maturità

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Maturità quella che di solito si fa in quinta superiore a parte il voto
Io mi ritengo molto matura per la mia età forse perchè sono rimasta incinta molto presto e quindi facendo la scelta molto matura ( secondo me ) di tenere la bambina sono dovuta crescere in fretta ( per mia scelta anche per il bene di audrey ) poi anche il mio passato penso che alcuni miei compagni di classe non abbiano la mia stessa maturità ci sta per carità

21 giugno

Pov's gaia

Io e marti oggi abbiamo gli esami di maturità e siamo pronte

Come tesina ho portato la musica invece martina lo sport

È il mio turno

Prof: allora iniziamo da alessandro manzoni

Io: si allora nasce a Milano nel 1785 da Giulia Beccaria, figlia dell’illuminista Cesare Beccaria. I primi anni di collegio lasciano in lui un ricordo del tutto negativo ma lo avviano alla conoscenza di autori moderni come Alfieri e Parini e alla lettura dei pensatori francesi illuministi: la discendenza da Beccaria e l’ambiente milanese pongono sicuramente delle solide basi per il pensiero di Manzoni che, come vedremo fra poco, recepisce molti elementi dalla cultura illuminista rielaborandoli poi secondo la sua personale visione del mondo

1805 Alessandro Manzoni si trasferisce a Parigi dove la madre viveva con Carlo Imbonati, il nuovo compagno che morì però improvvisamente prima dell’arrivo del giovane in Francia. Questo evento luttuoso portò ad un forte legame fra Manzoni e sua madre che non si attenuò mai. 

Nel 1808 sposa, con rito calvinista, Enrichetta Blondel, che fu sua compagna anche nel graduale processo di conversione verso il giansenismo che avvenne dopo il “miracolo di San Rocco” quando Manzoni, durante la festa patronale, si perse nella grande calca parigina e, preso dal panico, invocò Dio perché riuscisse a ritrovare sua moglie e la strada di casa

conversione religiosa di Alessandro Manzoni coincide con un distacco definitivo dalla poesia classicheggiante e neoclassica: compone gli Inni Sacri e le prime tragedie, fra cui spicca il Conte di Carmagnola; vedremo in seguito queste opere.
Ancora a Parigi nel 1819 frequenta lo storico francese J. Thierry da cui trarrà l’idea, fondamentale per la sua produzione artistica, dell’esigenza di una storiografia che nella sua indagine sia attenta alle masse e non solo ai governi o ai regnanti.   

Dal 1820 Manzoni è a Milano e comincia per lui un periodo appartato ma assolutamente creativo. Comincia in questi anni la stesura della prima versione del suo romanzo storico d’eccellenza (I Promessi Sposi) che viene pubblicato in una prima edizione del 1821-1823 con il titolo di Fermo e Lucia.  

anni seguenti vedono Alessandro Manzoni impegnato in una profonda riflessione sulla storiografia e sulla lingua italiana, argomento con cui si esprime il suo impegno nel processo risorgimentale: se è vero che fatta l’Italia bisognava fare gli italiani (come si espresse D’Azeglio) la questione della lingua diventava secondo Manzoni un tassello fondamentale per la costruzione di questa identità. Ricordiamo che in Italia solo la lingua letteraria ha uno statuto ormai riconosciuto sul piano nazionale, si usa cioè il fiorentino come lingua ufficiale scritta, ma il resto del popolo oltre a parlare esclusivamente dialetto è anche analfabeta e il fiorentino pone la popolazione davanti alla stessa difficoltà che si avrebbe davanti una lingua straniera.

Alessandro Manzoni, che dal 1861 è senatore del neonato regno d’Italia, in linea con le idee romantiche che sposò nel corso della sua vita, predilesse una lingua fiorentina ma semplice: non il fiorentino aulico e pomposo degli scritti letterari ma una lingua schietta, popolare, che accogliesse anche i termini più pratici e comprensibili delle parlate locali (oltre il fiorentino di base quindi) e i termini stranieri circolanti all’epoca.
La morte di Manzoni avvenne a Milano nel 1873 e fu occasione di solenni cerimonie che ispirarono anche una Messa da Requiem di Giuseppe Verdi

Alla base della poetica di Alessandro Manzoni c’è la sua personalità sensibile, profondamente religiosa e sempre ossessionata dall’idea del peccato in linea con le filosofie gianseniste, disillusa dal processo storico e per certi versi timida. Le idee che circolano all’epoca, i residui dell’Illuminismo e le nuove inquietudini romantiche vengono accolte e interpretate secondo questo suo animo ritroso

Mi chiesero altre cose a cui risposi correttamente e finalmente l'esame finì

Ritornai a casa tutta felice e incontrai martina

Marti: ehi cucciola com'è andata ?

Io: benissimo non vedo l'ora che escano i risultati

Alcuni giorni dopo

Marti: ohi gaia oggi escono i risultati

Io: finalmente quest'attesa mi sta uccidendo

Marti: bambini preparatevi dobbiamo uscire

Au: ok marti

Mirko: ok mamma

Arrivati a scuola

Io: allora tu con quanto sei uscita ?

Marti: con 100 tu ?

Io: con 100 elode

Marti: non è giusto

Io: dai che tra poco ci sposiamo

Marti: meno male almeno quello

Anima fragile a cui devo tanto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora