*Driiin*. Suona la sveglia che mi ricorda di prendere la pillola anticoncezionale alle 13 in punto.
È il terzo giorno di seguito in cui mi sveglio grazie a questa sveglia.
Prendendo il telefono per leggere i messaggi, il mio sguardo cade sulla data, ricordandomi che oggi è l'anniversario del fidanzamento con Filippo e che quindi, devo prepararmi per la nostra cena.
Scendo le scale per andare in cucina a pranzare e il mio gatto come sempre mi segue, fino alla sua ciotola, dove gli metto del cibo. In seguito mi dirigo di fronte al frigorifero e dopo essere stata per qualche secondo a fissarlo, decido di cucinare un piatto di pasta.
Dopo aver finito di mangiare, vado in bagno e mi faccio una calda doccia. Mentre l'acqua scorre sulla mia pelle abbronzata, sui miei tatuaggi e tra i miei capelli rosa, mi domando imperterrita in quale ristorante mi porterà il mio fidanzato questa sera."Magari a casa sua" penso.
Questa ipotesi mi risuona in testa fino al momento in cui esco dalla doccia e prendo un'asciugamano dallo scaffale riposto accanto alla doccia.
Guardando l'ora, noto di essere abbastanza in ritardo e quindi, senza perdere tempo, mi trucco come ogni giorno: fondotinta e correttore, eye-liner, ciglia finte, rossetto bordeaux e infine applico una maggiore quantità di illuminante rispetto agli altri giorni, per valorizzare i miei zigomi. Il trucco eccessivo mi fa sentire me stessa, è un modo per esprimere la mia personalità.
Una volta finito il mio make up, asciugo e piastro i miei lunghi capelli rosa e in seguito torno al piano di sopra, in camera mia e prendo dall'armadio l'intimo in pizzo, nero come il tubino scollato e senza bretelle che avevo scelto già da qualche settimana per l'occasione. Li indosso e voltandomi mi guardo allo specchio.
"Sono pronta."Mi sento bella, dopo tanto tempo.
Guardo una foto di mia madre poggiata sul comodino a destra dello specchio, poso lo sguardo sul riflesso del mio viso.
"Due gocce d'acqua."Il solo pensiero mi fa commuovere. Mi manca tanto. Ma queste due lacrime non possono cadere, non avrei il tempo di riaggiustare il trucco. Prendo un pezzo di carta igienica dal bagno, di fianco alla mia camera e le asciugo.
L'orologio dice che sono alle 20.15 e questo significa che Fil sarà qui a momenti e devo ancora indossare le scarpe.
Vincent si avvicina alle mie gambe, spinge con la sua testolina e comincia a fare le fusa, proprio nel momento meno adatto.<<Non adesso Vinc, sono in ritardo.>>
Prendo un paio di scarpe con il tacco alto e le infilo, anche queste sono nere, come ogni mio capo d'abbigliamento. Faccio un lungo respiro e mi do l'ultima occhiata. Prendo la borsa e il telefono, riguardo il gatto, questa volta non resisto ai suoi occhioni verdi, mi avvicino a lui e accarezzo il suo manto nero per qualche secondo.
Mi arriva un messaggio. <<Sono sotto casa tua, dimmi che almeno oggi non arrivi in ritardo amore.>>
Sorrido e scrivo: <<No, sto per uscire di casa, sono la fidanzata migliore del mondo.>><<Vedi? Devo andare Vinc.>>
Esco dalla porta del mio condominio e prendo l'ascensore che mi porta al piano terra. Dopo aver aperto il portone, arrivo nel grande parcheggio sotto il mio palazzo e grazie al sole non ancora tramontato riesco a vedere il mio ragazzo nella sua grande auto nera.
"È bellissimo" penso avvicinandomi alla sua macchina, mentre il battito del mio cuore accelera.
Filippo è alto e con un fisico che mi manda fuori di testa, gli occhi scuri e i capelli castani, corti, la mascella squadrata da cui lo prendo sempre per baciarlo. Quando sorride si intravedono tra la bocca e la guancia due fossette. Ma oltre al suo aspetto mozzafiato e a tutti i tatuaggi che amo, c'è molto di più: la sua dolcezza, i suoi modi di fare e di trattarmi sempre come se sono la cosa più bella che gli è mai capitata, la sua simpatia e la sua ironia con cui sdrammatizza sempre quando mi innervosisco con lui per delle cose alquanto banali. Mi fa ridere, mi fa stare bene. È davvero il ragazzo perfetto, per me. E stasera, è anche più bello del solito. Sono belli i suoi occhi, mentre mi guarda come se fossi la cosa più bella che lui abbia mai visto, e anche se non posso vederli, sono sicura che anche i miei sono così.
Scende dal veicolo per aprirmi la portiera e noto che indossa una camicia bianca sotto ad una giacca nera come i pantaloni e pur se mi sembra strano addosso lui, mi piace, immensamente, seppure non porta la cravatta.
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A Summer To Understand.
RomanceRoberta ha solo un'estate per capire cosa vuole fare, chi essere e soprattutto con chi passare la sua vita. A 18 anni, compiuti da poco, la vita della protagonista comincia a stravolgersi. Nuovi e vecchi amori irromperanno in quell'estate e la port...