Le acque del Lago Nero sembravano più profonde del solito. La superficie era talmente scura e liscia, che ad Harry sembrava quasi uno sfondo finto.
Eppure era così vero, segreti e creature dall'aspetto orrendo nuotavano nei fondali del lago, gli venne la pelle d'oca quando i ricordi del quarto anno, durante la seconda prova del Torneo Tre Maghi, riaffiorarono nella sua mente. Ricordava ancora la sensazione dell'acqua fredda che lo avvolgeva completamente, il costante senso di paura che gli si leggeva negli occhi e il senso di impotenza che sentiva scorrere nelle vene del suo corpo. Come dimenticare il respiro di sollievo che abbandonò la sua bocca una volta arrivato in superficie, con Ron e la piccola sorellina di Fleur.
Ed in quel momento i pensieri non erano tanto differenti: si trovava spesso a sospirare di sollievo quando ci passava davanti, come se quelli fossero lontani ricordi e che non era più nei pericoli delle profondità di quel lago.
Il vento di novembre inoltravo iniziava a farsi sentire, ma ad Harry piaceva quella sensazione di fresco che gli si abbandonava addosso. Disteso lì, sul verde dei campi, a pochi centimetri dall'acqua, concentrato su uno dei tanti incantesimi che ultimamente non gli riusciva per nulla. Aveva la testa completamente altrove, e di sicuro non era l'unico ad essersene accorto. Tutta la combriccola degli insegnati pareva d'accordo con lui, ed i suoi amici si trovavano sempre lì, a cercare di farlo cadere dal mondo dei sogni.
Scosse la testa, arrendendosi quasi all'istante. Proprio in quell'attimo si rese conto di essere in ritardo per la colazione, a breve le lezioni sarebbero cominciate e lui non aveva la minima intenzione di mettere piede nelle varie aule senza prima essersi riempito quanto bastava lo stomaco.
Corse in Sala Grande, dove non poté fare a meno di notare che quel giorno i ragazzi seduti sembravano essersi moltiplicati. Cercò con lo sguardo i suoi amici, ma non vide altro che centinaia di teste che si muovevano. La testa gli faceva così male.
"Potter, sembra che ti abbiano torturato sta notte. Cos'è, non ti hanno dato il bacio della buonanotte?" Una voce dall'espressione acida e parecchio stronza lo riportò alla realtà, facendogli quasi dimenticare perché la testa avesse cominciato a girare.
Una testa dai capelli biondo platino si trovava proprio lì, davanti alla sua figura, con tutta la sua altezza che fece sentire il corvino nettamente inferiore. Gli occhi del biondo lo scrutarono dall'alto verso il basso, chiedendosi poiché il ragazzo non gli stesse rispondendo a tono, come faceva sempre d'altronde.
"Malfoy, vedo che non smetti mai di essere così stronzo. Cos'è, non ti hanno succhiato a sufficienza il cazzo ieri?" Borbottò Harry, stupendosi di sè stesso e della fantasia che aveva utilizzato nello rispondere. Al biondo subito cadde il sorriso, mentre le sue iridi si trasformavano in puro fuoco e cercò di trattenere l'ira che irradiava nell'azzurro dei suoi occhi. Harry si concesse un ghigno di soddisfazione, mentre il ragazzo di fronte pensava a come fargliela pagare. Ma non ebbe abbastanza tempo, poiché gli amici del corvino lo raggiunsero lì, alla soglia dell'enorme porta.
"Harry, tutto okay? Andiamo a sederci." S'intromise Hermione, lanciando un'occhiata al biondo, stendendo un braccio verso il suo amico che, però, sembrava ancora impegnato a guardare il suo acerrimo nemico dalla divisa verde.
"Vedi di seguire il consiglio della tua amichetta, prima che io ti riduca in succo di zucca." I due si lanciarono un lungo sguardo di sfida, ed Hermione fissava i due sconcertata. Infatti, la ragazza, aveva già capito da tempo che fra i due c'era un rapporto strano. Si odiavano certamente, era la cosa più vera che si potesse affermare fra i corridoi di Hogwarts, ma era certa che qualunque cosa li legasse, non si fermava di certo al solo disprezzo che condividevano l'uno per l'altro. E ne ebbe quasi conferma in quel momento, quando le guance di Draco si dipinsero di un lieve rosso nel momento in cui gli occhi di Harry indulgiarono un po' troppo insistentemente su quelli di lui. Fu così che quest'ultimo corse via da lì, facendo sì che le loro spalle si scontrassero in modo brusco. Tutto ciò era un mistero per lei, ma era fervamente convinta che fosse suo compito scoprire cosa si celasse dietro quelle sceneggiate di odio.
Il corvino buttò un sospiro di frustazione, mentre si passava una mano sul viso.
"Sei sicuro di stare bene?" Gli chiese l'amica, mentre prendevano posto accanto Ron.
Egli annuì semplicemente, mentre si riempiva il piatto di fette biscottate.
Nel frattempo non poté che riflettere su quanto accaduto, chiedendosi interiormente una spiegazione del perché il suo cuore avesse cominciato a battere così velocemente. Negò che fosse per l'insolita vicinanza fra di loro, ma tanto meno non poteva essere stato causato dagli occhi vitrei del biondo, che lo scrutavano con attenzione.
Spalmò la marmellata in una delle fette biscottate, iniziando a gustarsi il suo dolce sapore.
Poco dopo però, uno strano conato di vomito parve risalirgli dritto in gola e fu costretto a fermarsi al terzo morso. Okay, quella era decisamente una strana giornata. Decise di non farci caso e continuare a metter giù qualcosina, tanto per non trovarsi senza forze durante il corso delle lezioni.
I tavoli si svuotarono e subito i vari alunni delle diverse casate si recarono in classe, per le lezioni che avrebbero avuto luogo a breve.
Anche Harry, Ron ed Hermione lasciarono i propri posti per raggiungere l'aula, anche se con nessuna voglia da parte dei ragazzi. La prima ora ebbero lezione di erbologia con i Tassorosso, la seconda incantesimi con i Corvonero e le successive due ore nuovamente con i Tassorosso per svolgere insieme la noiosissima lezione di Storia Della Magia.
Solo Hermione parve seguire con interesse le due ore, anche se ad un certo punto Harry e Ron la beccarono a dormire seduta stante.
Durante l'ora di Volo, subito dopo aver pranzato, ci fu l'ennesimo scontro fra Harry e Draco.
Il tutto ebbe inizio appena cinque minuti prima che terminasse la lezione, ed Harry aveva ben deciso di allontanarsi dal resto dei compagni per prendere un po' d'aria da solo. Eppure da solo non era, poiché dopo appena un minuto dal suo arrivo all'entrata del castello, notò la presenza di Draco di spalle, impegnato a scrivere rapidamente qualcosa su un foglio.
"Così, oltre a volere l'attenzione di tutto il mondo, non sai neanche farti i cazzi tuoi." Sbottò quest'ultimo, nascondendo il pezzo di carta dentro ad un libro. Si girò verso il ragazzo, ancora con quello sguardo di odio che Harry conosceva sin dal primissimo anno. Inconfondibile.
Egli parve preso alla sprovvista, poiché il suo unico scopo era quello di starsene da solo e di certo non vi era incluso Draco nel suo "starsene isolato dal resto dei compagni".
"Tranquillo Malfoy, non mi faccio i cazzi di nessuno, tanto meno i tuoi." Affermò di rimando, cercando il più possibile di aggiungere quella nota di disprezzo nella sua voce che, invece, sembrava essere spontanea per il ragazzo di fronte a lui.
Draco si limitò a lanciargli uno sguardo di puro odio, non potendo però fare a meno di avvicinarsi al corvino, come se fosse attratto da una calamita.
"Potter..." Sussurrò, ormai ad una distanza quasi del tutto inesistente. Alzò un braccio lentamente e poi con le dita sfiorò il viso di Harry, in modo delicato, avendo quasi paura che si rompesse davanti ai suoi occhi. Harry rimase senza parole, era come se la sua forza di volontà l'avesse abbandonato d'un tratto.
Sentire le dita dell'altro accarezzargli il viso con estrema lentezza e fragilità, gli causò un senso di pensantezza all'altezza del petto e nel suo addome si aprì un vuoto inspiegabile. Sentiva lo stomaco letteralmente sottosopra, come se fosse diventato una miscela di liquidi. Rimase col fiato sospeso, dimenticandosi di respirare. Poi il biondo scomparve, lasciando soltanto una scia di profumo che sembrò ossigeno per i polmoni di Harry.
Con le guance infuocate ed il cuore che batteva in modo anomalo come quella stessa mattina, egli raggiunse la sua camera cercando di accantonare in uno spazio remoto del suo cervello quanto appena successo. Quella notte non dormì affatto, rendendosi conto che la porta della gabbia in cui aveva deciso di buttare il ricordo con il biondo, era rimasta aperta e non per niente intenta a chiudersi.
Così si trovò la mattina successiva con la testa completamente altrove e raggiunse da solo l'aula di pozioni. Senza neanche farlo di proposito, quel giorno aveva la prima ora di lezione con i Serpeverde, ma fortunatamente non vi era alcuna traccia del biondo. La lezione iniziò e per Harry fu la solita cantilena noiosa che non riusciva proprio a seguire: non sapeva nemmeno cosa il professore avesse chiesto di preparare. Soprattutto durante quell'ora, dove la sua mente e tutta la sua attenzione era completamente rivolta al pomeriggio precedente, in cui si era ritrovato ipnotizzato al lieve tocco da parte del suo presunto nemico. Non ci stava proprio con la testa nell'ultimo periodo, decise infatti di credere che il suo insolito comportamento fosse dovuto a questo.
Poi la porta si aprì di scatto, circa una mezz'ora dopo l'inizio dell'ora, dove nel frattempo tutti avevano cominciato a mescolare qualcosa all'interno dei loro calderoni. La porta aperta rivelò la presenza di Draco ed Harry non potè ignorare il senso di oppressione che lo avvolse quasi all'istante.
Tutti rivolsero il loro sguardo verso il ragazzo in piedi davanti alla porta. Nel suo viso si creò subito un'espressione mista tra il disgusto ed il piacere.
"Oh Merlino, Potter, ma quanto profumo ti sei buttato addosso oggi? Hai un appuntamento con una povera sfigata?" Ghignò, guardandosi in giro per cercare un posto. Tutta l'attenzione era ormai su di lui ed il silenzio regnava sovrano fra quelle mura.
Harry si sentì d'un tratto pesante, non capendo il perché della sua affermazione. Non trovò comunque modo di rispondere, preferendo starsene zitto.
"Signor Malfoy, quello è l'odore che percepisce lei all'interno dell'Amortentia." Pronunciò Lumacorno, dando inizio ad una guerra interiore sia per il biondo, che per il corvino. Harry smise di respirare regolarmente, sentendo il viso avvampare senza poterlo evitare in alcun modo. Cercò lo sguardo del ragazzo ai cardini della porta, e lo trovò già su di lui.
Draco rimase paralizzato, non ebbe il coraggio di proferire. Riusciva a sentire il suo cuore minacciare di uscirgli dalla gabbia toracica, temendo allo stesso tempo che potesse avvertirlo qualcun altro.
Le sue goti si tinsero di rosso e un luccichio improvviso s'impadronì dei suoi occhi.
Fu così che Draco scappò dalla classe in fretta e furia, sbattendo la porta dietro di sè.
Harry non riusciva a spiegarsi cosa fosse appena successo e pregò che nessuno facesse alcun tipo di domande. Hermione, che si trovava vicino a lui, gli strinse la mano sotto al tavolo per attirare la sua attenzione senza dare troppo nell'occhio, ma nella stanza era calato un silenzio tombale ed ella non potè parlare senza farsi notare.
