𝟏) ɴᴏᴏ...ᴇ' ᴜɴ ᴀᴘᴘᴜɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ sɪ...

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La suoneria della sveglia suona come ogni giorno alla stessa ora, solo che oggi è un giorno più speciale di tutti gli altri, forse lo è più per i miei amici che per me, anche se dovrebbe essere al contrario.

Ho sempre odiato il giorno del mio compleanno, soprattutto perché fino a sei anni fa per i miei genitori ero solo un peso da scaricare a parenti o amici, credo di aver passato più tempo con mia zia che con mia madre o mio padre, poi il giorno del mio compleanno diventavo l'oggetto prezioso da coccolare e adorare.
Gli ultimi quattro compleanni invece, i miei amici hanno sempre "organizzato" una festa in discoteca, dove ovviamente ci sbronzavamo subito fino a non ricordare nemmeno il nostro nome, dopo un'ora che eravamo lì.
All'ultimo invece non mi sono ubriacata per mia sfortuna, perché pensavo di essere incinta visto che ero in ritardo di qualche mese, ma invece si era rilevato solo stress per l'esame che dovevo dare, ma del fatto che ero incinta il mio ragazzo non lo sapeva.
Così mentre girovagavo annoiata l'ho beccato con un'altra sui divanetti e la cosa mi ha fatto abbastanza ridere, ecco dove aveva preso la clamidia, una ragazza che si era scopato gliel'aveva attaccata e magari era proprio lei.
Chi me lo aveva detto? Facile! I ragazzi ubriachi parlano più di quanto dovrebbero, i suoi amici mi hanno spiattellato subito il suo problemino. Per un certo periodo ho avuto un po' paura perciò ho fatto degli esami dove ho scoperto di non averla presa e di non essere incinta, all'inizio ci ero rimasta un po' male, non mi ci era voluto molto per abituarmi all'idea di un bambino, ma poche ore dopo ero già più felice perché non avevo più niente a che fare con lui. Tuttavia questa felicità durò solo pochi giorni.
L'ultima parola che mi disse è stata proprio quel giorno in discoteca.             Dopo quel "Pensavo ti fossi ubriacata" me ne sono andata come se nulla fosse successo, senza versare una lacrima, non ho mai pianto in vita mia e le volte che l'ho fatto si possono contare sulle dita di una mano, non penso che sia una cosa bella ma non riesco a mostrare i miei sentimenti, tanto meno per un idiota come lui.

È passato un anno da quel giorno e sono ancora qua a pensarci con tre gatti in casa, questa è la fine che farò, una vecchia zitella con i gatti in calore, proprio quello che sono i gatti del mio quartiere, ogni sera si sentono i loro lamenti che mi tengono sveglia fino all'una o le due, beate loro almeno i loro uomini si battono per averle. Vorrei anche io un bel micione con le unghie affilate.

Mi alzo velocemente quando sento il campanello suonare, so già chi è.
Perciò cerco di fargli credere che ero in piedi, sveglia e felice per questa nuova giornata festosa.

«Auguri troietta, pronta per stasera?» Dice entusiasta, non so cosa ha in mente ma non mi piacerà nulla che comporti uscire fuori da casa e dal mio letto.

«No ti prego voglio rimanere a casa...»
Non riesco a finire di parlare che mi interrompe subito.

«Stai scherzando solo una volta nella vita si compiono ventitré anni!! Oh...Ti devo dare una cosa...» Non ricevendo alcuna risposta continua a parlare. «Ti devo dare il mio regalo, so che dovrei dartelo stasera insieme a tutti ma il mio scade oggi...»

«Cosa significa che scade oggi?»

«Vuol dire che hai poco tempo per pranzare, depilarti, farti le sopracciglia e vestirti bene vedrai che sarà la cosa più eccitante di tutta la tua vita.»

«Non mi avrai mica organizzato un appuntamento, vero?» Non ci credo, pensa davvero che non riuscirò più ad avere un ragazzo.

