Facciamo finta che oggi sia ugualmente il 16 marzo 2020, ma senza covid-19.
Anzi, a questo punto, esageriamo: facciamo anche finta che qui ci siamo tutte. Io, Eleonora, Alessia, Antonella, Giulia siamo tutte qui a Vieste.
Ieri sera, verso mezzanotte, siamo state sotto casa tua. Antonella si è offerta di guidare nel pomeriggio fino a San Giovanni per dare uno strappo a Giulia. Siamo state tutte puntualissime, perché la sorpresa doveva riuscire perfetta: ci siamo incollate al citofono di casa tua e abbiamo chiesto a tua madre di farti scendere. Giusto il tempo di infilarti una felpa e ti sei ritrovata sepolta da grida di "tanti auguri a te", con tanto di pacco regalo e un vassoio di venti cupcakes al cioccolato preparati da Eleonora, ciascuno con sopra una candelina. Con il movimento delle fiammelle che ti si specchiava negli occhiali, hai spento le candeline, spupazzato la tua ragazza e per poco non hai fatto cadere la scatola cubica incartata in cui abbiamo sistemato una sorpresa (che per fortuna non è delicata, quindi non s'è fatta nemmeno un graffio). Apri il regalo davanti a noi e tiri fuori un vestito di quelli con la gonna appena svasata e le bretelle larghe, da portare con una maglia o un maglione sotto, fantasia a quadretti bianchi, grigi e neri.
- Domani mattina mettitelo, ti passiamo a prendere verso le nove!- ti avvisa Alessia.
- E dove andiamo?- vuoi sapere.
- Questa è una sorpresa!
Andiamo tutte a dormire e la mattina dopo ci ritroviamo al calcetto. Fa un gran caldo e c'è un bel sole. Stavolta al volante c'è Alessia. Andiamo a Baia di Campi a fare un picnic, finché la luce ce lo permette. Abbiamo pensato un po' a tutto: birre, pizza, un paio di torte rustiche, patatine, Estathe e una torta. Insisti perché vuoi sapere in anteprima com'è la torta, ma è un segreto. Per ora.
Parcheggiamo la macchina e raggiungiamo la baia senza problemi. Stendiamo qualche telo solo per evitare di ritrovarci i fondoschiena con buchi dovuti più ai sassi che alla cellulite. E poi, il resto è storia: si mangia, si beve, si gioca a Picolo, a palla, a palla mentre si gioca a Picolo (sì, ti assicuro che è possibile, basta ricordarsi di appoggiare il proprio bicchiere da qualche parte prima di colpire il pallone). Abbiamo anche recuperato una cassa per ascoltare la musica. Tanto, chi vuoi che ci sia qui? Non abbiamo nessuno a cui dare fastidio.
Dopo l'aperitivo a base di patatine e schiacciatine al gusto di bacon, con tanto di Heineken (l'acqua fa ruggine, non lo sapevi?), passiamo al cibo serio. Apriamo i cartoni di pizza (margherita, capricciosa, con wustrel e patatine, con tonno e con verdure: ce n'è per tutti i gusti) e scoperchiamo due contenitori in cui abbiamo sistemato un rustico con cotto e scamorza ed un altro con zucchine e speck. Per una volta siamo riuscite a non dimenticare nulla, né i coltelli di metallo (i coltelli di plastica non tagliano, semmai cuciono) né l'acqua. Ci sediamo tutte in cerchio e pian piano riempiamo il nostro piatto con qualcosa. E nel frattempo, raccontiamo le nostre vite, quello che ci succede quando non siamo vicine. Le novità in campo sentimentale occupano di diritto il primo posto nella nostra conversazione, e tu ne approfitti subito per presentarci Giulia (anche se, in realtà, Giulia si presenta da sé: è una brava ragazza e non ci si mette molto tempo a capirlo). Dopo riassunti più o meno brevi delle nostre vicissitudini nel settore amoroso, da cui si capisce che le mie hanno un andamento piatto quanto l'elettrocardiogramma di un cadavere, passiamo ai discorsi più svariati, dall'università alla musica, passando per i piani per Pasquetta.
Dopo il primo round, l'aria si fa più tranquilla e più rilassata: qualcuna di noi prova a giocare a palla, ma sui sassolini non è molto comodo. Ci facciamo un sacco di foto (l'Instagram non si aggiorna mica da solo, eh!), sia serie sia selfie con facce buffe improbabili. Qualcuna di noi gioca a carte, qualcun'altra fa una passeggiata per la baia. Ma arriva il momento: la torta. Non è nulla di troppo impegnativo, perché l'abbiamo preparata tutte insieme: si tratta di un tiramisù leggermente rivisitato, con fragole e scaglie di cioccolato. Ad onor del vero, se dovessi raccontare tutta la genesi del dolce dovrei scrivere un'altra storia, e probabilmente sarebbe anche più lunga di questa. Sarò sintetica e ti dirò soltanto che un uovo si era suicidato ed aveva deciso di schiantarsi al suolo, il cacao era finito letteralmente dappertutto e il caffè... be', ci eravamo dimenticate che avremmo dovuto intingerci i savoiardi e ne abbiamo bevuto due caffettiere giganti, prima di ricordarci di tenerlo da parte per il dolce. Via, alla fine è fatta. Sistemiamo le candeline e cantiamo la solita canzoncina di compleanno, immortalando con precisione perfetta (grazie ad Alessia e ad Eleonora) il momento in cui soffi. Anche del dolce, ovviamente, non avanza nulla. Non perché fosse poco, sono i nostri stomaci ad avere la stessa capacità del pallone di una mongolfiera.
Ed ora? Be', ora arriva finalmente il magico mondo di Picolo. La connessione è molto lenta, anche se l'assenza della calca estiva rende la situazione comunque migliore rispetto a quella di agosto. Ciò non diminuisce la quantità di trash che quel gioco è in grado di tirar fuori. Gente che imita maiali, altre che rivelano pubblicamente le loro fantasie sessuali, qualcuno viene fermata poco prima di tuffarsi in mare (eccomi, sono io). Per Giulia non è un problema: Picolo è divertente pure con l'acqua, a dire il vero. L'alcol è solo la scusa per farlo accadere più in fretta. Rientriamo in paese solo quando il sole sta per tramontare, cantando ancora come matte. I genitori di Giulia sono venuti a prenderla.
Ora, lo so che la situazione non è come quella descritta e non lo sarà ancora per molto. Però, ecco, il modo per sentirsi vicine lo si trova lo stesso. Basta volerlo... più o meno. Non è la stessa cosa e lo so bene, ma per fortuna non potranno mai vietarci di far finta che-.
Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri a 9Ninth,
tanti auguri a te! ♥
YOU ARE READING
Facciamo finta che...
Short StoryQuesta è una storia di compleanno per il mio Calcio del ♥, aka 9Ninth. Non avrei mai detto che una volta riuscite a trovarci nello stesso posto il giorno del suo compleanno ci saremmo ritrovate a non poter né abbracciarci né brindare a Flox a causa...