Capitolo 2

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Tutto le ricordava lui. Tutto. Le canzoni che ascoltava, i film che guardava, le lezioni all'università.

Andava tutto male da quando era uscito dalla sua vita, perché lei si era fermata. Era rimasta lì, immobile, pietrificata. Per mesi non era riuscita a smettere di piangere, per settimane non era riuscita ad uscire dal letto, per giorni non era riuscita a mangiare, a ridere, a scherzare con gli amici. Per ore ed ore, era rimasta, da sola, in silenzio, a pensare ai momenti felici, in cui c'erano solo loro due, in cui esistevano solo loro due.

Inevitabile era per lei il pensiero di tutto ciò che avrebbero potuto fare insieme ma non hanno fatto, di cosa avrebbero potuto dirsi, ma non si sono detti, di tutta la vita che avrebbero ancora potuto vivere assieme, ma che non hanno vissuto.

Si chiedeva perché, e non si dava una risposta, ancora una volta.

Il dolore era straziante. Un urlo lancinante le graffiò la gola, le strappò le corde vocali, ma la liberò. Era da tempo che voleva farlo, ma le moriva in gola ogni volta che tentava di aprire la bocca per farlo uscire. La soffocava, e non le dava pace.

Si sentiva svenire. In quell'atto di salvataggio verso se stessa aveva impiegato tutte le sue energie. Le aveva fatto del bene, ma non se ne rendeva nemmeno conto. La sua mente ormai era una spiaggia deserta, ed ogni figura umana che si intravedeva o era di passaggio, o era sullo sfondo. E ci restava. Sempre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13, 2020 ⏰

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