Il primo bacio💘

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KIRISHIMA'S P.O.V.

<O mio dio! È stato a dir poco fantastico!>
Bakugou mi aveva invitato ad andare con lui al luna park, ancora non riuscivo a crederci... Eravamo sempre stati molto uniti, ma io non avevo mai avuto il coraggio di confessargli i miei veri sentimenti.

Eravamo appena scesi dalle montagne russe, e non mi ero mai sentito così carico di adrenalina in vita mia.
<Tu sei pazzo, te lo dico io...>mi disse lui. Risi di gusto, e lo guardai.
<Perché? Non dirmi che avevi paura...> gli feci un sorriso divertito, mi piaceva provocarlo.
<Che? No! Ero... Avevo solo paura per te. Tutto qua> il suo tono era talmente tanto fermo da essere quasi credibile, ma lo conoscevo troppo bene.
<Come vuoi...> risi e girandomi notai per caso una piccola bancarella che vendeva lo zucchero filato. Sentii il bambino che era in me saltare dalla gioia, e sorridendo mi rivolsi a lui.

<Ei Bakugou?>
<Mh?> mi rispose lui, ancora scosso per la pazzia appena fatta.
<Lo vuoi lo zucchero filato?>
Lui non rispose subito, ma notando la mia faccia speranzosa accettò dopo qualche secondo. Avevamo aspettato circa 15 minuti, perché c'era un po' di gente prima di noi, ma appena ci allontanammo dalla bancarella (finalmente aggiungerei) iniziai a mangiarlo avidamente, godendomi ogni singolo morso.
Lo zucchero filato era una delle cose che mi piacevano di più in assoluto; mi ricordava quando ero bambino, i miei genitori me lo compravano sempre alle feste. E poi, io ho sempre amato le cose molto zuccherate.
Portai un batuffolo di zucchero alle labbra, e la scena che mi ritrovai al mio fianco era esilarante.

Iniziai senza accorgermene a ridere come un idiota, non riuscivo a smettere.
<Ma sei scemo? Perché stai ridendo?> chiese Bakugou con tono divertito.
Solo con me sapeva essere se stesso, ormai lo avevo capito, e la cosa mi piaceva un sacco.
<B-Bakugou...> cercai con tutte le forze di trattenere le risate.
<Hai dello zucchero nel naso.> gli dissi trattenendo con la mano un' ultima risata, che però arrivò comunque.
<Cosa? Dove?> disse cercando con il dito il residuo di zucchero nella punta del suo naso, riuscendo a levarlo.
<Sai, non dovresti ridere....> mi disse.
<E perché scusa?> dissi asciugandomi le lacrime provocate dalle risate.
<Perché anche tu ne hai... Sulla bocca...>
Arrossii e cercai di toglierlo, senza riuscirci.

La sua mano si avvicinò improvvisamente al mio viso, e sfiorandomi con il pollice il labbro inferiore, mi toglie i residui di zucchero. Quel gesto stranamente delicato fece cambiare espressione ad entrambi. Ci guardavamo negli occhi, eravamo come ipnotizzati l'uno dall'altro. Inutile dire che la mia faccia ormai era diventata simile ad un peperone, si intonava perfettamente con i miei capelli.

Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente, per rivolgermi un ultimo sguardo.
Tutto d'un tratto non capii bene come, né perché successe, ma all'improvviso fece cadere il suo bastoncino di zucchero filato a terra, e mi prese il viso con entrambe le mani.

Le sue labbra incontrarono le mie, in un modo talmente dolce che non potevo ancora credere che mi stavo baciando proprio con lui. Dentro il mio cuore c'erano mille fuochi d'artificio. Ci staccammo dopo qualche secondo per riprendere fiato; lui portò una mano dietro la mia nuca, mi avvicinò al suo viso e poggiò la fronte sulla mia, dandomi una visuale stupenda dei suoi occhi color rubino, come anche i miei certo, ma i suoi avevano qualcosa che mi aveva sempre affascinato. Il suo sguardo, era diverso da qualsiasi altro al mondo, era unico.
Gli sorrisi timidamente, arrossendo.
<E questo cosa significa?> gli chiesi continuando a sorridere.
Lui ricambiò, e rimasi senza fiato. Non l'avevo mai visto così, e il suo sorriso era qualcosa di stupendo.
Non resistevo, dovevo baciarlo ancora. E non indugiai oltre.

Mi riappropriai di quelle labbra desiderate da ormai troppo tempo, e volevo che quel momento non passasse mai. Lui portò le mani ai miei fianchi, come per impormi di non andarmene, e io portai le mani dietro il suo collo. Le nostre lingue iniziavano piano piano ad accarezzarsi, creando una perfetta danza in sincrono. Come se le nostre labbra fossero state create per restare unite.

Questa volta fui io a staccarmi per primo, e non potei fare a meno di notare la sua espressione leggermente dispiaciuta, e la cosa mi divertì. Lo abbracciai, fregandomene di chi ci guardava, fregandomene degli sguardi disgustati che alcune persone ci lanciavano, come se in quel momento esistessimo solo noi.

Decisi di essere coraggioso, per una volta. Non potevo più aspettare, me lo ero tenuto dentro per troppo tempo, e quello lo consideravo il momento giusto.
Avvicinai le labbra al suo orecchio, e felice glielo sussurrai.
<Ti amo> gli lasciai un bacio nella guancia, per poi tornare a guardarlo.
Lui era totalmente rosso, e aveva un enorme sorriso stampato in faccia.
Giuro, non l'avevo mai visto così, per un attimo temevo perfino che avesse la febbre.

Lui accorciò immediatamente la distanza tra noi, portandomi di nuovo tra le sue braccia. E dopo qualche secondo passato in quella (stupenda) posizione, parlò.
<Anche io ti amo, idiota> il mio cuore batteva all'impazzata, e mi sentivo come su una nuvoletta. Mi diede un tenero bacio tra i capelli, per poi staccarsi da me e prendendomi la mano.

Io gliela afferrai immediatamente, facendo arricciare le nostre dita. Ci scambiammo uno smagliante sorriso, per poi continuare a camminare tra le bancarelle, godendoci l'uno della magnifica compagnia dell'altro.

Una giornata che mai avrei dimenticato.

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Spazio autrice:
Che ne dite? Devo continuare con le One Shot? Non mi sento molto brava, ma mi sentivo particolarmente ispirata, fatemi sapere cosa ne pensate. Bye guysssss! 🙃❤️

P.S: Quella gif dovevo metterla per forza... Quanto ca- spiterina è cute???
Adoro😍

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