Second Life

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Sono Kate e ho 16 anni.
Vivo nella grande Londra con mia madre.
I miei genitori divorziarono quando io avevo solo 5 anni.

Non li ricordo bene insieme,perché ero molto piccola,e a dire la verità non ricordo nemmeno più mio padre;
Lui non viene più a trovarmi dal divorzio con mamma.

È un tossicodipendente,e spesso è talmente fatto a tal punto da dimentica di avere una famiglia.
Ora vive nell'altro lato della città con le sue donne.

Inizialmente ci soffrivo ma ora è diventato normale,fa parte della mia vita.

Le mie uniche amiche sono le cuffie che riproducono solo musica triste.
Non riesco ad ascoltare altri tipi di musica,non rispecchiano me e la mia vita.

A scuola tutti credono di essere unici,nessuno ha i piedi per terra.
Tutto ciò che per loro conta è essere popolari e ricchi.

Non fanno altro che organizzare feste dove ubriacarsi e sverginarsi.
Io non partecipo mai.
Preferisco starmene a casa con le mie cuffie a fumare sul terrazzo.

Tutti dicono che io mi sia creata un muro intorno al cuore fatto di musica e solitudine per paura di soffrire nuovamente come già è successo molte volte.

Non sono sempre stata una depressa sfigata.
Una volta anche a me piaceva andare alle feste e divertirmi.
Con me avevo sempre le mie migliori amiche:Naomi e Erika.
Eravamo inseparabili e loro erano le uniche persone su cui ero sicura di poter contare.

Naomi ha gli occhi color miele,le labbra carnose e il colorito della pelle leggermente pallido.
Ha sempre portato nella mia vita gioia e colorato di felicità le mie giornate cupe con il suo carattere allegro e la sua risata contagiosa.

Erika invece era leggermente robusta.
Mi faceva ridere il fatto che avesse sempre fame.
Gli bastava mangiare per essere felice,e così rendeva felice anche me.

Tutto andava per il meglio fino a quando Naomi dovette trasferirsi in un'altra città a causa del padre.

Questo avvenimento mi rattristi molto ma fortunatamente avevo ancora Erika e il suo cibo.

Io e Naomi non perdemmo subito i rapporti.
Stare in contatto con lei mi rendeva molto felice.
Purtroppo però con il tempo ci allontanammo sempre più,fino a diventare perfette sconosciute.

Quando io provavo a parlarle lei mi ignorava,e ho sofferto per questo.
Dopo un po' di tempo mi arresi è non la contattai più.

Erika ingrassava sempre più e la sua salute inizio a peggiorare.
Non avrei mai pensato che il cibo che una volta la rendeva felice e che tanto ci divertiva l'avrebbe uccisa.

La mia vita è stata tutta in discesa.
Potrei paragonarla a delle montagne russe:
Sali,sali,sali lentamente per poi scendere in tutta velocità e sentire quel vuoto nella pancia che quasi ti fa venire la nausea.
Quel vuoto io lo sento ogni giorno.
Le mie amiche,mio padre,tutto ciò che avevo l'ho poi perduto.

Con mia mamma non ho un bel rapporto,anzi,passiamo la maggior parte del nostro tempo a litigare e discutere.

15 Ottobre
Ore 18:30
Sono davanti allo specchio sulla scrivania, a fissare le mie imperfezioni come il naso un po' curvo e gli occhi troppo vicini.

I capelli rossi mi cadano davanti agli occhi per cui decido di raccoglierli in una coda,con la molla che ho poggiato sulla scrivania prima di fare la doccia.

Le lentiggini che ho sul naso non tanto mi piacciono.
Mi fanno sentire diversa.

I miei occhi sono colorati da tante sfumature di azzurro e le mie labbra sono carnose e rosate.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2020 ⏰

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