

Non riesco mai a controllarmi, quando qualcosa non va scoppio, ogni volta. Il problema è che me ne accorgo sempre dopo, ogni tanto mi scende sangue dal naso per la rabbia. Ma non ci faccio più caso.

Esco e piano mi dirigo alle scale esterne per raggiungere mio fratello. Mi fermo un attimo per respirare fino a quando «ANNA SBRIGATI, CI HO MESSO DI MENO IO A CAMBIARE LA RUOTA!»
semplicemente mi limitai a a gridare
«AAHHHH»

Salì in macchina e lui mi chiese subito
«mi fai una gomma»
«non ho le gomme»
«ma non sei andata a comprarle?»
«si ma non c'erano più»
Lu mi guardò sorridendo... «hai fatto sesso in bagno con uno sconosciuto»

Lo guardai disgustata «Lu ma che schifo! Se lo hai fatto tu non vuol dire che anche io lo faccio»

mi stuzzicò per tutto il viaggio fino a quando non arrivammo.

Stavamo andando da nostra mamma, per sempre, di nuovo. Ci ha lasciati due anni fa, quando Lu aveva 18 e io 16 anni, era andata a lavorare all'estero per guadagnare di più. io e mio fratello siamo rimasti da soli tutto questo tempo a contare l'uno sull'altro, mentre mia mamma ci mandava soldi da chissà quale parte del mondo. Ora ha abbastanza ed è tornata, è a Roma e noi stiamo andando da lei, per riprovare a vivere come una famiglia, ma nonostante tutto senza papà.

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⏰ Last updated: Feb 29, 2020 ⏰

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