Prologo

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Prologo

“Adrien, ecco io…non posso più nascondertelo…volevo che tu sapessi…io ti amo”
“Marinette è Kagami la ragazza che amo, tu sei solo un’amica per me”
Effimera ed aggraziata Kagami apparve al fianco di Adrien e gli cinse il braccio, sinuosamente si avvicinò al suo orecchio, assaggiando il suo lobo e sussurrandogli qualcosa. Adrien sorrise e rafforzando la presa su di lei, si voltò per andarsene.
“Adrien, aspetta…Kagami…” 
Una lacrima scese sul viso di Marinette, la vista si annebbiò e le due figure diventarono sempre più impercettibili, improvvisamente le si palesò davanti il maestro Fu.
“I Miraculous e Parigi sono in pericolo, c’è solo una cosa che posso fare! Ecco tu sarai colei che mi succederà, la Miracle Box è tua adesso, fanne buon uso…”
“Maestro Fu…non lo faccia la prego, non può, io non posso, noooo…” 
La funesta risata di Papillon echeggiò nell’aria, era pronto a schiacciarla come un insetto…
 
Un urlo strozzato nel buio della stanza ed il cuore che batté vorticosamente nel petto, Marinette si svegliò di soprassalto, si guardò intorno e cercò di regolarizzare il respiro. 
Ancora, l’aveva fatto ancora quel sogno angoscioso.
Si girò sul fianco e la vide lì vicino a lei, ben appiccicata sulla bacheca: la foto di Adrien.
La sfiorò delicatamente con le mani e non riuscì a trattenere un sospiro:
che pena, purtroppo non era solo il frutto della sua immaginazione, era successo davvero!
Aveva visto con i propri occhi Kagami stringere Adrien, aveva visto come vogliosamente lei ha guardato le labbra di lui e come si è sporta sul suo viso. 
E no, non ce l’aveva fatta a vedere oltre, non poteva guardare quel bacio, non c’era riuscita ed era scappata via. Quante possibilità c’erano che Adrien avesse rifiutato Kagami? Nessuna. 
Tristemente scosse la testa e si rigirò nuovamente nel letto, come non notare lo splendente grammofono che spiccava nell’oscurità della sua cameretta.
Anche quella era la nuova, dura e cruda realtà. Il maestro Fu era stato costretto a lasciare il suo ruolo di guardiano ed ora era lei l’unica responsabile di questi preziosi gioielli.
Iniziò a fissare il soffitto, avrebbe voluto davvero riprendere il sonno ma niente: troppi pensieri le invadevano la testa. 
Lei non poteva farcela, come avrebbe sconfitto Papillon? 
Non aveva più a disposizione la saggezza millenaria del Maestro Fu; e non poteva più contare sui suoi preziosi amici perché erano stati tutti smascherati. 
Una zampetta le sfiorò la guancia: “Marinette…hai ancora sognato Adrien ed il Maestro Fu?” 
“Si, Tikki…io non lo so… non so davvero come andare avanti”
La tenera coccinella le si parò davanti e cercò di confortarla:
“Marinette, ricordi la prima volta che ci siamo incontrate?”
Un sorriso si increspò sulle labbra della ragazza, come poteva dimenticarlo? Quando qualche anno fa per la prima volta si era ritrovata tra le mani quei graziosi orecchini tondi ed era apparsa Tikki aveva avuto paura, e quando la kwami poi le aveva spiegato il motivo di tutto ciò fu invasa dal senso di inadeguatezza: lei una Supereroina? Come, visto che era goffa, impacciata ed insicura? Eppure lo era diventata, ci era riuscita, aveva superato i suoi limiti ed ora era Ladybug.
“Marinette io lo so che sono cambiate molte cose ma io ci sono e ti sosterrò sempre e anche tutti gli altri kwami la pensano come me! Il maestro non poteva fare scelta migliore”
“Grazie Tikki!”
“E…ti ricordi la prima volta che hai conosciuto Adrien?”
Anche quello Marinette lo ricordava bene. L’aveva giudicato frettolosamente, credeva fosse il solito figlio di papà, viziato come Chloè e invece si era sbagliata, completamente!
“Ma non è la stessa cosa Tikki! Io li ho visti...”
“Non proprio…tu hai visto fino ad un certo punto, non sai come sia andata a finire…”
“E come vuoi che sia finita? Si saranno baciati appassionatamente e persi l’uno tra le braccia dell’altro eh…oddio non posso pensarci!”
“Va bene ok, cambio discorso, basta Adrien…pensiamo positivo, dopotutto non è l’unico bel ragazzo di Parigi…che mi dici di Luka?”
“Cos??eh…???” Marinette si ricompose un attimo, stava per strozzarsi con la sua stessa saliva.
“Cosa…cosa c’entra ora Luka?”
La risata cristallina di Tikki fece quasi indispettire Marinette.
“Beh…diciamo che è stato tempestivo il suo abbraccio dopo quello che hai visto accadere tra Adrien e Kagami…”
“E’ un amico…” “Un amico molto affascinante che più di una volta ti ha fatto intendere…”
“Ma…ma che dici Tikki?...cioè si, è vero mi ha dedicato una canzone, ha sempre una parola affettuosa per me e mi capisce ed è si…beh si…è anche bello, intrigante…e il suo abbraccio, oh beh è riuscito ad essere dolce e eccitante allo stesso tempo!…” Marinette si tappò la bocca con entrambe le mani ed arrossì considerevolmente, aveva iniziato a straparlare.
“Non mi guardare così!”
“Così come?” La piccola coccinella inclinò lievemente la testolina ridacchiando.
“Uh…ma…è tardissimo…io devo dormire Tikki, altrimenti domani mattina chi si alza!”
“Perché di solito è facile?, ahaha, scusami e comunque non ho finito…” “Ancora?” 
“No tranquilla non voglio stuzzicarti ancora con Luka, ma voglio ribadire un importante concetto” 
Marinette prese la sua kwami tra le mani e poggiò la sua fronte con la sua: “Ti ascolto”
“Tu sei la straordinaria Ladybug sia con che senza la maschera. E non sei sola, ci siamo noi kwami e…Chat Noir lui ti vuole davvero bene, ha piena fiducia di te e ti supporterà sempre! Notte notte”
 
Chat Noir, Marinette ebbe un sussulto nel sentire quel nome, il suo “chaton”.
Il giorno in cui tutto era cambiato lui era lì, le aveva dimostrato che ci sarebbe sempre stato e l’aveva abbracciata anche lui. 
Marinette si coprì il viso con il cuscino, se le braccia di Luka erano state piacevoli ed attraenti quelle di Chat, così forti e muscolose erano state totalmente rassicuranti, irresistibili e…sexy, dannatamente sexy! Oh quanto avrebbe voluto adesso essere di nuovo stretta e accoccolata al suo petto… aspetta, cosa?? 
 

It could be the End it could be the BegginingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora