Mi ha sempre affascinato il lato recondito di ognuno di noi.
Quel luogo intimo e personale in cui essere ciò che socialmente non sarebbe accettato, o semplicemente compreso.
Qui la propria stravaganza riscopre praterie in cui deflagrare in schegge di sana follia, quell'insania circoscritta al pensiero ipotetico.
Cinismo e crudeltà come bontà e amore.
Essere non ciò che si è ma ciò che la trasgressione e l'evasione dal reale ci impongono di sperimentare.
Non siate folli, siate in grado di celarvi dietro veli di apparenza, scenari di ordinarietà, sipari del teatro dell'assurdo che ci appartiene, in quanto profondamente nostro.
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Il Teatro dell'assurdo
Non-FictionViviamo di una follia latente la cui unica inibizione è la costrizione imposta dalla convenzione. Poche righe.