"Harry, seguilo." Disse semplicemente. Egli sentì la sua voce ovattata e, girandosi intorno, vide negli occhi di tutti un segno di approvazione. Per quanto potessero essere nemici quei due, avevano tutti visto il terrore negli occhi del biondo quando stava abbandonando l'aula.
Esitante, il ragazzo si alzò dal posto e cercò di seguire Draco. Non aveva la minima idea di dove potesse essere fuggito, sapeva soltanto che sentiva nuovamente la sensazione di star per vomitare, proprio come la mattina prima.
Raggiunse il primo bagno che gli capitò davanti, cercando ancora di spiegare a sè stesso dell'accaduto. Davvero Draco aveva percepito il suo odore nel filtro d'amore più potente e pericoloso che esistesse? Pareva così impossibile a dirsi, eppure i suoi occhi sembravano così spaventati a quell'affermazione. E lui, invece, che odore riusciva a captare? Probabilmente non ci aveva nemmeno fatto caso, troppo perso dalla percezione di stranezza che gli aveva rubato il cuore in quel momento. Poteva tutto essere solo un brutto scherzo, uno scherzo di cattivo gusto però.
E forse anche senza senso: perché mai Draco Malfoy dovrebbe fingere di essere innamorato della persona che odia di più?
Prima di poter compiere il primo passo all'interno del bagno, avvertì dall'altra parte della stanza un singhiozzo. Draco si trovava seduto a terra, con le mani che gli coprivano il volto e le ginocchia all'altezza del petto. Anche quello sembrava uno scherzo: Draco Malfoy che piangeva seduto sul pavimento di un sudicio bagno?
Harry fece qualche passo in avanti, non avendo idea di come approcciarsi.
Però, il biondo parve percepire la sua presenza al minimo rumore.
"Che cazzo ci fai qui? Sparisci all'istante, Potter." Mormorò lui, alzandosi dal pavimento come se fosse diventato all'improvviso lava bollente.
Il suo viso era ancora più rosso di prima e le lacrime rigavano le sue guance. Diede le spalle al corvino, mentre si piegava sul lavandino per sciacquarsi la faccia. Si sbottonò la camicia, come se non riuscisse a respirare. Aria. Gli serviva aria e con Harry lì dentro non poteva averne.
Si girò furtivamente quando notò che il ragazzo non l'aveva lasciato da solo, si trovava ancora lì, a debita distanza.
"Cazzo Potter, ti farai uccidere. Ho detto che devi toglierti di mezzo." Continuò il biondo, ma quando vide completa indifferenza da parte dell'altro, sfoderò dalla tasca dei suoi pantaloni la sua bacchetta.
"Stupefic-" Provò lui, ma la sua azione fu interrotta.
"Expelliarmus." Disse Harry, facendo volare via la bacchetta del ragazzo che aveva davanti. Draco gli lanciò uno sguardo incredulo, ricominciando poco dopo a tremare da capo a piedi. Come poteva essere diventato così debole da farsi battere da uno come Harry?
"I-io ci ho provato, ma n-non ci sono riuscito." Sussurrò il biondino, sul punto di scoppiare a piangere una seconda volta. Si stava arrendendo, cosa che non succedeva mai ad un Serpeverde. Non ad un Malfoy.
"Provare a far cosa?" Continuò l'altro, non avendo il coraggio di avvicinarsi.
"Ho p-provato a non nutrire alcun tipo di sentimenti per te. Ma non ci sono riuscito. Ho f-fallito." Replicò timidamente. Ad Harry quel ragazzo non parve nemmeno Draco Malfoy.
