Era un giorno come tanti altri e stavo camminando per le strade della mia città, Bergamo. O meglio, stavo correndo visto che ero in ritardo come al solito.
Stavo per andare a prendere il bus che mi avrebbe portata all'Università che frequentavo, quando cominciò a piovere. Non avevo un ombrello, quindi mi misi a correre nella speranza di incontrare qualcuno che ne vendesse uno per strada, visto che quando iniziava a piovere apparivano come funghi. La dea bendata, però, non era dalla mia parte, e non solo non incontrai nessuno che vendesse un maledetto ombrello, ma scivolai anche malamente su di un tombino. Tuttavia, stranamente, non sentii alcun dolore per la caduta. Anzi, non avvertii la caduta in sé, perché atterrai su qualcosa di morbido, che mi accorsi essere una persona, un uomo per l'esattezza. Balzai in piedi in imbarazzo e così fece lui. Un timido "mi scusi" uscì dalla mia bocca, e solo allora lo guardai in faccia e mi accorsi che era un ragazzo della mia età, circa. Aveva i capelli ricci scuri, gli occhi di un azzurro-grigio non ben definito ed era molto alto. Era decisamente bello. Rimasi a fissarlo per molti secondi, ma lui richiamò la mia attenzione, riportandomi sulla Terra.
«Stai bene?» mi chiese, ed io seppi balbettare solo un misero «Sì, grazie». Aveva la s sibillina, ma era adorabile. Come per magia mi ricordai di essere già in ritardo e presa dal panico lo ringraziai di nuovo e scattai, ma nella fretta riscivolai sullo stesso tombino. Questa volta la caduta la sentii, e anche bene. Mi ritrovai bagnata fradicia dalla testa ai piedi con quel ragazzo che mi fissava divertito. Arrossii improvvisamente, lui mi si avvicinò e, sempre ridendo, mi tese una mano per aiutarmi. Io accettai imbarazzata e, appena in piedi, me ne andai senza guardarlo in faccia una volta di più. Anche se in ritardo, finalmente, arrivai alla fermata e riuscii a prendere uno degli autobus che mi avrebbe portata a destinazione. La giornata non sarebbe potuta andare peggio di com'era iniziata, o almeno pensavo.
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L'amore ci estinguerà
Fanfiction《Dai, puoi dirmelo. Siamo gemelli di occhi azzurri, in fondo.》 disse lui sorridendo. 《Tu non hai gli occhi azzurri.》 affermai convinta. 《E di che colore sarebbero?》 mi chiese. 《Non lo capisco, ma penso sia vero che gli occhi sono lo specchio dell'an...