Buio, oscurità, tenebre, oblio.
Era questo ciò che si presentava dinanzi a me, mentre correvo senza sosta all'interno del tetro bosco dietro casa mia. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, di stare da solo e riflettere, bisogno di piangere.
Mi fermai per riprendere fiato e mi sedetti a terra, dando inizio ad un pianto quasi isterico. Io non meritavo questa vita, era troppo dura per me. Ogni tanto mi fermavo a pensare che sarebbe stato meglio se fossi morto io al posto dei miei genitori.
Mi accasciai a terra, sulle foglie bagnate ed i singhiozzi si fecero più forti.
"Hey! Sto cercando di godermi la vista della luna, potresti fare più piano?"
Mi alzai da terra, asciugandomi gli occhi con la manica della felpa "m-mi scusi.." mi voltai, non vedendo però nessuno.
"Pst, sono quassù." alzai gli occhi verso l'enorme l'albero dietro di me "cosa ci fa un ragazzino piagnucolone all'una di notte nel bosco?"
"Io non sono piagnucolone. E comunque potrei chiederti la stessa cosa. Che ci fai lassù?"
"Touchè. Ma te l'ho chiesto prima io."
"Perché dovrei raccontare i miei problemi ad uno sconosciuto su un albero?"
Il ragazzo rise, prima di scendere da esso, con un'agilità che mi sembrò sovrumana "ora sono solo uno sconosciuto."
Avrei tanto voluto ribattere, se solo non mi fossi perso nelle sue iridi smeraldine.
"Allora, me lo vuoi dire o no?"
"E-eh? Ah, il mio ragazzo mi ha lasciato." borbottai, senza nemmeno pensare.
"E sei così disperato per una cazzata simile?"
Scossi la testa imbarazzato.
"E sentiamo, perché vi siete lasciati?"
"Perché da quando sono morti i miei genitori ho iniziato ad essere un po' sociopatico e a procurarmi auto-lesioni e, lui ha sfruttato questa mia debolezza per mettermi contro tutti i miei amici.." mi dondolai sui talloni, lacrime amare si schiantarono sulle foglie giallastre sotto i miei piedi.
"Non preoccuparti, esiste il karma."
Tirai su col naso "il karma? Non me ne faccio nulla del karma. Lui si merita direttamente l'inferno." strinsi i pugni.
"Non è poi così male l'inferno in realtà. Serve tanta crema solare però."
Lo guardai stranito "huh?"
"No, nulla. Comunque sia, è pericoloso per te stare nel bosco di notte."
"Tch, non sono un bambino." incrociai le braccia al petto "so cavarmela anche da solo." cominciai ad incamminarmi, quando mi resi conto di essere lì per caso e di non conoscere affatto la via di casa "uhm, scusa, potresti-"
"Mostrarti come si esce da qui?"
Annuii, lui si morse il labbro divertito "non te l'ho di certo chiesto perché mi sono perso."
"Farò finta di crederci."
Lo seguii, ma non mi curai molto del perché conoscesse la strada di casa mia.
"Ecco, credo che da qui tu possa proseguire da solo."
Guardai la strada, ed eccola lì: casa mia. Mia zia, l'unica parente a cui importava ancora qualcosa di me, piangeva disperata, credendomi disperso, tra le braccia del verme schifoso che ha contribuito a rovinare la mia vita.
"Non potresti restare con me un altro po'?"
"È tardi e io ho delle cose da fare."
"Che "cose" dovresti fare all'una e mezza di notte?"