DRIIIIN DRIIIIN
Ecco che inizia un'altra giornata.
-JOOOOO, svegliati che oggi hai il colloquio di lavoro che tuo padre ha sudato per farti avere. Vedi di non farci fare brutte figure. ANCORA A LETTO SEIII? Sbrigati che sono le 7:30 e il colloquio è alle 9.
Entra mia madre gridando per svegliarmi. Decido di ascoltarla e alzarmi prima che ricominci a gridare come suo solito.
Mi stiracchio un altro pò nel letto e dopo apro gli occhi ed eccola. Ecco Rosaline Johnson appoggiata elegantemente sullo stipite della porta bianca della mia stanza che mi guarda con aria di rimprovero perchè stavo ancora comodamente sotto le lenzuola. Eccola in tutta la sua immensa bellezza, anche se sono le 7 di mattina, nella sua vestaglia di lino pregiato, ancora struccata e con i capelli non ancora acconciati che fanno capire che si è alzata da un pò.
Mi alzo e mi dirigo in bagno, mi guardo allo specchio e mi sciacquo la faccia per svegliarmi e non rischiare di addormentarmi di nuovo. Prendo i vestiti, preparati la sera prima, dalla cabina armadio della mia camera ed entro in doccia. Una volta finito, esco e inizio a prepararmi.
Asciugo i capelli, faccio una treccia a lisca di pesce morbida(come nella foto su), successivamente mi vesto.
Metto un jeans nero elegante, con sopra una camicetta di raso bianca, ai piedi un tacco a spillo dello stesso colore. Mi trucco leggermente, con un pò di correttore, metto un marroncino nella piega dell'occhio per dare tridimensionalità allo sguardo e per completare gli occhi metto il mascara per aprire lo sguardo, poi passo alle labbra e metto un rossetto nude. Mi guardo allo specchio e sono fiera del mio aspetto di stamattina. Una volta spruzzato un pò di profumo, prendo la borsa e scendo in cucina per bere il mio caffè mattutino.
Appena arrivo in cucina, trovo mio padre col suo solito giornale e col suo caffè e lo saluto.
-Buongiorno Josephine, dormito bene? Ricordati di non fare brutte figure al colloquio. Sai il signor Clavis è un avvocato molto conosciuto. Mi raccomando.
Eccolo, il solito..-penso.
Non rispondo, prendo il caffè preparato da mia madre e lo bevo cercando di non far trasparire il mio nervosismo. Già ho un'ansia addosso da ieri sera, poi ci si mette pure lui. Che urto.
Appena finito il mio caffè, metto la tazzina nel lavello e salgo per prendere la giacca, la borsa, poi scendo di nuovo.
-Bene, io vado. Non vorrei arrivare tardi e far fare una brutta figura alla famiglia.- dico con tono acido e guardando male mio padre che sentendo le mie parole alza finalmente gli occhi dal suo amato giornale e mi fulmina con lo sguardo ma per fortuna non dice nulla.
-Tesoro, dai non fare così.. Lo sai che tuo padre ed io vogliamo solo il tuo bene.. mi raccomando amore mio. A dopo-dice mia madre, venendo verso di me e abbracciandomi.
-sisi, vado.. a dopo.-rispondo e apro la porta per uscire da quella casa.
Vado nella mia auto, la metto in moto e parto in direzione dell'azienda per il colloquio con la mia fidata compagna,non gradita, che mi accompagna sempre, L'ANSIA.
Dopo 20 minuti, arrivo davanti l'immensa azienda, scendo dall'auto ed entro. Mi dirigo verso la receptionist.
-Buon giorno, sono Josephine Johnson. Avrei un colloquio col signor Clavis.
-Oh..Buongiorno, si certo prenda l'ascensore fino al 13 piano.. poi si rivolga alla segretaria.-mi rispose con un dolce sorriso.
-Grazie mille.. arrivederci.- dico e mi avvio verso l'ascensore.
Una volta aperte le porte, mi avvio verso la segretaria che ora mi stava guardando.
-Buon giorno, sono Josephine Johnson. Avrei un colloquio col signor Clavis.- ripeto
Lei prima di rispondere, mi squadra dall'alto al basso e mi dice
-Si certo, si accomodi e attenda qualche minuti. La annuncio al signor Clavis.
Mi siedo e attento.
Perfetto, nemmeno sono stata assunta e già ci stiamo sulle palle a vicenda.
Dopo qualche minuto, arriva.
-Signorina Johnson, mi segua.
Mi alzo e la seguo. Ci dirigiamo verso una porta con su una targhetta, deduco il suo ufficio. Bussa e dopo avermi annunciata mi invita ad entrare.
Bene, entriamo e affrontiamo questo signore. Speriamo bene.
Entro e una volta chiusa la porta mi giro e..

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ARRIVA QUANDO NON LO CERCHI.
ChickLitJOSEPHINE JOHNSON: ragazza di 24 anni, laureata a pieni voti. Lascia che i genitori decidano cosa lei debba fare della sua vita. Vita che non le appartiene più. Un giorno, ad un colloquio voluto dal padre, incontra lui. AUSTIN CLAVIS: ragazzo di 30...