A prima vista

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Quanto avrei preferito morire piuttosto che vivere nel corpo di un predatore.
Mi chiedo quasi spesso se Carlisle abbia fatto la scelta giusta nel trasformarmi.
"Avrei preferito morire" continuavo a ripetermi nella mente.
Sarebbe stato meglio salvare qualcuno che meritasse davvero di essere salvato. Io non lo meritavo.
Lo stai di nuovo pensando?  una voce nella mia testa rimbombò. Era Alice.
Non risposi.
"È ora di entrare" disse Emmet, guardando tutti noi con un espressione seria.
Il liceo è il vero motivo per cui avrei voluto poter dormire.
Un mucchio di ragazzi che ridono e scherzano con persone che neanche sopportano. E poi si chiedono perché noi siamo sempre sulle nostre..
Stare sulle nostre è la cosa giusta da fare. Proprio perché avremmo dovuto cambiare di nuovo città fra un po'.
Lo facciamo spesso, partiamo in modo che la gente non abbia dubbi sul perché sembriamo ancora diciassettenni durante l'ultimo anno.
Edward che fai non entri pensò Jasper, guardandomi curioso.
"Io e Jasper iniziamo ad entrare" disse Alice, dirigendosi verso l'edificio numero 6, dove avevamo la prima lezione.
Decisi di seguirli subito, per non rimanere da solo davanti alla mia macchina, una Volvo tirata a lucido, con un mucchio di gente che faceva strani pensieri.

Entrai, dirigendomi verso il nostro tavolo, lontano da tutto il resto degli studenti.
Fu proprio in quel momento che sentì il mio nome. Mi voltai velocemente e notai un volto mai visto prima.
La fissai con uno sguardo fulminante e tenebroso per mezzo secondo. Aveva occhi scuri, color cioccolato. La nuova studentessa Isabella Swan. Figlia del capo della polizia di Forks, Charlie Swan. Bella, correggeva tutti quelli che la chiamavano con il nome intero.
Mi girai, con uno sguardo annoiato. Non era stata lei a pronunciare il mio nome.
Ovviamente ha già una cotta per i Cullen. Riconobbi la 'voce': Jessica Stanley. Ci è voluto un po' perché smettesse di darmi fastidio.
Fidati, non perdere tempo. Non ti noterà mai. Non perché tu non sia carina, ma a quanto pare nessuna qui è abbastanza per lui. disse alla nuova arrivata. Abbozzai un sorriso, quando notai che lei mi stava osservando.
Ricambiai, con un'espressione curiosa, quasi arrabbiata. La vidi rabbrividire.
Mi voltai subito, guardando i miei fratelli.
"C'è una nuova arrivata. Sembra avere un profumino" disse Emmet, ridacchiando.
"Personalmente sembra abbia l'odore di tutti" disse Rosalie, orgogliosa.
"Jasper tu che ne pensi?" gli chiese Emmet.
"Ha un buon o-odore.." Jasper è l'ultimo vegetariano nella nostra famiglia. È più complicato per lui trattenersi dalla voglia di sbranare qualcuno. Fortunatamente Alice lo aiuta a non perdere il controllo.
Perché Eric la sta fissando....specialmente Mike.  pensò Jessica.
Ah ecco. Era gelosa perché la nuova arrivata aveva già le attenzioni di tutti, e lei no.
"Jessica Stanley è gelosa della nuova arrivata" dissi ai quattro vampiri di fronte a me, sorridendo.
"Perché dovrebbe essere gelosa, ha di buono solo l'odore" disse Rosalie, sulle sue.
"Avevi detto che non ha un bell odore" commentò Emmet, alzando le spalle "Non è poi così brutta"
Emmet mi fece l'occhiolino quando Rosalie lo colpi' sulle testa.
Io mi voltai nuovamente verso il tavolo dove era seduta la nuova arrivata, con il suo gruppo di umani.
Edward Cullen ti sta fissando.  le disse Jessica.
Non mi voltai subito. Volevo incontrare il suo sguardo, e capire perché non riuscivo a sentire i suoi pensieri, ma la sua voce nelle menti degli altri. Anche se dovrei esserne felice. Uno in meno. La mia mente era piena dei pensieri e problemi altrui. Non ne potevo fare a meno.
Perché addirittura i Cullen la fissano   si domandò Jessica, guardandola con uno sguardo furioso.
Finalmente lei mi notò. Rimasi quasi incantato, non sapendo perché non mi fossi voltato subito anziché continuare a fissarla.
Aveva uno sguardo curioso, anche se quello curioso ero io, non sapendo a cosa stava pensando.
Edward?!  pensò Alice, distraendomi.
"Edward perché non vai a prendere qualcosa da mangiare, la gente sta iniziando a fissarci, siamo gli unici senza nulla sul tavolo" mi disse Rosalie.
"Ora vado" anche se nessuna delle cose che avrei preso sarebbe stata mangiata.
Mi alzai delicatamente, camminando verso il centro della mensa per portare al tavolo del cibo qualsiasi. Sentii una striscia di profumo dietro di me, verso sinistra. Facevo quasi fatica a respirare. Nessuno avevo quell'odore, quindi osai pensare fosse il suo, quello di Isabella, Bella Swan.
Non mi fermai, continuai a camminare, intento ad allontanarmi da lei il prima possibile. Prima di perdere il controllo.

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