Adolescenza, una parola che lascia trasparire senza filtri, nei quali sentiamo, o meglio, ci fanno sentire, il bisogno di identificarci, tutte le paure, insicurezze e continue domande che continuiamo a porgerci in proposito di quale sia la strada giusta da seguire per arrivare alla maturità che stiamo cercando e, che sembra fin troppo lontana da ciò che siamo, o che abbiamo sempre creduto di essere. Ancora non sappiamo quanti vicoli ciechi ci aspettano prima di trovare la nostra strada, quanti pianti soffocati tra le candide coperte dei nostri letti, e quanti di quegli scheletri che nascondiamo all'interno del nostro armadio che, sembra reprimere anche tutti i nostri dolori insieme ai vecchi mostri, dovremo ancora tirar fuori.
seguendo gli svariati canoni che la società ci vende per aver piena supremazia sulla persona che siamo, o meglio, dovremmo essere, ci rendono fotocopie della stessa stampante e, sono immediatamente pronti a puntare il dito contro la prima che ne esce imperfetta, incompleta. Ammettiamo che nel rimanere negli standard di quello che ci viene spacciato per giusto, siamo tutti un po' incompleti, ed è normale, visto che, per incarnarci a pieno nello stereotipo di "persona perfetta" perdiamo il nostro essere perfetti. Spesso ci troviamo nei panni di un personaggio che non ci rappresenta, del quale non siamo in grado di comprendere a pieno pensieri e ideali, e quando capita ci sentiamo un po' come se fossimo vestiti di niente, con un vestito fatto su misura, ma evidentemente, non la nostra.
Ci dicono che non andiamo bene, che siamo testardi, incoerenti e che spesso non manteniamo la calma o la serietà necessaria nella situazione nella quale ci troviamo, che siamo immaturi, che parliamo sempre a sproposito e che poi quando siamo interpellati in un discorso non abbiamo mai niente da dire. Ma forse è propri cosi che riusciamo a sentirci veri, sinceri. Urlando o stando zitti, piangendo o ridendo, odiandoci o amandoci; anche solo per le banalità. Ognuno di noi sta solamente cercando di essere se stesso, e per dimostrarlo, forse, ormai le mezze misure sono troppo scontate, mediocri. Noi o siamo a pieno, o decidiamo di essere niente. Perché alla fine siamo tutti così, non ci accontentiamo più degli ideali e dei punti di vista che tutti noi siamo tenuti a rispettare. Non sentiamo il bisogno di dire cose che non pensiamo, in cui non crediamo, che non ci rispecchiano e non rispettano i nostri principi e le nostre conformità, sempre un po' tendenti all'essere rivoluzionari, all'essere diversi, all'essere veri.
Cerchiamo libertà, cosa molto più cara delle maschere che ci vende la nostra società imponendoci di indossarle, cerchiamo solo di essere compresi, e purtroppo, è l'unica cosa, chi per scelta chi meno, che nessuno riesce mai a fare. Perché siamo complessi, siamo come quel puzzle di cui si è perso l'ultimo pezzo, e che ora, probabilmente, marcisce insieme alla polvere sotto qualche vecchio mobile. Complessi, ma incompleti.
Questi siamo noi, ragazzi spaventati e ignari di quello che il futuro prospetta per loro, abbiamo bisogno solamente di un appiglio che ci tiri fuori da quel burrone, abisso o che sia, nel quale siamo accidentalmente sprofondati, senza accorgercene, involontariamente. Spesso è una persona, a volte i nostri sogni, ma solitamente, è la nostra forza di volontà, il nostro credere in noi stessi, l'essere ciò che siamo, e per quanto lo reprimiamo, anche ciò che sempre saremo, veri.
Noi siamo la nostra salvezza.
Questa è una delle pagine del diario di Lavinia, in cui ci spiega a grandi linee come sta vivendo questo periodo della sua vita che le sembra prolungarsi sempre di più. è come se corresse per un corridoio, senza mai trovare la porta che la condurrà a l'ipotetica felicità che spera sempre di trovare al suo interno, ma si ritrova sempre ad aprire le porte sbagliate, e una volta chiuse alle sue spalle, non riesce mai a riaprire, restando intrappolata in una realtà che non le appartiene. Durante questa storia Lavinia aprirà e chiuderà molte porte, e forse, troverà la stanza giusta per lei dietro una di queste, anche se magari, non era esattamente ciò che cercava, ma appesa al muro di essa è riuscita ad intravedere la cornice che le farà da sostegno alla tela in cui andrà ad imprimere la sua felicita, e potrebbe semplicemente essere il ritratto di una persona.
Angolo autrice:
Spero vi sia piaciuto come ho introdotto la storia(e se è così lasciate qualche stellina), cercherò di continuarla il prima possibile, magari con la descrizione dei personaggi principali. è la prima vota che scrivo un libro seriamente, ogni tanto buttavo giù qualcosa ma erano più simili a piccole riflessioni o sfoghi più che a libri/diari. comunque ci tenevo a farvi sapere che ho solo 13 anni quindi abbiate un po' di compassione per eventuali errori. fatemi sapere cosa ne pensate con un commenti, e magari anche qualche suggerimento e/o opinione :)
a presto, Sofia
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Mezze misure - per noi non esistono
Teen Fictionviviamo in un mondo che da sempre chi pone dei limiti, delle regole da seguire, dei canoni a cui aspirare, ed è anche lo stesso mondo che ci sprona nel superarli, nel infrangere le regole benché l'unico nostro vero limite è la paura di mostrare ciò...