Accompagnai Cam a casa e ci facemmo una chiacchierata.
<<Hey grazie mille per ieri sera. Davvero, non saprei dove sarei andata a finire.>> mi disse Cam.
<<Sai che non potevo lasciarti là>>. Ridemmo entrambe.
<<Hey! Sai che questa estate la passo in campagna con la zia Jean? Mamma ha da fare e non vuole lasciarmi sola per troppo tempo, e poi la zia vive in una fattoria, sarà bello stare un po' nella natura.>>
<<E per te va bene o avresti preferito altro? Sai dopo tutto quello che ti sta succedendo ora, non so magari hai bisogno di sfogarti>><<Sto benissimo scema, non preoccuparti>>
<<Va bene, allora ci vediamo, bacii>>
<<Bacii>>.Era domenica mattina e non era ancora ora di pranzo, c'era un bel sole caldo, che ti faceva venire voglia di andare al mare, di mangiare un ghiacciolo o magari una granita alla fragola.
Non lo so. Fatto sta che decisi di fare una passeggiata.
Era una giornata troppo bella per rimanere rinchiusi in casa.
Presi la trentaseiesima di Lock Street e mi ritrovai al Little Park, c'erano tante famiglie che facevano delle passeggiate con i propri figli, piccole comitive di ragazzi che probabilmente non erano stati ad una festa la sera precedente.
Vidi di fianco al parco giochi per bambini quello per cani, mi faceva tenerezza e ho subito pensato che era una cosa carina da pensare per i nostri migliori amici speciali.
Pensavo che ho sempre voluto avere un animale domestico, dal momento in cui solo cresciuta da sola, figlia unica, e dal momento in cui non ho una famiglia molto allargata e quei pochi cugini che ho e che sarebbero potuti essere dei fratelli acquisiti sono grandi, probabilmente si saranno già sposati.
In tutto ciò ammiravo un border collie agile come uno scoiattolo intento ad acchiappare la sua pallina. Come correva quella bestiolina.
Girai la testa, iniziai a cercare un angolo all'ombra visto che essendo quasi mezzogiorno il sole picchiava abbastanza forte e mi stava dando alla testa.
Scorciai un piccolo angolino di ombra sotto un albero e decisi di andarvici.Non appena mi sedetti, potei sentire l'erba fresca che mi solleticava sotto le cosce nude, dato che stavo indossando un pantaloncino, e rabbrividii. Feci un bel respiro. Nessun altro posto poteva emanare così tanta vita, così tanto ossigeno - o almeno così credevo; respirai fino a riempire al 100% i miei polmoni.
Mi sentivo quasi sazia, ma in realtà non lo ero mai abbastanza.Girai la testa e mi accorsi che non ero l'unica appoggiata a quell'albero. Infatti vidi qualche ricciolo scorgere da dietro l'albero, mi scorsi per vedere il mio vicino-di-albero ma evidentemente lo feci in modo brusco perché il mio vicino si spaventò.
<<Diamine, mi hai fatto prendere un colpo!>>
<<Scusami ahah non volevo>> ero a dir poco imbarazzata, dio santo.
Rimase lì a fissarmi per qualche secondo, e poi mi accorsi di averlo già visto da qualche parte. Ma dove?
<<Sai hai un viso familiare, ci siamo già visti per caso? >> disse improvvisamente.
Bene, era evidente che ci eravamo già visti.
E fu lì che mi venne il lampo di genio.Il ragazzo con cui ho ballato alla festa di Mikael.
<<Tu devi essere il ragazzo con cui ho ballato ieri sera alla festa di Mikael. Piacere di conoscerti, finalmente, mi chiamo Lily.>>
<<Ho davvero ballato con te?>>Non so esattamente se mi stava venendo più da piangere o da ridere.
Poi continuò immediatamente.
<<Cioè, non intendevo dire che sei una brutta ragazza, anzi intendevo dire che non ci credo di aver ballato con una ragazza così carina. Posso chiederti come mai hai ballato con me?>>Oltre ad essere diventata un pomodoro, mi ero resa conto di quanto mi sottovalutassi.
Apprezzai davvero tanto quel complimento, mi ha tirato un po' su il morale.<<Ma come non ricordi proprio nulla? Troppo ubriaco forse? AHAH.
Mi hai spinta tu a ballare con te alla festa.>>Probabilmente non ci credeva neanche lui, lo potevi chiaramente intuire dalla sua faccia. Aveva gli occhi spalancati e le sue guance diventarono subito rosee. Potevi vedere le sue lentiggini più scure su quelle guance.
<<No scusa ma non può essere possibile. Sono una persona troppo timida per aver fatto una cosa del genere.>>
<<Bene allora ringraziami più tardi per averti fatto sconfiggere la timidezza per una notte.>>
Mi sentivo un po' un'eroina, lo ammetto. E mi faceva sentire meglio.Mi accorsi che era quasi ora di pranzo, la mamma poteva aver bisogno di me. Dovevo andare.
<<Hey scusa ma ora devo proprio andare, è stato un piacere conoscerti, spero di rivederti presto>>
<<Piacere mio, Lily>>Prima di andarmene mi ricordai che non sapevo ancora il suo nome.
<<Hey ma come ti chiami?>>
<<Ethan>>
Ethan. Devo ammettere che aveva un nome abbastanza carino.