CAPITOLO 1

73 2 0
                                    

GAIA

Come ogni mattina da quando ho chiesto il trasferimento nell'azienda in provincia di Arezzo alle 5:40 entro in fabbrica, saluto alcune mie colleghe prima di entrare negli spogliatoi a cambiarmi e torno all'entrata per prendere il caffè alla macchinetta automatica e fumarmi una sigaretta prima dell'inizio del mio turno, Elisa una ragazza bionda sempre al mio fianco alla manovia mi segue fuori e mi imita.
- Allora, é passata una settimana, come ti trovi qui? -
- Bene Elisa, molto meglio di dove ero prima -
- Ancora non mi hai detto perché hai chiesto il trasferimento. La scusa dei tuoi genitori non sta in piedi -
Sorrido buttando fuori il fumo dalle labbra mentre con la coda dell'occhio noto un ragazzo che non ho mai visto appoggiarsi al muretto a fumare.
- Lo so Elisa, diciamo che è la prima che mi é venuta in mente -
- Vedi? Voglio sapere tutto! -
- Quando me la sentirò ti racconterò tutto -
- Lorenzo buongiorno, stai meglio? -
La sento dire rivolgendosi al ragazzo moro che ho notato poco prima.
- Si, grazie Elisa - Risponde. La sua voce é calda e un po' roca, mi giro per guardarlo; capelli sotto l'orecchio castani scuri, alto, due spalle che non finiscono più, orecchino sul sopracciglio sinistro e alcuni tatuaggi escono fuori dalle maniche della vestina che indossa.
Guardo Elisa che mi sorride, mi  prende a braccetto e dopo aver buttato  le nostre sigarette entriamo dentro avviandoci alle nostre postazioni.
- È il nostro capoturno. Bello vero? - Mi dice.
- Beh, sarei pazza se dicessi il contrario - Rispondo.
Suona la campanella e Lorenzo si avvicina a me e ad Elisa.
- Considerando che conosco tutti in questo reparto... Tu devi essere Gaia -
Dice senza staccare lo sguardo da un foglio che tiene in mano.
- Si, sono io - Rispondo.
- Bene... Stamani sei ai collaudi, mi manca gente lì -
- Perfetto. So andarci da sola - Rispondo prendendo la borsa  con i miei attrezzi dal cassetto senza degnarlo di uno sguardo.
Dalla mia postazione vedo Lorenzo che gira di continuo intorno ad Elisa, parlano, ridono, e ogni volta  appena Lorenzo  si allontana Elisa mi dice qualcosa che non riesco a capire, ma la sua faccia mi fa sorridere.
Appena suona la campana che ci avvisa della pausa mi sento afferrare per un braccio: Elisa.
- Ma che cazzo dicevi Elisa? Non ho capito una parola -
- Ora te lo spiego. Prendiamo il caffè -
Elisa fa I due caffè alla macchinetta e mi trascina fuori nel piazzale.
- Ecco il tuo caffè. Non penserai che Lorenzo gira intorno a me vero? -
- Non penso niente Elisa. Stai facendo tutto da sola -
- In realtà voleva avere informazioni su di te -
-Ah si? Informazioni di che tipo -
- Di ogni genere. Maaaa ti devo avvisare Gaia perché sei mia amica. Solitamente appena ha avuto quello che vuole chiude. Quindi se ti vuoi fare un giro sulla giostra fai pure -
- Non sono interessata -
- Ho visto ragazze piangere per lui -
- E che sarà mai? Rocco Siffredi? -
Elisa inizia a ridere contagiando anche me.
Fumiamo e rientriamo nel nostro reparto, mancano solo 2 ore alla pausa pranzo, mi concentro sul mio lavoro scambiando qualche parola con il mio collega Filippo; un bel ragazzo, alto biondo occhi azzurri, un principe azzurro con lo sguardo da strafottente.
- Quindi lavoravi nella filiale di Milano? -
- Si Filippo.. E tutto sommato cambia poco rispetto a qui, soltanto che é meno caotico -
- Ci credo... Questo è un piccolo paesino in provincia di Arezzo, mica una città come Milano -
Chiacchierando arriviamo a 12:00, suona la campana e mentre gli altri corrono verso la mensa per arrivare per primi in fila io sbadiglio svogliatamente, prendo un caffè alla macchinetta, vado nel piazzale e mi siedo su un pancale abbandonato da una parte.
- Vedo che hai fatto amicizia con tutti in reparto -
Alzo lo sguardo e Lorenzo é in piedi di fronte a me che gira la paletta nel suo caffè.
Annuisco e prendo una sigaretta nella tasca della vestina.
- Non vai in mensa? - Mi chiede per attaccare bottone.
- No, ormai mi sono abituata a saltare il pranzo - Rispondo.
- Anche io. Abbiamo qualcosa in comune -