«Noo...... È un appuntamento si... ma non posso dirti nulla!! Segreto, se vuoi avere questo regalo devi essere pronta entro le due.» Sembra molto eccitata ma non fido, so che è la mia migliore amica e non sarà nulla di orrendo, ma fidarsi è bene non fidarsi è meglio.

•     •     •

Arrivate le due sono già pronta e profumata, però non so perché ma sento che c'è qualcosa di diverso dal solito, ed è proprio questa sensazione che mi rifà buttare sul letto ancora sfatto da stamattina.

«Alzati!! Vuoi avere il tuo regalo?» Urlò spazientita.

«No, ho paura delle tue strane idee sui regali. Come ad esempio l'anno scorso quel grosso fallo nero!»

«Lo so che ti sei divertita molto con quello, non fare la puritana.» Ammicca.

«No!» Urlo disgustata, come potevo usarlo era enorme e mi faceva impressione.

«O ti alzi o ti alzi signorinella, giuro che ti piacerà da matti... fidati, ci vuole un po' di svago dopo un anno di depressione e castità.» Cerca di rassicurarmi. «Dai.» Fa la voce da bambina.

Mi alzo e vado verso la porta d'ingresso mentre lei rimane in camera guardandomi dalla porta.
«Allora andiamo o no?» Sorride a trentadue denti per poi correre fuori.

Arriviamo in meno di dieci minuti in una via strana poi mi fa bendare, così che non posso sapere di cosa si tratta.
Entrate dentro ad un edificio sento uno strano ed eccitante silenzio con una musica rilassante di cascate e uccellini che cantano.
La porta si chiude di scatto dietro di me e una mano grande e morbida prende la mia e mi trascina da qualche parte nella stanza.
Entrati dentro a un'alta stanza lascia la mia mano per chiudere un'altra porta, così senza perdere tempo slaccio la benda ritrovandomi davanti un ragazzo vestito tutto di bianco, alzando lo sguardo mi rendo conto che si tratta di Jungkook.

Il mio povero cuore infin di vita salta un battito iniziando pulsare più veloce fino a non riuscire a sentire altro se non lui, tutto si sfuma, ho davanti il più bel ragazzo che abbia mai visto in vita mia. Quello che dice la maggior parte delle ragazze è che ha l'attrezzatura di una balena blu.
Non posso crederci è il suo attore porno preferito, è il suo idolo, devo essere ridotta proprio uno schifo se ha fatto questo.
Come gli è venuto in mente! COME?
I....io non ce la faccio, non riesco... Oh cavolo mi sentirà appena arrivo a casa, sempre se arrivo intera.
«Di là.» Indica una porta con una finestrella, si gira e prende del sapone?

Ah no forse è l'olio visto che vicino c'è uno di quei lettini da massaggio, entrando nel piccolo spogliatoio mi svesto lentamente, piego i vestiti sulla sedia tutti, tranne la biancheria di pizzo rosa che rimangono incollati al mio corpo soprattutto il perizoma, non sono sicura di quello sto per fare, forse è solo un innocente massaggio, sì per forza è sicuramente uno scherzo.
Sentendo qualcosa sbattere mi sporgo dalla finestrella, i muscoli della sua schiena flettono a ogni suo movimento.

Oh Dio mio! Ti prego...

Mi aggrappo con tutte le mie forze ai bordi della finestrella per non cadere, sento terribilmente caldo, sono sicura che è perché sono in astinenza da troppo tempo, per le recensioni della mia amica e di tutte le ragazze dell'università, si è per questo.

Con tutta la forza mentale che ho apro la porta e camminando più velocemente mi stendo sul lettino a pancia in giù. Spero che non si accorga del disastro che sono lì sotto. Quando si gira lo sento ridere, ma poi non dice niente e si rigira.

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𝐌𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐞 𝐫𝐨𝐨𝐦 |𝐉𝐊|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora