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Scappa, corri via di qui.

La luna piena illumina tutti i vicoli più bui della città. Anche dove di solito regna l'oscurità più impenetrabile, in questa notte si può trovare la penombra. Più su, nelle colline, degli innamorati si amano sotto le stelle, sussurrandosi nel silenzio dolci fragili promesse. Bambini, madri e anziani sono cullati per la prima volta da tempo da sogni speranzosi.

Suonano le campane.

Solo un edificio dell'intera città è ancora illuminato. Lì non si sentono i rintocchi della mezzanotte, lì non c'è spazio per le anime candide. Satana sembra vivere in quel posto: lui, la sua lussuria e tutto ciò che un uomo riesce a pensare di peggio.

È qui che si dirige di corsa una giovane donna, fiondandosi dentro quell'inferno come se lì ci fosse la salvezza. Lucifero l'accoglie tra le sue braccia, facendole dimenticare i pericoli vissuti fuori, garantendole la sicurezza in quella strana dimora. Ma tutto ha un prezzo.

Per quale motivo quel pervertito la stava aspettando fuori casa? Non riesce a capire: lui dovrebbe sapere che le regole non sono queste. Ha percorso il tragitto fino al Brivido correndo, sperando che quell'uomo non la raggiungesse prima. L'ha visto solo una volta qualche settimana prima. La sua faccia è sfigurata e come mano destra ha un moncherino. Le fa paura. Come ha fatto a scoprire dove vive? L'ha pedinata?

Qui però ora lei è al sicuro. Lui le garantisce una minima protezione: impedisce che le venga fatto del male imponendo delle rigide regole ai visitatori. Grazie a Lui, il soldato non può raggiungerla.

"Ayla"

Eccolo: il padrone.

"Sembri sconvolta. Mi auguro che tutto vada bene."

"Sì signore."

Non osa alzare gli occhi. Spesso nella vita si è ritrovata sottomessa, ma in questo caso tutto è diverso: lei gli appartiene. Con quale diritto una schiava guarda negli occhi colui che possiede la sua vita?

"La mia non era una domanda. Sei in ritardo: va' a cambiarti ma non raggiungere le altre. Aspettami di sopra."

Paura. Cos'altro può provare ora? Sente già la voce delle sue compagne: Sciocca che non sei altro, sai cosa ti aspetta se disobbedisci e arrivi in ritardo! Se continui così, il padrone non si limiterà più a giocare. Ma lei cosa può farci? Si impegna al massimo per essere in orario, ma suo padre torna sempre tardi dalla locanda e lei non vuole lasciare i suoi fratellini con quel mostro. Trema di orrore al solo pensiero che quell'uomo possa sfogarsi su di loro: solo oggi ha rischiato di colpire Jamie mentre barcollava per il salotto. Non poteva abbandonare i più piccoli a fronteggiarlo. Doveva rimanere.

E così ha fatto.

Le strette scale in legno portano ad una grande sala, sulla quale si affacciano una ventina di porte. Solo due di queste sono aperte. Tutte le ragazze sono già occupate. Ayla attraversa la sala praticamente a corsa, come se potesse sfuggire da quello che sta accadendo in quelle stanze chiuse. I suoni dei vecchi, quelli dei soldati mutilati e quelli dei disertori la raggiungono. Le sue compagne sono zitte. Domani arriveranno gli altri uomini: la guerra è finita.

La ragazza oltrepassa la porta. Qui si trova in un mondo fatto di veli colorati, gioielli, profumi e vestiti di ogni tipo. La dissonanza con il luogo dal quale è appena arrivata è immensa: lo scintillio dei diamanti delle collane si oppone agli angoli polverosi della sala dalla quale è fuggita, mentre i colori dei tessuti si trovano in contrasto con lo scuro legno delle porte maledette. Ayla si concede un respiro e rilassa i muscoli per la prima volta in tutta la giornata. In questa stanza è al sicuro.

Lentamente la ragazza comincia a svestirsi, accatastando i suoi sudici abiti in un angolo. Indossando solo le sue nudità, Ayla si dirige nell'unico angolo della camera che non è illuminato dalle candele. Lì si trova una vasca incastonata davanti ad una grande finestra. Non ci sono tende a coprire quel luogo di intimità, quindi la notte entra indisturbata e la fredda luna si rimira vanitosa in quella tinozza di acqua fumante.

La giovane donna vi si immerge, lasciandosi cullare per un attimo dalle sensazioni positive che il bagno caldo le dona, isolandosi momentaneamente dallo schifo del mondo esterno. Il tempo però non aspetta, quindi la ragazza comincia a sfregare energicamente la polvere via dalla sua pelle.

Mancano solo gli abiti ora: si è lavata, ha truccato leggermente i suoi occhi e i capelli oggi non vuole acconciarli, preferisce lasciarli cadere in morbide onde bionde che le raggiungo ormai il sedere.

È quindi con solo uno straccio addosso che il padrone la trova quando apre la porta. Nient'altro se non un misero quadrato di stoffa, per nulla sufficiente a coprire le sue forme ben definite.

"Hai fatto con calma a quanto pare. Il ritardo non bastava?"

Ayla non si muove, non osa fare un passo per timore che il telo che la copre cada. Oggi non avrà pietà di me. L'intero corpo della giovane è percorso da brividi. Quale motivo dovrebbe spingerlo a graziarmi ancora?

"Non preoccuparti, mi occuperò personalmente del tuo vestiario: ho in mente una lezione molto interessante da insegnarti oggi. Spero che le nozioni che apprenderai possano rimanerti impresse a fondo..."

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Buonsalve a tutti,
caso mai qualcuno dovesse capitare qui, sappiate che sono lenta a scrivere. La scuola mi ruba un sacco di tempo e di vita.
Detto questo, spero vi piaccia ♥️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 30, 2020 ⏰

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