What if..

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Dal nulla, mi affiorò sulle labbra una domanda cruciale, che avrebbe segnato l'intero andamento della serata: come sarebbe stata diversa la mia vita, se quel giorno d'estate i miei genitori avessero deciso di mandarmi alla scuola elementare dove sei andata te?

Da quel momento la mia mente partì in viaggi mai vissuti, alla ricerca di risposte a domande mai sorte.

E, all'improvviso, non ero più me, non ero più la ragazza timida ed insicura che passa le serate sdraiata al chiaro di luna, pensando alle mille cose che sarebbero potute accadere, che avrebbe potuto far accadere.

All'improvviso ero tornata la versione più piccola di me, quella che deve ancora fare strada per imparare cose semplici ed importanti, come l'amicizia, come l'amore...
Mi ci vedevo, sai?
Primo giorno di prima elementare e sono seduta accanto a te.
Facciamo amicizia, decido che mi piaci. Chissà quante volte ti invito a casa per pranzo, per fare i compiti insieme, o semplicemente perché mi piace la tua compagnia.

Poi siamo alle medie. È lì che ti ho incontrata per la prima volta, nella realtà. Però, se fossi stata alla tua scuola elementare, ci sarei andata appositamente con te.
Probabilmente, quel primo giorno di scuola, avrei invitato te a casa mia, invece che l'unica amica che avevo in classe con me.

Sarei stata la tua migliore amica?
Mi piaceva pensare di sì, perché in realtà, per un pochetto, avrei voluto esserlo. Però... possiamo dire che dalle medie avrei preferito essere qualcosa di più.

Magari... forse questo era troppo da credere, ma sono sicura che mi sarei messa con te alle medie.

E allora perché?
Perché con un piccolo cambiamento del genere, non siamo già più in grado di trovarci?
Tu sei accanto a me, ed io sono accanto a te, ma sembra che tu non te ne accorga.
Io ti parlo facendo mille errori, fingendo di non accorgermi che ti sto urlando quello che provo per te tramite le cose che faccio, che dico.

Però te non fai niente, non te ne accorgi?
Mi fa male.
Mi fai male.
Ogni volta che non te ne accorgi, ogni volta che lo ignori, mi fai male ogni volta. Eppure non basta, perché questa tortura eterna non è abbastanza per me, devo anche essere una brava amica.
Tu mi parli di quel ragazzo, con il quale stai da poco, ed io devo assecondarti ed aiutarti, fingendo che il mio cuore lo possa sopportare.

Sono in serate come questa, in serate come quella, in cui sono da sola con le stelle, che mi accorgo di non potercela fare.
Perché ovviamente, se tieni ad una persona, non le mostri di star soffrendo perché non puoi averla, lo tieni per te. E non importa quante notti ti addormenti piangendo, con l'unico pensiero di non poter più reggere la situazione; il mattino dopo sarai tornata la ragazza felice che mostri di essere, perché il mondo te lo chiede.

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Spazio Autrice:

Ok, so che non è un granché, però mi andava di scriverlo, pertanto eccolo qua. Se vi piace o se avete consigli da dare sarei felice di ascoltarvi 🙂

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