"Tu che per tutti questi anni non hai fatto altro che ignorarmi e se non fosse stato per le mie provocazioni, non mi avresti nemmeno degnato della minima parola. Tu che non ti accorgi del modo in cui ti guardo, anzi, del modo in cui ti mangio con lo sguardo. Tu che non capisci che la tua vicinanza mi manda a puttane il cervello e sono costretto a scappare per evitare di sbatterti su ogni muro del castello. Tu che mi parli con quelle labbra che Merlino solo sa cosa vorrei farci. Hai idea di come io mi senti ogni fottuto giorno della mia fottuta vita? Ne hai idea?" Disse senza mai fermarsi, arrivando quasi ad urlare al termine. Non seppe come reagire a quella dichiarazione, sentendosi come in bilico sul precipizio. Provava davvero tutte quelle cose?
Non sapendo cosa fare, si avvicinò al biondo per cercare di calmarlo, tremava da capo a piedi.
Lo afferrò per le braccia, ma egli non fece altro che divincolarsi come se la presa del corvino fosse veleno. Ed effettivamente lo era.
"Non toccarmi. Vattene, cazzo." Mormorava il biondino, prima che Harry lo bloccasse al muro. Portò le braccia del ragazzo sulla superficie fredda delle pareti, mentre Draco non poteva far altro che allontanare il suo viso da quello di Harry.
Pian piano, in quella stessa posizione, Draco parve calmarsi, anche se il corvino sentiva comunque il cuore di lui che batteva troppo forte per i suoi gusti.
Harry incastrò il verde dei suoi occhi con il grigio tempesta degli occhi di Draco, che erano ancora imperlati delle lacrime. Aveva il viso pieno di macchie rosse e più Harry si avvicinava, più il biondino non riusciva a non arrossire.
Così Harry poggiò la testa sulla sua spalla, facendo indietreggiare per quel che poteva l'altro.
Poi Draco avvertì le labbra di Harry che gli sfioravano il collo, per poi iniziare proprio a baciare alcune parti di pelle. Inspirava il suo delicato profumo di dolce, per quanto all'esterno potesse sembrare tutt'altro.
Draco si sentì cedere le gambe e cercò in qualche modo di fermare le azioni del corvino, ma senza risultati. La scia di baci raggiunse la sua mascella e, prima che potessero terminare il loro viaggio sulle sue labbra, Draco trovò la forza di allontanare Harry da sè.
"C-cosa stai facendo?" Cercò di dare l'impressione di autocontrollo e soprattutto di piena autorità, ma diede l'esempio di debolezza. E ancora una volta si rese conto dell'effetto negativo che quel ragazzo era in grado di infliggere in lui.
"Non lo vuoi?" Rispose il corvino, con un filo di voce.
Draco gli lanciò uno sguardo di confusione e quasi di sgomento, prima di scattare in avanti per andarsene e poter riprendere a respirare tranquillamente.
Harry gli impedì pure quello.
"Malfoy, sii sincero. Non lo desideri?" Ricominciò poi, sentendo dentro di sè un'insaziabile voglia di sentire le sue labbra su quelle del biondo.
Perché reprimere i propri sentimenti, se tanto poi vengono a galla comunque?
Anni ed anni di finzione quelli da parte di Draco, ma lui sapeva che per Harry era lo stesso?
Così, senza aspettare alcuna risposta, Harry baciò Draco. Un bacio che nacque da una fusione così debole e timida, ma che si transformó in un qualcosa di troppo passionale per essere descritto.
Prima che quel bacio potesse mutare in qualcosa di più spinto e carnale, Harry si svegliò alla riva del Lago Nero. Ebbe subito la sensazione che qualcosa non andasse e fece cadere subito lo sguardo sul peso che sentiva nei suoi pantaloni: una maledetta erezione. Aveva avuto un'erezione sognando il biondino. Harry si lasciò sfuggire un gemito di nervosismo, coprendosi il viso che andava in fiamme con la cartella scolastica. Cavolo, cos'era in grado di fare quel Malfoy soltanto con i suoi occhi di ghiaccio.questa è la prima oneshot della raccolta, se avete qualche coppia in particolare che preferirete vedere in avanti, non siate timidi e fate pure le vostre richiese (sempre se le ship sono di mio gradimento lmao)
niente, spero vi piaccia.-personaggio preferito di harry potter? e perché?
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