Si svegliò con il solito peso al petto, d'un balzo tirò su il suo corpo: ed eccola la solita sensazione simile ad una caduta nel vuoto, la testa vuota d'ossigeno che pareva scoppiare. Eccola un'altra giornata inutile, un'altra giornata priva di felicità, priva di vita.
Il sole inondava ormai la superficie terrestre, ma nel suo nido sporco filtrava un solo filo di luce, unico a ricordarle che ancora era viva, che il mondo naturale ancora andava avanti, anche se l'umanità si era fermata.
Erano ormai mesi che il governo aveva imposto la chiusura dei negozi, dei bar, dei fiorai, dei centri commerciali, e le banche anche loro avevano fermato il loro lavoro, i soldi finalmente erano divenuti futili, tutti avevano derubato gli alimentari per paura, e l'intero mondo pareva bloccato, statico. L'acqua non scorreva, arrabbiata anche lei contro l'umanità, unica specie in grado di far appassire un fiore con il suo gas maligno, e con esso far ammalare il mondo intero, renderlo grigio e brutto, privo di colori e di rose profumate.
Sol era ormai una donna, anche se spesso si dimenticava di esserlo. Allo scoppio della fine del mondo, sia chiaro la fine del mondo "normale", avvenuta a causa di una nube oscura che si dimenava tra le case ormai da mesi o forse anni, nessuno lo sa, e che pare causare brutte polmoniti e gravi attacchi respiratori per la mancanza di ossigeno, per cui nessuno esce più di casa, nessuno conosce più l'altro, o si ricorda cos'è un abbraccio, una carezza. Comunque dicevo.. allo scoppio della fine del mondo Sol era un'orfana ormai da tempo, i genitori l'avevano abbandonata in una giornata"normale", avevano fatto le valigie ed erano partiti, non si sa dove o perché, ma così fecero. -Erano persone estremamente egoiste- si diceva sempre Sol tra sé e sé.
Poi dopo giorni o mesi, nessuno lo sa, a piangere e respirare, e piangere ancora, arrivarono due esseri strani, Sol li chiamava Pipo e Pipa, io l'immagino come i due gemellini ciccioni di Alice in Wonderland, solo che uno era femmina e l'altro era maschio, ma voi siete liberi d'immaginarli come volete. Un po' Sol ad Alice assomigliava, sola nella sua immaginazione.
Ad ogni modo Pipo e Pipa erano i suoi nuovi goffi genitori, la tenevano chiusa nello scantinato da prima dell'arrivo della nube oscura, per paura dell'abbandono. Non è ancora chiaro a Sol da dove questi goffi genitori arrivassero, scappavano anche loro da qualcosa, forse da un mondo immaginario, forse per paura della solitudine lei stessa li aveva inventati.
La sua immaginazione, aveva imparato crescendo, era l'unica cosa che aveva, l'unico spazio felice nel mondo, lì, esattamente lì, intrappolato nella sua testa.
E poi c'era lui. Anche lui viveva nella sua testa, ma non abbiate fretta di conoscerlo, è speciale, e ogni cosa speciale necessita del suo tempo.