Si siede accanto a me e mi sposto un po' per mantenere le distanze dopo le parole che mi ha detto Elisa; certo, guardandolo meglio un giro in giostra lo meriterebbe proprio.
- Ti allontani? Non ho mai mangiato nessuno! - Mi dice ridendo mentre si accende una sigaretta.
- No.. Ti ho solamente fatto spazio - Rispondo
- Quanti anni hai Gaia? -
- Ah, ti ricordi il mio nome! 20 -
- Ne dimostri di più -
Lo guardo alzando un sopracciglio.
- Non é una bella cosa da dire a una ragazza - Rispondo ridendo.
- No, non volevo offenderti... Il tuo modo di parlare, di muoverti... Sembri più matura rispetto alle ragazze della tua età -
- Ok, perdonato! -
Finisce di fumare e tira fuori dalla tasca un kinder cioccolato, lo divide in due e me ne passa mezzo.
- Andiamo Gaia! A tutti piace il cioccolato! Prendilo! -
Sorrido e prendo la cioccolata.
- Grazie -
- Capirai Gaia... -
Piano piano iniziano a scendere dalla mensa, intravedo Elisa che mi rivolge un sorriso malizioso prima di avvicinarsi con la sigaretta in bocca.
- Hai fatto amicizia con la mia amica vedo - Dice rivolta a Lorenzo.
- Già.. La volevi tutta per te? -
- No no... La divido volentieri -
- Ragazzi vi ricordo che sono qui insieme a voi... - Li interrompo.
Lorenzo prende il suo cellulare e dopo qualche secondo suona il mio avvisandomi di una notifica di Facebook.
- È la mia richiesta di amicizia... - Mi dice Lorenzo alzandosi. - Bella foto del profilo Gaia - Continua allontanandosi con il sorriso stampato in faccia.
- Colpita e affondata - Mi dice Elisa sedendosi accanto a me.
- Cosa!? Ma che ca... Non ci ho capito niente! -
- Tu forse no, ma lui si... È bravo a catturare le sue prede -
- Ma cosa stai dicendo? Ti assicuro che non voglio fare nessun giro sulla giostra Elisa -
- Pensaci... Secondo me... -
- Basta Elisa!! - La interrompo dandole una piccola spinta ridendo.
- Però ammetto che é strano - Risponde.
- Cosa -
- Di solito ci mette più tempo, stavolta si é buttato subito -
- Andiamo scema che tra 2 minuti suona! -
Passo il resto delle ore a parlare con Filippo, ridiamo e scherziamo fino alle 14:40 quando finalmente suona la campanella, entro negli spogliatoi, mi cambio ed esco per andare al parcheggio.
- Gaia! Aspetta! -
Sento urlare dietro di me riconoscendo la voce di Lorenzo. Mi blocco e mi volto per aspettarlo.
- Mi sa che domani ti cambio posto a lavoro - Mi dice camminando al mio fianco.
- Come mai? Manca qualcun altro? - Chiedo.
- Ma no! Hai passato tutto il turno a ridere e scherzare con Filippo -
- Non sapevo che fosse vietato... Abbiamo fatto tutto il nostro lavoro -
- Lo so, ma non mi piace vederti scherzare con un ragazzo in quel modo -
- È uno scherzo? -
- No, mi ha dato noia e te l'ho detto - Risponde serio.
- Va bene, lo terrò a mente - Dico aprendo la mia Punto nera.
- Ci... Vediamo domani Gaia -
- OK. Ciao -
Torno a casa e infilo subito sotto la doccia mentre le parole di Lorenzo mi rimbombano nella testa.
Una volta uscita mi sdraio sul divano con indosso ancora l'accappatoio e accendo la TV.
Pochi minuti e mi arriva un messaggio su messanger di Lorenzo.
" Non volevo turbarti con le mie parole... Ho visto che ci sei rimasta male"
" No, semplicemente non me l'aspettavo. Ti ho visto incazzato, non so se avevi discusso con qualcuno prima, magari poi  te la sei rifatta con me anche se non c' entravo niente"
" Non ho discusso con nessuno, é vero quello che ti ho detto. Per quello ero nervoso. Mi ha dato noia vederti con Filippo"
" OK"
" OK? Tutto qui? -
Sospiro. Questa conversazione sta prendendo una brutta piega e non so più cosa rispondere.
" Cosa devo dire? " Domando.
" Magari pensavo che mi avresti chiesto perché mi ha dato noia "
" Non voglio saperlo 🙈 " Provo a buttarla sullo scherzo.
" Quindi pensi di evitare il discorso a vita?"
" Posso? Davvero??"
Passa qualche secondo prima che mi risponde.
" Mi fai ridere Gaia. Mi dai il tuo numero così ti chiamo? "
Chiudo la chat e metto il telefono da una parte. Ma perché mi metto sempre nei guai? A Milano il capoarea e sono scappata, adesso il capoturno, non ne combino una buona.

E POI FINALMENTE TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora