• Capitolo I.
Gli baluginò negli occhi il calore tiepido di un raggio di sole pomeridiano; meno intenso e più mite del solito. Meno accecante, meno distruttivo. Alzò il palmo per farsi ombra sul viso, ma rimase immobile a fissare il giardino della scuola dalla finestra. Alberi in fiore bagnati dalla luce dorata del vespro, un cielo color vaniglia fuso con nuvole scarlatte come il sangue. Non gli piaceva. Persino le luci più incantevoli, capaci di addolcire anche il grigiore urbano, non destavano più il suo interesse da mesi. E come potevano, se l'unica cosa che gli riempiva il campo visivo, ora come ora, era solo un velo di apatia e autodistruzione, indirizzato all'anima e al cuore?
Studenti sorridenti gli passarono accanto, mentre il suono della campanella, di solito assordante, era solo un rumore ovattato che non oltrepassò nemmeno i suoi timpani. Era l'ultimo giorno di lezione, prima delle vacanze estive. Facce allegre e spensierate lo attorniavano; quelle di ragazzi spensierati che si muovevano accanto a lui – invece immobile – per abbandonare l'edificio fino all'anno dopo; avrebbero goduto tutti del loro tempo libero. Qualcuno sarebbe partito per andare al mare, in montagna o chissà dove. Qualcuno avrebbe instaurato nuove amicizie, magari conosciuto un amore estivo o quello della loro vita. Ma non lui. No, lui no. Arricciò le labbra, e si lasciò sfuggire un sospiro stanco, quando il corridoio fu di nuovo vuoto e si mosse verso l'aula di storia. Sapeva che non l'avrebbe trovata vuota.
La giovane donna ancora nella classe era impegnata a sistemare le carte nel suo registro. L'aria stanca di un pomeriggio intero passato a impartire lezioni velava leggermente il suo viso concentrato. Peter bussò leggermente alla porta aperta, con le nocche della mano destra, mentre la sinistra stringeva nervosamente la spallina del suo zaino. L'insegnante trasalì e alzò gli occhi sui suoi; si incontrarono a metà, tra la realtà e qualcosa di troppo simile alla finzione, ma che non lo era più così tanto. Nel silenzio di quel pomeriggio, lei gli chiese tacitamente se ci fosse qualcosa che non andava. Peter annuì, non potendo nascondere che, dopotutto, niente andava davvero, ultimamente.
Sorrise, mesto. "Miss Sigyn? So che è una domanda assurda, ma... Dove va, l'anima, quando moriamo?" chiese, e il mondo parve accartocciarsi su se stesso e alterarsi.
Le dita sottili di lei lisciarono la carta con attenzione. Se l'era posta tante volte, quella domanda. Aveva trovato una risposta raccontandosela finché non ci aveva creduto davvero, in nome di una serie di promesse fatte in un tempo e in luogo diverso.
"Nel cuore di chi abbiamo lasciato, di chi abbiamo amato. Lì rimarrà per sempre qualcosa di noi. Ma credo che esista anche un Aldilà, Peter, uno da dove ci guardano," aggiunse dopo una pausa breve, puntando gli occhi nei suoi.
Certi dolori sono come pugnali infilzati nella carne: assoluti e annichilenti, levano la luce anche dallo sguardo mobile di un ragazzo dotato di un'intelligenza vivacissima, ma dal cuore infranto.
Peter alzò la folta corolla di ciglia, lentamente. Un movimento infinitamente attento, pregno di insicurezza e oblio. Eppure sorrise. Eppure lo fece, poi strinse le labbra; imprigionò troppe cose da dire, in una gola satura di dolore.
La sua voce si arrochì. "Significa che non se ne vanno davvero? Significa che c'è modo che tornino?" Si sentì un idiota, un bambino capriccioso, un debole, incapace di accettare qualcosa di irreversibile come la morte; proprio lui, che l'aveva dovuta tollerare su tante di quelle persone – i suoi genitori, zio Ben – eppure lui ne era tornato, aveva vinto la propria dipartita e questo, in qualche modo, gli dava la speranza che ve ne fosse anche per lui. E Miss Sigyn... lei sembrava capirlo così bene. Sembrava condividere lo stesso dolore, incastrato nelle ciglia lunghe e scure.
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Dove Va L'anima Quando Moriamo? [ Logyn/Starker - Tony x Peter / Loki x Sigyn ]
FanfictionL'anima è impalpabile, quasi senza peso, lontana. Ma se esistesse un modo per recuperarla? Dove inizia il divino e dove finisce l'umano? Quanto si è disposti a dare, per riavere qualcosa indietro? E quanto si è disposti a perdere, per non perdesi? [...